Le nostre possibilità di ricerca sulle leucemie sono sempre più a rischio. Dunque, per i Vossia del salottino buono, quelli che spiano con pazienza ogni mio movimento, ecco un racconto che non ha nulla a che fare con le nostre temutissime rivelazioni sui vaccini. Per loro un sollievo e uno sgravio
A gennaio scorso comunicai che, per la terza volta, terrò un breve corso di nanopatologia presso l’IFOA di Reggio Emilia in Via Gianna Giglioli Valle, 11 (tel. 0522 329111). Le date sono
P.S. del 23 marzo: grazie al dott. Adolfo Di Bella (http://www.dibellainsieme.org/lavagna.do). Suo padre resta per me un faro la cui luce continua ad accrescersi per ciò che, prima della scienza, è la morale, e la morale non la impari sui libri né a chiacchiere. Ognuno valuti da sé. Da qui in poi, quello che segue non è farina del mio sacco: Informate su quello che sta accadendo in queste ore nel Senato di uno stato federale americano, quello del West Virginia. L’ORRIDO PENTOLONE DEI VACCINI si sta scoperchiando proprio…
Non ho capito bene quale sia l’interesse principe dei miei 24 lettori (uno in meno di quelli di Manzoni per il rispetto dovuto). Se interessano le suorine e, dunque, il clero, ecco un
Chissà, forse è l’inquinamento crescente da particelle a modificare le menti. Magari anche la mia. Uno dei miei vanti, in realtà ben pochi, era quello di essere chiaro nella scrittura e nel discorso, ma i fatti mi stanno dolorosamente smentendo. Tanto per fare un esempio, qualche giorno fa scrissi su questo blog e poi parlai a Radio Studio 54 dove ogni mercoledì alle 12
Vi ho implorato in ginocchio: non mi chiedete più nulla sui vaccini e, se avete curiosità su altri argomenti miei, prima di scrivermi provate a sacrificare un po’ del vostro tempo invece del mio e cercate in tutto quanto io ho già scritto, spesso più volte, magari anche in qualche libro. Ma non c’è niente da fare. Addirittura, al di là dei vaccini, continuo a ricevere richieste su argomenti come
Prendo un po’ di respiro e pubblico un vecchio racconto, sperando che qualche editore si accorga di quanto sono bravo ed allontani da me il calice amarissimo che ingurgito quotidianamente. “Si fa, ma non si dice” è il titolo di una canzone risalente al 1932 cui, chissà perché, si è voluto attribuire un significato erotico che assolutamente non aveva. In realtà il fatto tenuto nascosto era
Non ho idea a quanti possa interessare la questione né di chi, tra i miei pochissimi lettori, conosca l’inglese. Comunque, giusto a titolo di memoria, riporto ciò che sta accadendo dopo la pubblicazione del nostro articolo sui risultati ottenuti in tre lustri di analisi sui vaccini, argomento che
https://www.youtube.com/watch?v=TY7YmLZ9-PM https://www.youtube.com/watch?v=J7nzD50fBLQ E domani sera, 8 marzo alle 21 Telecolor trasmetterà un’intervista sulle fonti d’energia.
DA ANNI, ALMENO UNA VOLTA AL MESE QUALCUNO MI GIURA CHE CI FARA’ AVERE IL MICROSCOPIO INDISPENSABILE PER LE RICERCHE DI CUI TANTI CI CHIEDONO I RISULTATI SENZA DISTURBARSI A DARCI UNA MANO. AD OGGI, SE FOSSE ARRIVATO UN MICROSCOPIO SU DIECI O ANCHE UNO SU CENTO, NON SAPEREI DOVE METTERLI. ALMENO UNA VOLTA AL MESE QUALCUNO MI SCRIVE CON UNA GRANDE IDEA: PERCHE’ NON PROMUOVIAMO UNA CAMPAGNA DI RACCOLTA FONDI PER COMPRARE IL MICROSCOPIO? NON LO FACCIAMO PERCHE’ LE PASSATE ESPERIENZE SI SONO RIVELATE FALLIMENTARI DATO CHE GL’ITALIANI VOGLIONO…
CREDO DI AVERE PROBLEMI DI COMUNICAZIONE. L’HO RIPETUTO UN NUMERO ENORME DI VOLTE MA NON C’E’ NIENTE DA FARE: TUTTI I GIORNI PIU’ DI QUALCUNO MI SCRIVE PER AVERE INFORMAZIONI SERVITE APPOSTA PER LUI O PER LEI SU QUESTO O SU QUEL VACCINO. PER PRIMA COSA IO NON SONO L’UFFICIO INFORMAZIONI. IN SECUNDIS IO HO SCRITTO ARTICOLI E UN LIBRO IN PROPOSITO E CI SI PRENDA IL DISTURBO DI LEGGERLI. IN TERZO LUOGO, A CAUSA DEI CONTINUI RICATTI CHE SUBISCO SENZA CHE NESSUNO ALZI UN DITO, IO NON MI OCCUPO…
BMJ
|Il British Medical Journal è uno dei grandi giornali di medicina. Come c’era da aspettarsi, gli enti di “controllo” dei farmaci reagirono in modo scomposto fino all’isteria all’articolo che riuscimmo a pubblicare in un giornale non certo prestigioso come il BMJ in cui