Dobbiamo decidere: ridere o piangere? Materia ce n’è qualunque sia la nostra decisione. Dovunque indirizziamo lo sguardo la nostra classe politica affiancata da quella, ancora più potente e mortifera, dei burocrati di carriera offre di che farsi una risata e di che disperare insieme. Rivolgendosi per un attimo ai vaccini,
“Anche sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perchè ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina. In modo che più volte, mentre chi fa male ottiene ricchezze, onori e potenza, chi lo nomina è strascinato in sui patiboli, essendo gli uomini prontissimi a sofferire o dagli altri o dal cielo qualunque cosa, purché in parole ne sieno salvi”
Giacomo Leopardi
È un commercialista, un politico con un consenso popolare locale che, stando ai voti, è irrilevante, ma, grazie ai miracoli italioti che sbaragliano Lourdes, è il nostro ministro dell’ambiente. La sua competenza nel campo? Che c’entra?: se abbiamo avuto la Prestigiacomo… E, allora, via libera a Galletti Gian Luca forte della sua incompetenza totale. Alla presidenza del consiglio abbiamo tale
Uffa, che noia questo microscopio! Già: che noia. Eppure ogni giorno qualcuno tra i milordini annoiati viene ad importunarmi con i suoi dolori pretendendo che io me ne occupi, facendolo, appunto, con il noioso microscopio che
http://www.lastampa.it/2015/08/09/blogs/nanopatologie/la-polvere-fa-male-anche-allamore-w5I5LU1OJOC5tkHVd0167L/pagina.html
L’ho detto e scritto innumerevoli volte: in quel che resta del nostro laboratorio prima e dopo la devastazione operata dal comico Grillo e dai suoi tirapiedi, abbiamo analizzato 27 vaccini trovandoli tutti inquinati da micro- e nanoparticelle solide, inorganiche, quasi sempre non biodegradabili e sempre non biocompatibili. L’indifferenza degli enti che noi paghiamo per vigilare sui farmaci e per proteggere
Una decina d’anni fa, forse qualcosa di più, ero nella sala operatoria di un grande ospedale italiano per assistere ad un intervento su di un mesotelioma pleurico causato, come scoprimmo poi osservando i reperti al microscopio elettronico, non da amianto ma da
Bisogna ammetterlo: l’essere umano è dotato di pochissima fantasia e si ripete stucchevole nelle sue manifestazioni. Da un po’ mi sto interessando di
P.S. del 5 agosto: http://www.lastampa.it/2015/08/05/blogs/nanopatologie/i-nuovi-schiavi-il-caso-della-ferriera-di-trieste-u71kBMyeu7AHektJBTTVWM/pagina.html Forse è opportuno dare una sia pur brevissima occhiata all’indietro per poter vedere quanta e quale strada abbiamo fatto. Le prime forme di associazione chiaramente assimilabili a sindacati nascono in Gran Bretagna nel 1824 e sono volte a rendere meno insopportabili le condizioni di vita cui sono costretti gli operai dopo quella che si chiama ora Prima Rivoluzione Industriale. Umanizzazione di orari di lavoro e miglioramento delle condizioni ambientali, il tutto legato indissolubilmente alla salute, erano gli obiettivi di quasi due secoli fa. L’Italia arrivò…
“Dov’è Trieste?” “Guarda lassù, in alto, a destra,” “Dentro il confine per un pelo.” “Sì, però è italianissima,” Certo, Trieste è italiana anche se l’aspetto è marcatamente quello
Fino a che la disgrazia, il dolore, non ci toccano, pensiamo ad altro. A noi quelle cose non succedono. Una cinquantina d’anni fa un musicista e poeta americano chiamato Phil Ochs scrisse una canzone che forse pochi conoscono e che a me è rimasta sotto la pelle come un ammonimento. “There