Ormai mi è chiaro: io vivo in un tormentone del tipo di quelli che tanto piacevano nell’avanspettacolo dell’immediato dopoguerra.
“Anche sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perchè ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina. In modo che più volte, mentre chi fa male ottiene ricchezze, onori e potenza, chi lo nomina è strascinato in sui patiboli, essendo gli uomini prontissimi a sofferire o dagli altri o dal cielo qualunque cosa, purché in parole ne sieno salvi”
Giacomo Leopardi
Φάρμακον: farmacon per chi non legge il greco. Quella parola ha un’origine curiosa: φαρμακός, farmacos, più o meno traducibile come
Credo sia capitato a tutti d’imbattersi in pistolotti magniloquenti scritti o pronunciati da medici (?), giornalisti (?) e magistrati (?) i quali, tra tenera ignoranza per molti e occhiuta malafede per pochi eletti, sostengono la straordinaria
Banane acerbe, cachi acerbi, limoni… Tutti vegetali astringenti e, dunque, la soluzione del problema.
UCO
|Me ne rendo conto: è un mio limite e, alla mia veneranda età, non posso altro che tentare di conviverci. A differenza degli agglomerati di cellule di successo, io sono del tutto incapace
Nella mia vita ho viaggiato per tutti i continenti e sono restato più volte fuori dell’Italia anche per diverso tempo. Confesso di non avere mai provato un attimo di nostalgia. Ora, al ritorno da un viaggio molto lungo, mi ritrovo con un’Italia un po’ più nauseabonda del solito.
Forse ancora più di quando scrivemmo il libro sui vaccini l’abbiamo fatto a malincuore. Allora, fidando sull’ottimismo della ragione,
Il vecchio frullatore non ne vuol sapere di funzionare. Nessuno lo ripara perché così vuole il mondo moderno e, allora, non resta che comprarne uno nuovo. Così il signor Rossi
Due amici, separatamente, mi mandano il link per un video: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1459461177527531&id=100003909896909 Uno di loro mi chiede se non sia il caso di querelare il soliloquista. No, non lo querelerò. Non lo farò perché non posso perdere tempo con figuranti di quel calibro. Magari troverei perfino un giudice che lo assolve perché, come è tristemente evidente, l’accusato non ha idea di che cosa sta dicendo e nessuno, comunque, lo avrebbe mai preso sul serio. Del resto, però, oggi dire stravaganze è una specie di passaporto per il successo a favore di…