D’improvviso la tragedia dei soldati malati delle sindromi cosiddette del Golfo e dei Balcani è diventata interessante per l’opinione pubblica e, come sempre accade in circostanze simili, ognuno dice la sua in base non si sa bene a quali conoscenze e competenze. Va da sé che tra chi dice la propria ci sia anche qualcuno che ha interesse a che certe informazioni arrivino nella maniera che fa più comodo per raggiungere certi obiettivi. Noi non abbiamo alcun vantaggio a manipolare i dati, ci occupiamo del problema da anni e questo…
E vabbè: siamo ormai tutti ricoverati in un manicomio, immersi in un regime di pittoresca follia che avrebbe senz’altro ispirato Swift o Molière o Ionesco. Senza nessuna sorpresa, in quel di Treviso si scopre che ci sono galline dedite alla deposizione di uova alla diossina. Il fatto, per nulla inaspettato, è che quelle galline razzolano nei pressi di quel che fu la De Longhi prima che un falò di origini misteriose incenerisse lo stabilimento. Il laboratorio indipendente (mica l’ARPAV, va da sé) impegnato nelle analisi denuncia un contenuto di…
http://www.youtube.com/watch?v=iKRNIBaS-gM Nel suo apologo tramandatoci da Tito Livio, Menenio Agrippa assimila la società umana ad un altrettanto umano organismo. Spingendoci appena un po’ più in là nella metafora, non potremo non osservare come anche il corpo sociale si ammali e tra le patologie comuni ci stia quella dell’idiozia. Organi o, meglio, organelli nei quali gl’idioti si annidano in concentrazione più o meno alta e con effetti variabili che vanno dall’irrilevante al fastidioso sono i classici e sempre citati bar, gli stadi di calcio, la sezione commenti di un sacco…
Qualche giorno fa scrissi un post sull’ennesima presa per i fondelli che tutti noi dobbiamo subire, più o meno coscienti del nostro ruolo di vittime paganti, da parte delle nostre università ormai da rottamare. Ridendo e scherzando, si tratta di burle che ci costano miliardi di Euro pagabili in comode rate con le tasse, ci costano la salute e, per soprammercato, ci costano pure l’onere di una generazione di quella che sarà nel prossimo futuro una classe dirigente fatta d’un esercito d’ignoranti in buona fede. Mi riferisco a quella tesi…

Tito Livio se ne lamentava già prima che Cristo nascesse: gli schiavi che lavoravano nelle miniere d’amianto o di talco, minerali che si assomigliano molto, si ammalavano e dovevano essere sostituiti troppo spesso; il che aumentava i costi di produzione. Eppure l’amianto era troppo attraente per accantonarlo: si poteva filare, resisteva benissimo al fuoco, se ne potevano fare lenzuoli in cui avvolgere i cadaveri da cremare e tovaglie da ripulire proprio alla fiamma. Poi, tanti secoli dopo, si fecero i materassi “Salamandra”, si fecero coibentazioni per ogni uso, si fecero…
Chi ha voglia di andarsi a rileggere il sesto canto del Purgatorio dantesco vedrà che anche il Sommo Poeta si era accorto di come l’Italia, già allora, fosse un bordello. E, con encomiabile coerenza, bordello si è conservata. A volte, potenza e ironia di un nome (nomen omen, dicevano i latini: nel nome c’è un presagio), questa essenza, ormai parte integrante dell’italico DNA, balza all’evidenza in modo prepotente. E chi, se non Casini, inteso come Pierferdinando, poteva esserne lo strumento? Il nostro ineffabile “rappresentante” se n’è uscito allo scoperto; un…
La recente, durissima presa di posizione del ministro Bersani nei confronti della Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri dell’Emilia Romagna – con cui minaccia ispezioni e sanzioni disciplinari nei confronti di Ordini Professionali “rei” di avere chiesto una moratoria sugli impianti di termovalorizzazione/incenerimento della regione – ci lascia non solo attoniti ed indignati, ma si presta ad alcune considerazioni e riflessioni di ttere più generale che vorremmo qui esporre. Innanzi tutto alcune premesse: Nel marzo scorso è stato diffuso il Report Enhance Health, studio finanziato dalla UE…
Sorpresa? Nessuna. Ormai da anni l’Italia del crepuscolo è un paese virtuale, dove i fatti non hanno alcuna importanza e ciò che conta è il suono che esce dalla bocca, e, se questo suono è uno strepito, meglio così: la chiacchiera, insomma, senza bisogno di giustificazione. Basta incollare un paio di alucce di cartone, sbilenche quanto si vuole, alla banda Bassotti e questi malfattori diventano ipso facto uno stormo di Cherubini. È così che il ministro della giustizia di giustizia blatera senza manco sapere dove questa stia di casa, la…
Egregio signor ministro, non ce n’era bisogno e forse neanche ce lo meritavamo. Che l’Italia sia il Paese di Bengodi per i costruttori d’inceneritori è fatto conosciuto. Parlo di quei dinosauri spacciati per l’ultimo grido della scienza che lei e tutti i componenti della compagnia di giro che “governa” (scusi le virgolette) l’Italia avete battezzato “termovalorizzatori” (Wanna, ci manchi tanto!). Che chi può ci ficchi le mani dentro e da quell’orgia d’immondizia di fatto incentivata da una politica corsara ritiri le mani piene di quattrini è un fatto altrettanto noto….
La primavera scorsa mi trovavo a Torino per partecipare, tra gli altri impegni, ad un incontro tra ecologisti o presunti tali (tra i presunti tali c’erano gli unni di Legambiente). Al termine del pomeriggio, uscì con me dalla sala un ingegnere che di mestiere vendeva inceneritori (pardon, termovalorizzatori) e il cui compito aziendale era, per sua stessa ammissione sussurratami all’orecchio, quello di far sì che certi particolari legati a questo commercio non avessero pubblicità. A questo scopo, sempre per sua stessa ammissione fatta molto privatamente, i preventivi di spesa per…
Chi ha seguito questo blog o ha letto i miei articoli pubblicati da vari giornali, sa che io non sono mai stato tenero con Pecoraro Scanio. E se non lo sono stato è per qualche suo cedimento o, se non proprio suo, di qualche suo rappresentante locale, qualcuno di quelli che io avevo a suo tempo battezzato “verdi verniciati” suscitando tra loro ire e piagnucolii. Stavolta, però, non posso altro che prendere le sue difese, per quanto la mia posizione possa contare. Al di là della fesseria secondo cui io…
Lasciate che io pianga qui un amico e un maestro che se n’è andato. Parlo di Lorenzo Tomatis, uomo e scienziato vero e, dunque, senza compromessi, costretto a tanti anni di esilio per non aver voluto chiudere gli occhi davanti alle truffe cui la nostra salute è sottoposta e per non aver mai accettato di entrare nella cosca degli “scienziati” in doppio petto con un conto in banca a tanti zeri, ansiosi solo di gonfiare ulteriormente quei numeri, costi quel che costi. Agli altri, naturalmente. Oncologo di livello mondiale, direttore…