http://www.lastampa.it/2016/02/17/blogs/nanopatologie/quando-il-business-detta-legge-zgjcTj198k9cPYW3YFXqII/pagina.html di A.M. Gatti.
In una società dove la verità è quella che Pirandello descriveva con un “così è (se vi pare)”, dove la ragione è soppiantata da tifo, dove l’opinione ha usurpato il trono della scienza, dove l’informazione è la descrizione secondo quanto fa comodo a chi mette il soldino nel juke box, nessuna meraviglia se io sono diventato
Confesso che avrei tanta voglia di mandare tutto e tutti al diavolo, ma il vecchio vizio di non mollare mai che mi si è appiccicato addosso quando correvo le maratone non mi lascia tregua. Trascinato ancora una volta da Roberta Doricchi dell’Associazione Vitalmicroscopio ho parlato ancora una volta di vaccini e di discariche,
Internet è una goduria per tanta gente. I frustrati, i “vorrei ma non posso”, gli psicolabili, gl’invidiosi, i vigliacchi e, continuando nel catalogo, una varietà quasi infinita d’infelici trovano in quello sconfinato cortile la palestra in cui esternare tutta la loro miseria. Dopotutto, in un certo senso, un’attività terapeutica. Tra le opportunità offerte c’è quella, impagabile, non solo dell’anonimato ma di poter cambiare veste a piacere e pure sesso. Questo è quanto accade con l’ultimo malato che mi onora del suo interesse, un poveraccio (aggettivo sostantivato maschile) che si presenta…
Il Fatto Quotidiano è un giornale che più italiano di com’è non potrebbe essere. Non passa giorno senza che la squadretta del signor Padellaro si strappi le vesti al cospetto di uno scandalo, merce di cui noi italioti siamo assidui produttori e consumatori. Sia chiaro, di scandali ne abbiamo in grande copia ed è giusto
http://www.ilfalsoquotidiano.it/index.php/scienza-1/salute/lettera-aperta-al-ministro-della-salute Va da sé
Ho deciso: rido. Rido di tutto e di tutti, di me in primis. Nella mia romantica follia ho dato ascolto a mia moglie, più romantica e più folle di me, se una cosa simile è possibile, e mi sono messo di buzzo buono a
Uno degli aggettivi che mi vengono attribuiti è “sanguigno”. Vabbè, sarò pure sanguigno, ma mi chiedo come si faccia a non perdere la pazienza. Ieri sera è andata in onda una puntata del programma TV Le Iene
“Montanari e Gatti? Due ciarlatani. Pezzi di ferraglia nei vaccini? Scusi, sono al telefono e non posso rispondere.” “Montanari e Gatti devono essere massacrati. Lo sanno tutti: lui
http://www.lastampa.it/2016/01/25/blogs/nanopatologie/muore-giovane-chi-caro-agli-dei-Rrh6dNv141Zm8GJqLV34VL/pagina.html
Era il 22 gennaio 2010. A sbaraccare tutto avevano cominciato il giorno prima perché smontare quell’aggeggio è cosa complicata. Quando, con mille precauzioni, lo caricarono a pezzi sul camion speciale la piccola troupe cinematografica che stava girando un film su di noi riprese la scena. Come
All’ora in cui Matrix va in onda io dormo da un pezzo. Perciò non ho visto la trasmissione che era stata registrata qualche ora prima e che, a detta di un amico presente alla registrazione, ha avuto almeno la coda