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In discarica con le vesti strappate

Di 7 Febbraio 2016 4 commenti

Il Fatto Quotidiano è un giornale che più italiano di com’è non potrebbe essere.

Non passa giorno senza che la squadretta del signor Padellaro si strappi le vesti al cospetto di uno scandalo, merce di cui noi italioti siamo assidui produttori e consumatori. Sia chiaro, di scandali ne abbiamo in grande copia ed è giusto

e utile informare il popolo al proposito, ma, a volte, un’occhiata in casa propria non sarebbe tempo perso.

 

È di ora l’articolo che riporta una relazione dell’Ispra a proposito dello stato delle discariche del Bel Paese (http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/06/discariche-lispra-rifiuti-non-trattati-in-143-impianti-su-173-i-radicali-legge-violata-in-molte-regioni-non-solo-al-sud/2436328/) con il quale apprendiamo ciò che chiunque abbia qualche conoscenza in materia conosce. L’unica precisazione sono i numeri, dando per buoni quelli comunicati e dando per scontato il fatto che la costellazione di discariche abusive, tutte naturalmente illegali, non rientra nel censimento. Comunque sia, la stragrande maggioranza delle discariche è fuorilegge.

Se questo è, con molte probabilità, burocraticamente vero, è bene sapere che tutta la gestione dei rifiuti, e non solo quelli di casa nostra, è scientificamente demenziale.

Limitandoci alle discariche, non poche di loro sono ricavate in luoghi inadatti: ad esempio, in vecchie cave di tufo per loro stessa natura permeabili; su corsi d’acqua sotterranei o su falde acquifere; a ridosso di abitazioni quando non di scuole od ospedali. E spesso a dividere il cumulo di rifiuti dal terreno sottostante viene steso un modesto foglio di plastica che, con le reazioni chimiche sempre presenti tra i rifiuti e con le correnti elettriche frequenti nel sottosuolo diventano un colabrodo nel giro di poche settimane.

Nelle discariche, poi, c’è davvero di tutto. A prescindere dal pretrattamento che si fa solo raramente e che non troppo di rado avviene con sistemi illegali, in quei preludi d’inferno si trova tantissimo materiale compostabile, una tipologia vietata in discarica, elettrodomestici, mobili, carta, legno, vetro, imballaggi in quantità, una varietà infinita di plastiche e sostanze chimiche fortemente acide vicino ad altre sostanze fortemente alcaline, un connubio ideale per accendere un focherello che in breve diventerà una pira con particelle e diossine al seguito. Addirittura, almeno per quest’ultimo aspetto, peggio di quanto avviene in quel monumento alla corruzione e all’idiozia che sono gl’inceneritori (“termovalorizzatori” per chi è, appunto, idiota o corrotto).

Piaccia o no, è evidente che, fino a che avremo decisori della statura culturale, intellettuale e morale come abbiamo, avremo enti di controllo pronti a giurare che il fumo che esce da un incendio di discarica è un aerosol terapeutico e avremo una magistratura che è una caricatura delle tre scimmiette, la situazione si evolverà sempre in peggio. Questo perché, è inutile illudersi, contrariamente agli sproloqui che rimbambiscono il popol bue, la Natura non dispone di processi di autoriparazione oltre un certo limite e, soprattutto, non ne dispone per certi materiali, e le tecnologie che a volte mettiamo in atto o di cui favoleggiamo hanno un’efficacia che, ottimisticamente, definirò limitata.

Che c’entra con questo Il Fatto Quotidiano? C’entra: per anni diversi lettori hanno cercato di convincere il giornalino del signor Padellaro a raccontare come il ragionier Giuseppe Grillo abbia cercato d’imbavagliare la ricerca che si occupava, tra le altre cose, proprio dei risvolti sanitari della gestione dei rifiuti. Pur essendo perfettamente informata, la squadretta dei giornalisti con le vesti strappate se n’è restata zitta zitta. A pensar male si fa peccato, ma…

4 Commenti
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Francesco Michelacci
9 anni fa

da rifiuto a risorsaIl rifiuto è divenuto tale solo ( credo ) da pochi decenni, prima si produceva molto meno, l’organico si utilizzava ben oltre il possibile e del resto restava ben poco .Non crede, Stefano, che da questo smaltimento del rifiuto oggi affrontato in maniera pasticciata e pericolosa, sarebbe già sin da ora possibile trarre una risorsa importante sia in termini di recupero di risorse che di impiego di mano d’opera ? Scrivo questo perchè mi pare che l’approccio scientifico con cui lei efficacemente da anni sottolinea la pericolosità dell’immettere veleni nell’ambiente, veda il 99,9 % delle orecchie affette… Leggi il resto »

Francesco Michelacci
9 anni fa

VantaggiIo li ho letti e la mia ( scarsa ) cultura in materia se ne è certamente avvantaggiata. Dal 2008 però anche qualcun altro si è accorto di come incenerire sia la peggior soluzione di smaltimento possibile, insistiamo.Pare che studi recenti dimostrino come la canapa sia utile per risanare terreni inquinati, lei che ne pensa ? RISPOSTA Che incenerire sia un espediente non solo ridicolo ma micidiale per la salute è cosa nota a chiunque abbia un minimo di conoscenze di chimica e di fisica. A volte, però, basta un regalino sotto l’albero di Natale per far dimenticare tutto.Quanto alla… Leggi il resto »

emanuele colombo
9 anni fa

curiosità
[quote name=”Francesco Michelacci”] Dal 2008 però [b]anche qualcun altro[/b] si è accorto di come incenerire sia la peggior soluzione di smaltimento possibile, insistiamo.[/quote]

si riferisce al ragionier Grillo? colui che una volta accortosi di ciò ha fatto tutto il possibile per NON ostacolare tale soluzione?

RISPOSTA

Grillo ha fatto partire un’azione di cui chi lucra sui rifiuti non può non essergli grato.

Francesco Michelacci
9 anni fa

curiosità
A dire il vero no, nel mio vedere Grillo rappresenta un’incognita che oscilla fra saggezza e schizofrenia senza che sia dato comprendere secondo quali criteri di scelta. Mi riferisco a molti attori presenti sul territorio che in qualche modo si sono attivati per una gestione virtuosa del rifiuto che vede nel riciclo totale la migliore delle soluzioni.
Un esempio qualsiasi è il comune di Ponte nelle Alpi.

RISPOSTA

Qualcuno crede davvero che Grillo sappia di che cosa si parla?