Ho deciso: rido. Rido di tutto e di tutti, di me in primis.
Nella mia romantica follia ho dato ascolto a mia moglie, più romantica e più folle di me, se una cosa simile è possibile, e mi sono messo di buzzo buono a salvare il mondo. Prescindendo dalla nostra palese e facilmente prevedibile incapacità di fronte ad un impegno di quella portata, il problema principale è che il mondo non ha la minima intenzione di essere salvato.
Fukushima è in riapertura, la Cina intende costruire centrali nucleari galleggianti (!), il Belgio sta riaprendo due centrali nucleari decrepite e piene di crepe, chiuse da qualche anno perché dichiaratamente pericolose… E noi? Beh, noi, nel nostro piccolo, riapriamo a Cagliari un inceneritore anch’esso decrepito per incentivare la produzione dei rifiuti in Sardegna (sì, incentivare la produzione). Riaprirlo costerà un pacco di milioni ma, si sa, quando girano i soldi, meglio se tanti, il PIL risale e non solo il PIL. Ma l’ItaGlia che raglia si dà da fare in tanti altri settori. Per esempio, dove già non c’è stiamo riesumando il carbone per produrre energia elettrica, e che c’importa se oltre sessant’anni fa quel combustibile fu abbandonato dopo la strage di Londra? Si sa: l’ItaGlia che raglia è una terra di geni, e noi abbiamo scoperto che il carbone è un toccasana meglio della teriaca di antica memoria. E, a proposito di toccasana, noi condividiamo con gli altri geni europei i miracoli dei filtri antiparticolato per i motori Diesel. Il nostro ministro Delrio (a proposito, chi l’ha eletto?) ha scoperto che attraverso quella scatola magica la materia scompare, con tanti saluti a quel cerebroleso di Lavoisier, fortunatamente ghigliottinato prima che potesse fare altri danni. Dopo quello operato dall’ex sindaco di Reggio Emilia vogliamo un altro miracolo ministeriale? Ecco qua pronta la signora Beatrice (a proposito, chi l’ha eletta?). Nelle vesti di ministro della salute, con la cultura che si porta addosso e che traspare con tanta evidenza unita alle indagini scientifiche che ha sicuramente svolto magari nel cucinotto di casa, la signora ha validato scientificamente i pezzi di ferraglia che stanno a bagno nei vaccini, il tutto accompagnato dal plauso di uno stuolo di giornalisti che sanno tutto di tutto, da Sanremo alle foto del signor Corona, dal rigore che non c’era alle gesta dei musulmani. E i pediatri sono entusiasti. La ferraglia? Bufale! È Montanari, magari confuso con Montinari (giuro: non l’ho mai visto e non so bene che cosa faccia), che mette quella roba nei vaccini. Dopotutto, non è vero che un cavadenti sardo ha scoperto che le particelle che Montanari e signora trovano da anni in certe biopsie di cancro sono i riccioletti perduti dalla lama con cui vengono tagliati i reperti? A nessuno importa se la lama è di un acciaio durissimo e i reperti sono tessuti biologici per natura mollicci e conservati in un blocchetto di paraffina, rendendo la perdita di scorie a dir poco impossibile. A nessuno importa se la forma delle particelle non è quella che uscirebbe da una lama usurata. A nessuno importa se quello che si trova in quei reperti è fatto di elementi che nulla hanno a che spartire con i costituenti della lama. L’alchimia non è mai morta. Ma non c’è materia di meraviglia: lo stesso concetto fu non solo menzionato da una coppia di “esperti” ma addirittura accolto da una Procura della Repubblica (troppo facile aggiungere “delle banane”) tanto da far archiviare un problema che a me pareva gravissimo. Ma di me si può solo ridere: dopotutto lo faccio pure io.
Come un vecchietto seduto al tavolo dell’osteria con gli occhi fissi sulla schiuma viola del Lambrusco, potrei continuare fino a che qualcuno non viene a prelevarmi per darmi la medicina.
E, allora, cari ItaGliani, arrendetevi alla realtà e siate saggi: smettetela di tempestarmi di mail di richiesta di aiuto. E anche i consigli: non me ne chiedete più. Del resto, consigli io non ne ho mai dati a nessuno. Voi avete la fortuna di disporre di una classe politica onesta e onnisciente, di scienziati onesti che il mondo c’invidia, di tecnici onesti, capaci, puntuali e diligenti, di giornalisti onesti che sono miniere d’informazioni rigorosamente vere… Che volete da un povero vecchio rincitrullito? Rivolgetevi con fiducia a loro.
Il mito della cavernaMi permetto di scomodare Platone per commentare questa situazione. Col mito della caverna il filosofo ci dice che della realtà cogliamo solo ombre, vaghi riflessi.Ecco qui un interessante articolo a proposito del virus ZIKA che conferma questa idea.http://www.assis.it/microcefalia-virus-zika-il-condannato-senza-giudizio/ La considerazione del filosofo mi pare del tutto valida anche per noi oggi, eppure Platone la espresse molti secoli fa. Forse è una condizione umana insuperabile, immanente alla nostra natura. E chi cerca di risvegliare gli uomini dal loro torpore fa una brutta fine, come insegna Platone. RISPOSTA Nel mito della caverna l’eikasia è come l’essere umano si relaziona… Leggi il resto »
VERITA’ CONTRAFFATTE[quote name=”paride”]Mi permetto di scomodare Platone per commentare questa situazione. Col mito della caverna il filosofo ci dice che della realtà cogliamo solo ombre, vaghi riflessi.Ecco qui un interessante articolo a proposito del virus ZIKA che conferma questa idea.http://www.assis.it/microcefalia-virus-zika-il-condannato-senza-giudizio/ La considerazione del filosofo mi pare del tutto valida anche per noi oggi, eppure Platone la espresse molti secoli fa. Forse è una condizione umana insuperabile, immanente alla nostra natura. E chi cerca di risvegliare gli uomini dal loro torpore fa una brutta fine, come insegna Platone. RISPOSTA Nel mito della caverna l’eikasia è come l’essere umano si relaziona con… Leggi il resto »