I vostri articoli

Veleni a Taranto capi abbattuti

Veleni a Taranto capi abbattuti

Erba e terreni avvelenati dalla diossina: per questo mille capi da

allevamento, compresi i piccoliche stanno nascendo, dovranno essere

uccisi. La notizia è arrivata ieri in via definitiva alle sette

aziende che da sempre campano di allevamento, a Taranto, avendo come

minaccioso skyline l'impianto Ilva. Più che una minaccia, una realtà.

Gli eccessivi valori di diossina che emergono dai suoi camini, da anni

denunciati da Peacelink e dalle altre associazioni cittadine, nel

silenzio del resto d'Italia continuano a crescere. Lì si produce il

90% della diossina italiana, con valori di 4 volte superiori alla

media nazionale. Maria Fornaro, 39 anni, della Masseria Carmine, è

disperata: «Uccideremo animali innocenti nonché la nostra fonte di

reddito. L'unica». Già, il reddito. Sono stati predisposti i

risarcimenti: 160 mila euro per le 7 aziende. Compresi i costi di

trasporto degli animali, abbattimento e smaltimento delle carcasse. E

poi? «Si potrà allevare soltanto a stabulazione fissa, cioè senza far

pascolare gli animali, perché la nostra terra è inquinata e non

possono mangiare l'erba ». E i tarantini, possono mangiare la lattuga?

(Stefania Divertito)

Fonte: Metro il 12/09/2008