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Viaggio premio tra la pollina inglese

BIOMASSE A TUTTO GAS

Sto lavorando tranquillamente in una normale calda giornata estiva, quando ricevo la telefonata di Mario che mi dice rapidamente se voglio andare gratis in Inghilterra. Rimango un attimino colto di sorpesa, io in Inghilterra non ci sono mai stato, gratis poi….che sia il mio giorno fortunato? Cerco delle spiegazioni, ma Mario va un pò di fretta, mi dice che l'associazione allevatori avicoli sta organizzando una delegazione per andare in Inghilterra a visionare-visitare tre impianti che bruciano pollina, trasformandola in energia. Gli devo dare una risposta entro poche ore, perchè l'organizzazione stasera farà i biglietti aerei e tutto il resto. Tra me e me penso che il fatto di non essere ancora sposato, ha qualche vantaggio nel poter prendere delle decisioni in fretta, dovendo rendere conto solo a te stesso. E così, osservo sul calendario i giorni della "gita" e dopo aver sistemato qualche impegno di lavoro, richiamo Mario e gli dò l'OK. Si parte. Mi faccio passare il programma, guardo su Google Earth le città dove sono questi impianti e a quanto pare sarà proprio una corsa. Poi, però mi devo riconcentrare sul significato di questa vicenda. Dunque, i personaggi sono: gli allevatori di zona che non sanno più dove smaltire la pollina, l'amministrazione e le minoranze comunali, altri delegati invitati come il consigliere provinciale dei verdi. A coordinare il tutto signora ignoranza, nel senso che nessuno sembra avere le idee chiare su questa pollina e su come funziona un inceneritore. I primi, presi alle strette dalla vigente normativa nitrati, pensano di smaltire la pollina realizzando un simpatico inceneritore a ridosso del centro abitato, già in emergenza ambientale per altri motivi (discarica, impianto di compostaggio, mangimificio, cementifici, traffico). Ma sapendone poco, meglio andare a fare esperienza all'estero…(trattasi di inceneritori sperimentali). I secondi si danno battaglia in consiglio comunale. C'è chi vede bene l'affare a patto che siano garantite tutte le misure di sicurezza e quindi giù a nominare commissioni di valutazioni con supersaggi in materia. C'è chi dice no e non vuole sentire altro, c'è chi dice si ma fatelo da un'altra parte. (venghino signori, venghino a vedere animali rari e preziosi). Gli altri vedremo durante il viaggio. Intanto la mia preoccupazione è quella di cercare di capirci qualcosa (a proposito sono stato invitato a partecipare come rappresentante di un gruppo di minoranza), la mia istruzione scientifica mi porta subito a pensare che sarò l'antipatico del viaggio, il diffidente, il polemico, quello da non portare più via la prossima volta. Ma stavolta parto premunito, cercherò inanzittutto di allearmi con il consigliere dei verdi (almeno lui dovrebbe capirmi),  e poi anche se non so come funziona esattamente un inceneritore, penso proprio che in quei giorni avrò modo di scoprirne le bellezze e le potenzialità di questa nuova amata tecnologia che "fa sparire le cose". L'unica cosa che non si è ancora discussa è che cosa produce un inceneritore. In questi mesi, ho cercato informazioni, letto a destra e a sinistra, partecipato a incontri e convegni, letto questo blog, letto un sacco di cose e devo dire che mi sono proprio convinto: l'inceneritore è inutile! Quando leggi certe cose, quando ne verifichi l'attendibilità, quando metti in pratica quel minimo di rigore scientifico che in qualche modo fa parte di me, è evidente che il ragionamento è presto fatto. Va beh, vi svelo un segreto: ho sempre avuto dubbi sull'utilità di un inceneritore. Ma ben venga questo viaggio (è gratis!), questa delegazione diversamente composta (in questo devo riconoscere una volontà partecipativa e di trasparenza tra gli allevatori), che tornerà a casa magari un po più confusa di prima o forse no. Magari, in tanti saranno pronti a dire – SI SI, tuto beo, funsiona ben e nol sporca (ndr; tutto bello, funziona bene e non inquina), altri penseranno di organizzare le prossime ferie da quelle parti, io mi vedo già a cercare di preparare qualche documentazione convincente che allontani sempre più questa minaccia, parlandone tra le persone, cercando insomma di far maturare quei pensieri che tutti noi sappiamo, e cercare alternative più sostenibili al problema. Se a qualcuno interessa, ci saranno future parole al ritorno dalla foresta di Scherwood!! Biomasse: anche questa è proprio una parola che vista così fa poca paura, con quel Bio tanto rassicurante…..

 

Grazie, C.