Caro Stefano, sono Mario di Grillipadova. Come sai sono un insegnante e come tale ritengo mio dovere frequentare siti, blog e forum di ragazzi per un aggiornamento professionale sul campo. Non intervengo mai, ma questa volta ci sono andato molto vicino. Guardati prima questa pagina poi capirai perché ti ho scritto.
Questa è l'informazione che passa. Modena è la tua città, presumo che tu conosca il tizio che fa quelle affermazioni. Come si possono difendere i ragazzi che mettono a confronto le parole assurde di un "Professor tal dei tali" con un Paolo s, che evidentemente è un tuo seguace ma non rappresenta nessuno?
Non volevo seccarti, ma proprio questa cosa mi ha buttato nello sconforto: tra mezz'ora sono al comitato contro l'ampliamento dell'inceneritore di Padova … cosa vuoi che facciamo? Piangiamo?
Un caro saluto, Mario.
RISPOSTA
Caro Mario,
Ieri mi ha telefonato un amico giornalista che era presente ad una conferenza stampa cui ha partecipato un professore universitario noto per le sue posizioni a favore degl’inceneritori. Il personaggio è completamente privo di morale, ma è tutt’altro che stupido e vede con chiarezza la situazione del 2007, che è quella dell’agonia dell’impero. Bene, costui ha affermato che l’università è come un juke box: tu metti la monetina e ti esce la canzone che vuoi. Credo che più spregiudicatamente chiaro di così non potesse essere. Ma il dramma vero non sta lì, anche se c’è poco da ridere: il dramma vero sta nella luce nera che questi personaggi irradiano, la luce dell’ignoranza che genera a cascata altra ignoranza in una reazione a catena ardua da fermare. E il bersaglio privilegiato sono, è fin troppo ovvio, i giovani. Il dramma è proprio lì, nella corruzione dei giovani, in pratica, nell’inquinamento poi difficilmente reversibile dei loro cervelli. Questi individui, approfittando della loro posizione (un velo pietoso sul come spesso raggiunta) e fidando sull’impossibilità pratica della maggior parte dei loro interlocutori-bersaglio di discernere tra scienza e assurdità, sparano fesserie che ad una persona di cultura adeguata possono solo suscitare qualche risata, ma, a ben guardare, hanno ragione loro: di cento obbiettivi potenziali, almeno novanta restano colpiti e ottanta colpiti e affondati. Dunque, se tu non hai rispetto per te stesso e della tua dignità non t’interessa nulla, ti presti al giochetto, prendi qualche soldino e/o fai un po’ di carriera e vivi felice e contento alla faccia di tutti coloro che hai gabbato tra cui, ironicamente, ci sei anche tu, perché non vivi sulla Luna e le porcherie le respiri e le mangi come chiunque. Pensa che il professore di cui sopra ebbe un dibattito pubblico con me alcuni mesi fa e da quel dibattito uscì letteralmente massacrato. Questo non perché io sia particolarmente bravo, ma solo perché i suoi argomenti erano e restano così impalpabilmente inconsistenti, così facilmente smontabili perché palesemente privi di supporto scientifico da non reggere ad alcuna obiezione. Persino il pubblico meno preparato non tardò, nell’occasione, ad accorgersi che quello era lì, adeguatamente affittato, solo per cercare di prendere tutti per i fondelli e reagì di conseguenza. Bene, al termine della lieta serata il professore se ne andò felice e soddisfatto perché, comunque, la sua parte l’aveva recitata e si era portato a casa il cachet dell’attore. Quanto a questo professore di Modena che ti ha così colpito, mi è perfettamente sconosciuto. Mai visto ad un congresso, mai visto in una sede istituzionale, mai vista una sua ricerca citata da qualche parte. Due settimane fa, io ero a Londra, invitato per la seconda volta da Lord Morris of Manchester (Camera dei Lord) insieme con mia moglie e tre studiosi americani, e là il personaggio non lo conosceva nessuno. Mercoledì scorso ero al Parlamento Europeo di Bruxelles, invitato da Giulietto Chiesa, e, pure lì, quello non risultava. Che ricerche ha fatto? Che cosa ha scoperto? In base a che sostiene i suoi argomenti? Mistero. E poi, conoscerà la famosa (e fastidiosa) Legge di Conservazione della Massa? Chissà. E, se la conosce, perché ritiene che non si applichi dove a lui non fa comodo? Da quanto costui dice a proposito delle ricerche epidemiologiche, poi, sembra trasparire la più cristallina mancanza di conoscenza sull’argomento, ma la cosa non può stupire l’uomo di mondo. Se ne hai voglia, dai un’occhiata al pdf sull’inceneritore di Modena che è su questo sito. Questo è relativo ad una riunione tenutasi in Comune, appunto a Modena, in cui furono invitati gli “scienziati” modenesi nel disperato tentativo di giustificare la farsa del raddoppio (o molto più del raddoppio) del famigerato inceneritore modenese. Bene, pur essendo a Modena e pur avendo il Comune costituito una bella squadretta di piromani, questo luminare non era tra i convocati. Concludendo, caro Mario, capisco benissimo il tuo sconforto. Tu ti fai in quattro per insegnare che cosa sia la scienza, e poi ti arriva lì un tale che, proponendosi in base ad una non meglio definita ma pretesa autorità, ti manda a carte e quarantotto la tua fatica. Ad ogni modo, non mollare. Noi abbiamo qualcosa che quei personaggi non hanno: abbiamo ragione. E, per finire davvero, sconsiglia i tuoi ragazzi dall’iscriversi all’Università di Modena.
Stefano