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Teatrino made in Reggio Emilia

Convegno Pro- inceneritore a Montecchio:

un altarino  orchestrato sottobanco dai politici nostrani per auto incensarsi, facendosi fotografare dai cronisti mentre assieme  a schiere di ignari studenti  plaudono appassionatamente per il trionfo del termocombustore.

A sorpresa Masini, Gennari, E.Barbieri, Alessandri, Cantarelli, vari sindaci a fare da claque, e a sperare che la commediola finisse in bellezza nella saletta attigua, allestita fastosamente con bibite e pasticcini,  lontano dagli occhi critici dei comitati anti-inceneritore di Gavassa, di Reggio, Correggio, Prato e San Martino in Rio.

Invece no,gli ambientalisti locali hanno presenziato e vistosamente interferito, senza farsi frenare dal pregiudizio della correttezza d’obbligo, perché mai essere corretti con questi eleganti prevaricatori?

I cartelloni degli ambientalisti in sala riportavano a chiare lettere  le conseguenze micidiali dell’inquinamento relativo alla contaminazione da diossine,furani,  metalli pesanti, IPA,  e microparticolato.

I relatori hanno tergiversato sui nodi nevralgici della questione, chi ha parlato di nanopolveri non ne ha voluto distinguere i composti, limitandosi a confrontare solo quelli comuni anche ai gas di scappamento delle auto, e limitandosi a dire che tanto essendoci già presente questo tipo di inquinamento il problema aggiuntivo non rappresenta una vera minaccia per la salute umana. Si è perso tempo per dimostrare l’ubiquità delle diossine, e non si è chiarito che si pongono i termovalorizzatori in aree già fortemente inquinate da altri camini industriali, giusto  per renderne improbabile definirne l’impatto ambientale.

Non si è accennato al ruolo immunotossico del biossido d’azoto, al ruolo neurotossico del piombo, mercurio e manganese  considerati come scatenanti anche di patologie mentali gravi, comportamenti criminali , morbo di Alzheimer e di Parkinson, iperattività ecc… Non si è accennato al ruolo teratogeno dei composti estrogeno simili e  lipofili come le diossine, e alla loro capacità di alterare nel feto un corretto sviluppo sessuale del cervello  e tantissime altre conseguenze inimmaginabili all’ignaro cittadino.

 

Ha parlato un oncologo modenese dall’aria afflitta, che mentre smentiva grosso modo quello che la nostra Masini aveva mellifluamente appena dichiarato inesistente, ossia che fossero mai esistiti documenti provati dalla comunità scientifica a riprova del nesso tra inceneritori e tumori, mostrando le diapositive degli aloni di ricaduta delle nanopolveri presso i noti impianti di incenerimento di Becancon e di Mantova , il nostro oncologo in definitiva si impegnava a smentire grossolanamente l’aumento dell’incidenza tumorale a Modena, e a definire come “uno scherzo delle statistiche” il risultato che riguardava i dati abnormi di un quartiere cittadino.

Vero è che i tumori hanno un lungo tempo di latenza, ma non è vero come è stato detto che tra le cause determinanti  il peso maggiore sia dovuto agli stili di vita, ed in percentuali minime all’inquinamento industriale.

Vero il contrario, che di cancro ci si ammala proprio di più a partire dall’era industriale, con l'impiego di cloro e petrolio, e che se ciò fosse solo riconducibile agli stili di vita, non si spiega che un animale, domestico o selvatico del nostro territorio  si ammali di  tumore al polmoni,  visto che non beve, non fuma, e non mangia cibi industriali.

Il combino pre-elettorale prevedeva ancora che tra i relatori qualcuno citasse Pirandello, le varie ere di riscaldamento globale intercorse nella storia fin dai primordi, la necessità del nucleare, e il fallimento dell’eolico…

 

L’oncologo, che sa bene con quanta omertà l’Ausl serbi i dati epidemiologici di ogni comune, sa bene quanto siano inaffidabili gli organi preposti al controllo delle emissioni, e su questo insegna il ributtante combino tra politici, tecnici e amministratori locali per l’inceneritore di Colleferro, nei pressi di Latina, dove sono stati bruciati rifiuti industriali pericolosi e prodotti dati completamente falsi, per anni, per dimostrare che i valori degli inquinanti erano nella norma totale.

 Si tramano teoremi sulla pelle dei prossimi abbonati alla chemio, si progettano al pari del termo combustore i vari ampliamenti dei poli oncologici negli ospedali territoriali, e in questo redditizio business a guadagnarci per aver prestato il fianco sono ovviamente per primi i politici, e quindi  tutta quella parte di scienza ed i loro ipocriti sacerdoti che otterranno così fondi per le loro ricerche, poltrone universitarie, e chissà quali altri avanzamenti di carriera, oltre che ottenere mance dalle multinazionali della chemioterapia per l’incremento dei malati da trattare.

 

Maria Petronio