‘Amano’ gli inceneritori e sperano nel loro perfetto funzionamento…
“Dici che i tuoi fiori si sono rovinati non hai abilità
questa nazione è brutta ti fa sentire asciutta
senza volontà…
ma non c'è niente che sia per sempre…”
(Non è per sempre – Afterhours)
di Hermes Pittelli ã
Annozero, già. In tutti i sensi. Ho potuto seguire solo gli ultimi 15 minuti della trasmissione del 30 aprile 2009 e mi rammarico. La cosa più apprezzabile passata sullo schermo nel breve lasso di clessidra sono state le vignette finali di Vauro.
Sconcerto e sorpresa per le parole di Santoro sull’inceneritore di Acerra, uno dei giornalisti icona della sinistra sinistrata italiana. Bisogna sempre stare molto attenti nella distribuzione di patenti di martirio, bisogna sempre stare attenti nel scegliersi i propri idoli (di solito, quando inevitabilmente si cresce, resta poi in bocca un’agra delusione).
Avevo promesso a me stesso (e a Voi) di non tormentarmi/Vi almeno in occasione del Primo Maggio; ma udire il cronista modello caro all’attuale opposizione auspicare il funzionamento dell’inceneritore di Acerra mi ha lasciato attonito e ‘incenerito’.
Due ipotesi:
1) Santoro non conosce l’argomento;
2) Santoro sa quali disastri ambientali e quali rischi per la salute dei cittadini siano causati dagli inceneritori, ma preferisce occultarli, cancellarli non parlandone ai telespettatori e agli abitanti delle zone che già ospitano questi mostri tecnologici o quelle potenzialmente a rischio di costruzione di gemelli.
Nel primo caso, l’ex ostracizzato Rai, semplicemente è agnostico, viene meno ad uno dei doveri della sua professione, cioé documentarsi in modo quanto più completo e possibile sull’argomento trattato, ma non lo si può condannare; anche se la legge non ammette ignoranza.
Nel secondo, saremmo costretti a parlare di malafede per motivi a noi reconditi.
Certo, duole dover citare Andreotti e la sua teoria sui cattivi pensieri, ma forse trova spiegazione il mistero delle cancellazioni improvvise dalla scaletta già scritta nero su bianco del Professor Montanari. Sì, l’esimio Santoro ha invitato alle sue trasmissioni lo scienziato modenese almeno in un paio di occasioni, salvo ripensarci sempre poco prima della discesa nell’arena televisiva.
Stessa sorte è toccata allo studioso delle nanoparticelle con un’altra eroina della gauche in salsa tricolore, una signora avvezza ai nani (l’ottavo, per dovere di cronaca), cioé Serena Dandini.
Strano che tutti questi prodi paladini dell’attuale opposizione mostrino una certa allergia allo scomodo argomento ‘nanopatologie’.
Nessuno degli ospiti presenti ha sollevato obiezioni di sorta; non Federico Rampini giornalista di La Repubblica, tanto meno l’ala berlusconiana dello studio dove era seduta Luisa Todini della Todini Costruzioni Spa, ex forzista (qui trovate un articolo del CorSera che spiega il suo curriculum
(http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/14/Todini_dai_sogni_Silvio_alle_ce_0_080414018.shtml) maritata a Luca Josi, produttore tv, craxiano, presidente di Einstein Multimedia (la società che produce PassaParola, per capirsi) che però ha precisato, non per farsi pubblicità, che la sua azienda ha costruito la caserma delle Fiamme Gialle all’Aquila, la caserma che ospiterà l’innopportuno G8, uno dei pochi edifici rimasti in piedi. Del resto, il suo motto è: “fare infrastrutture migliora l’ambiente”. Un’opinione su cui potremmo discutere: bisogna capire quali infrastrutture, dove e come, magari. Ma questo passa il convento italico.
Duole anche constatare il mutismo di Marco Travaglio che ascolta impassibile (a meno che non sia intervenuto prima che io accendessi l'orrida tv) il suo collega campano auspicare in modo netto e inequivocabile il perfetto funzionamento dell’inceneritore di Acerra. Concediamo al giornalista torinese il beneficio del dubbio: probabilmente il tema esula da quelli in cui lui è ferratissimo, ultradocumentato e insuperabile. Ma da un uomo sempre attento, analitico e acuto come lui ci saremmo almeno aspettati qualche perplessità sulla natura taumaturgica e quasi miracolosa attribuita a queste macchine letali.
Certo, medicina, chimica, tossicologia, fisica sono discipline che in Italia restano, anche nella scuola dell’obbligo, confinate nell’alveo delle materie ostiche e quasi esoteriche. Un po’ come la matematica che ‘non sarà mai il mio mestiere’. Saperi la cui ignoranza suscita troppo spesso alle nostre latitudini una sorta di divertita, complice e bonaria promozione scolastica di massa: se tutti sono ignoranti, nessuno può essere bocciato. Come vedere rispecchiati i propri difetti e vizi capitali nei presunti potenti fa scattare un’illusoria immedesimazione, così registrare che la propria crassa ignoranza è diffusa anche presso gli altri concittadini autorizza un’inspiegabile ilarità collettiva.
Ora, nessuno pretende di vivere in un Paese con 60 milioni di scienziati (non solo di commissari tecnici per la Nazionale di calcio), è anche vero però che qualche rudimento vagamente più solido e articolato permetterebbe al singolo cittadino di non farsi costantemente raggirare da politicanti, amministratori locali e loschi capitani d’azienda. Insomma, dalla solita marmaglia banditesca protetta dal manto della pseudolegalità. Soprattutto quando questi raggiri minano la salute e l’integrità fisica del malcapitato ‘suddito’.
Il domino dei cattivi pensieri innesca quindi una caduta inarrestabile di tessere: se la sinistra innalza Santoro a proprio giornalista feticcio, probabilmente ne condivide le idee in tema ambientale. Del resto questo Paese fuori dalla realtà e molte sue Regioni non sono state amministrate sempre dal Cavaliere e dai suoi uomini di fiducia.
Per nulla rassicurante, quindi: sarebbe la conferma definitiva che la sinistra equivale a Berlusconi e non basta un accenno di teatrino mediatico con finte liti da allegre comari di Windsor per convincere disperati elettori laici, alla ricerca di una rappresentanza politica, di essere ontologicamente e deontologicamente opposti al pensiero unico dominante.
Esiste una sparuta comunità, uno zoccolo duro di persone che pretendono amministratori onesti, intelligenti, preparati, con una strategia del Paese incentrata sul reale benessere del cittadino; benessere che passa obbligatoriamente dalla tutela ambientale del territorio grazie alle fonti rinnovabili, al riciclo, al riuso, alla differenziazione e al compostaggio dei rifiuti, all’agricoltura e all’allevamento biodinamici, alla bioarchitettura e alla bioedilizia.
“Si può fare!”, non è solo una battuta dal film cult Frankenstein Junior…
Si può fare con un minimo di applicazione e senso civico da parte di tutti. Aderire a questo progetto permette non solo di rendere davvero prezioso l’ambiente, ma di generare un volano occupazionale ed economico sorprendente. Pensiamo alla Germania, il Paese europeo con la più alta concentrazione di pannelli solari nonostante condizioni climatiche poco propizie.
E’ il primo maggio, non concludiamo con amarezza. Ecco, pensiamo al Sole, pensiamo alla necessità e alla possibilità concreta di costruire quello che Carlo d’Inghilterra ha ribattezzato un Nuovo Rinascimento Ambientale planetario.
Chi sostiene gli inceneritori (le centrali nucleari, i poli petrolchimici, le cementificazioni acefale e condonabili, ecc.) è nostro nemico: nemico dell’ambiente e della salute delle persone.
‘Amano’ gli inceneritori e sperano nel loro perfetto funzionamento…
“Dici che i tuoi fiori si sono rovinati non hai abilità
questa nazione è brutta ti fa sentire asciutta
senza volontà…
ma non c'è niente che sia per sempre…”
(Non è per sempre – Afterhours)
di Hermes Pittelli ã
Annozero, già. In tutti i sensi. Ho potuto seguire solo gli ultimi 15 minuti della trasmissione del 30 aprile 2009 e mi rammarico. La cosa più apprezzabile passata sullo schermo nel breve lasso di clessidra sono state le vignette finali di Vauro.
Sconcerto e sorpresa per le parole di Santoro sull’inceneritore di Acerra, uno dei giornalisti icona della sinistra sinistrata italiana. Bisogna sempre stare molto attenti nella distribuzione di patenti di martirio, bisogna sempre stare attenti nel scegliersi i propri idoli (di solito, quando inevitabilmente si cresce, resta poi in bocca un’agra delusione).
Avevo promesso a me stesso (e a Voi) di non tormentarmi/Vi almeno in occasione del Primo Maggio; ma udire il cronista modello caro all’attuale opposizione auspicare il funzionamento dell’inceneritore di Acerra mi ha lasciato attonito e ‘incenerito’.
Due ipotesi:
1) Santoro non conosce l’argomento;
2) Santoro sa quali disastri ambientali e quali rischi per la salute dei cittadini siano causati dagli inceneritori, ma preferisce occultarli, cancellarli non parlandone ai telespettatori e agli abitanti delle zone che già ospitano questi mostri tecnologici o quelle potenzialmente a rischio di costruzione di gemelli.
Nel primo caso, l’ex ostracizzato Rai, semplicemente è agnostico, viene meno ad uno dei doveri della sua professione, cioé documentarsi in modo quanto più completo e possibile sull’argomento trattato, ma non lo si può condannare; anche se la legge non ammette ignoranza.
Nel secondo, saremmo costretti a parlare di malafede per motivi a noi reconditi.
Certo, duole dover citare Andreotti e la sua teoria sui cattivi pensieri, ma forse trova spiegazione il mistero delle cancellazioni improvvise dalla scaletta già scritta nero su bianco del Professor Montanari. Sì, l’esimio Santoro ha invitato alle sue trasmissioni lo scienziato modenese almeno in un paio di occasioni, salvo ripensarci sempre poco prima della discesa nell’arena televisiva.
Stessa sorte è toccata allo studioso delle nanoparticelle con un’altra eroina della gauche in salsa tricolore, una signora avvezza ai nani (l’ottavo, per dovere di cronaca), cioé Serena Dandini.
Strano che tutti questi prodi paladini dell’attuale opposizione mostrino una certa allergia allo scomodo argomento ‘nanopatologie’.
Nessuno degli ospiti presenti ha sollevato obiezioni di sorta; non Federico Rampini giornalista di La Repubblica, tanto meno l’ala berlusconiana dello studio dove era seduta Luisa Todini della Todini Costruzioni Spa, ex forzista (qui trovate un articolo del CorSera che spiega il suo curriculum
(http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/14/Todini_dai_sogni_Silvio_alle_ce_0_080414018.shtml) maritata a Luca Josi, produttore tv, craxiano, presidente di Einstein Multimedia (la società che produce PassaParola, per capirsi) che però ha precisato, non per farsi pubblicità, che la sua azienda ha costruito la caserma delle Fiamme Gialle all’Aquila, la caserma che ospiterà l’innopportuno G8, uno dei pochi edifici rimasti in piedi. Del resto, il suo motto è: “fare infrastrutture migliora l’ambiente”. Un’opinione su cui potremmo discutere: bisogna capire quali infrastrutture, dove e come, magari. Ma questo passa il convento italico.
Duole anche constatare il mutismo di Marco Travaglio che ascolta impassibile (a meno che non sia intervenuto prima che io accendessi l'orrida tv) il suo collega campano auspicare in modo netto e inequivocabile il perfetto funzionamento dell’inceneritore di Acerra. Concediamo al giornalista torinese il beneficio del dubbio: probabilmente il tema esula da quelli in cui lui è ferratissimo, ultradocumentato e insuperabile. Ma da un uomo sempre attento, analitico e acuto come lui ci saremmo almeno aspettati qualche perplessità sulla natura taumaturgica e quasi miracolosa attribuita a queste macchine letali.
Certo, medicina, chimica, tossicologia, fisica sono discipline che in Italia restano, anche nella scuola dell’obbligo, confinate nell’alveo delle materie ostiche e quasi esoteriche. Un po’ come la matematica che ‘non sarà mai il mio mestiere’. Saperi la cui ignoranza suscita troppo spesso alle nostre latitudini una sorta di divertita, complice e bonaria promozione scolastica di massa: se tutti sono ignoranti, nessuno può essere bocciato. Come vedere rispecchiati i propri difetti e vizi capitali nei presunti potenti fa scattare un’illusoria immedesimazione, così registrare che la propria crassa ignoranza è diffusa anche presso gli altri concittadini autorizza un’inspiegabile ilarità collettiva.
Ora, nessuno pretende di vivere in un Paese con 60 milioni di scienziati (non solo di commissari tecnici per la Nazionale di calcio), è anche vero però che qualche rudimento vagamente più solido e articolato permetterebbe al singolo cittadino di non farsi costantemente raggirare da politicanti, amministratori locali e loschi capitani d’azienda. Insomma, dalla solita marmaglia banditesca protetta dal manto della pseudolegalità. Soprattutto quando questi raggiri minano la salute e l’integrità fisica del malcapitato ‘suddito’.
Il domino dei cattivi pensieri innesca quindi una caduta inarrestabile di tessere: se la sinistra innalza Santoro a proprio giornalista feticcio, probabilmente ne condivide le idee in tema ambientale. Del resto questo Paese fuori dalla realtà e molte sue Regioni non sono state amministrate sempre dal Cavaliere e dai suoi uomini di fiducia.
Per nulla rassicurante, quindi: sarebbe la conferma definitiva che la sinistra equivale a Berlusconi e non basta un accenno di teatrino mediatico con finte liti da allegre comari di Windsor per convincere disperati elettori laici, alla ricerca di una rappresentanza politica, di essere ontologicamente e deontologicamente opposti al pensiero unico dominante.
Esiste una sparuta comunità, uno zoccolo duro di persone che pretendono amministratori onesti, intelligenti, preparati, con una strategia del Paese incentrata sul reale benessere del cittadino; benessere che passa obbligatoriamente dalla tutela ambientale del territorio grazie alle fonti rinnovabili, al riciclo, al riuso, alla differenziazione e al compostaggio dei rifiuti, all’agricoltura e all’allevamento biodinamici, alla bioarchitettura e alla bioedilizia.
“Si può fare!”, non è solo una battuta dal film cult Frankenstein Junior…
Si può fare con un minimo di applicazione e senso civico da parte di tutti. Aderire a questo progetto permette non solo di rendere davvero prezioso l’ambiente, ma di generare un volano occupazionale ed economico sorprendente. Pensiamo alla Germania, il Paese europeo con la più alta concentrazione di pannelli solari nonostante condizioni climatiche poco propizie.
E’ il primo maggio, non concludiamo con amarezza. Ecco, pensiamo al Sole, pensiamo alla necessità e alla possibilità concreta di costruire quello che Carlo d’Inghilterra ha ribattezzato un Nuovo Rinascimento Ambientale planetario.
Chi sostiene gli inceneritori (le centrali nucleari, i poli petrolchimici, le cementificazioni acefale e condonabili, ecc.) è nostro nemico: nemico dell’ambiente e della salute delle persone.