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Rifiuti: quale buon senso?

                                           RIFIUTI:  QUALE  BUONSENSO ?

 Egregio Direttore,                                con riferimento al Suo articolo di fondo del 22 febbraio u.s. su “NovaraOggi” dal titolo “Finalmente si fa strada il buonsenso”, desidero inviarLe qualche infor-mazione ed alcuni suggerimenti: 1)per quanto riguarda la salute dei cittadini, tenga presente che nel dicembre scorso l’Or-   dine dei Medici dell’Emilia Romagna ha inviato una lettera al Ministro Bersani per invi-   tarlo a bloccare i permessi per la costruzione di nuovi inceneritori di rifiuti, in quanto    giudicati molto pericolosi per la salute umana. Analoga posizione aveva assunto alcuni    mesi prima l’ Ordine dei Medici francesi. Per ulteriori informazioni la prego di rivolger-   si ai seguenti indirizzi: prof.Federico Valerio dell’Istituto Tumori di Genova( federico@   village.it); prof.ssa Patrizia Gentilizi, oncologa di Forlì ( patrizia.gentilini@villapacinot-   ti.it); prof. Stefano Montanari, titolare dell’Istituto di Ricerca Nanodiagnostics di Modena    ([email protected]); 2)per quanto riguarda la destinazione dei materiali riciclati di Novara, avere informazioni è

  

 ancora più facile, perché la sede dell’ASSA, la società pubblica che si occupa della raccolta    differenziata di Novara, localizzata in via Sforzesca 2,  dista appena circa un chilometro    dalla sede del Suo giornale.  L’ ASSA, attraverso il Presidente oppure il Direttore Tecnico,   Le potrà spiegare in dettaglio dove vanno a finire i materiali differenziati. Le posso antici-   pare in breve che tutti i materiali differenziati vengono rivenduti con un ricavo di circa    1.200.000 Euro all’anno e riciclati integralmente da diverse aziende specializzate, di cui, se   vuole, può avere l’elenco completo dall’ASSA. Informazione non trascurabile: l’ASSA   ha creato circa 200 nuovi posti di lavoro; 3)circa l’economicità della gestione rifiuti a Novara, l’Assessore Ambiente del Comune di    Novara Le potrà  spiegare in dettaglio come nel 2007 con il 70 % di raccolta differenziata    il Comune di Novara abbia risparmiato rispetto al 2003, quando la raccolta differenziata    era al 28 %, la bellezza di circa 3.000.000 Euro. Tanto che 650 cittadini hanno presentato    al Comune la proposta di diminuire la tassa rifiuti del 10 %; 4)veniamo agli inceneritori dei rifiuti. La media europea di incenerimento di rifiuti è appena   del 18 %. Il grosso, cioè l’ 82 %, viene riciclato. L’economia degli inceneritori è la seguente:   lo Stato italiano, unico caso in Europa, eroga incentivi pubblici detti CIP 6 agli inceneritori,    che altrimenti non potrebbero reggersi economicamente. In tutti i restanti paesi europei     gli inceneritori dei rifiuti vengono tassati dallo Stato, e questo è il motivo per cui questi im-   pianti, in mancanza di rifiuti, vengono progressivamente spenti e questa tecnologia accan-   tonata. L’ignaro cittadino italiano versa ai gestori degli inceneritori il 7 % della bolletta    elettrica. Questi soldi dovrebbero andare alle fonti energetiche rinnovabili: solare, eolico,   idroelettrico, ecc. Nel 2007 questo sussidio pubblico agli inceneritori ha ammontato a cir-   ca 7 miliardi di Euro, una cifra da finanziaria. Dall’inizio dei CIP 6 nel 1992, il totale ver-   sato agli inceneritori ammonta alla cifra enorme di circa 40 miliardi Euro. Altro che “Un    impianto per bruciare i rifiuti è un affare per le tasche dei cittadini”, come Lei scrive nel    Suo articolo; 5)circa il futuro della gestione rifiuti a Novara, un paio di mesi fa è stato creato un Tavolo    di Lavoro tra associazioni di cittadini e Istituzioni locali per raggiungere entro il  2009    questi obiettivi: primo, riduzione del 10 % del totale rifiuti; secondo, raccolta differen-   ziata all’80 %; terzo, scelta, attraverso un bando di gara internazionale, della migliore    tecnologia per smaltire il restante 20 % di residuo indifferenziato, in alternativa sia al-   la discarica che all’inceneritore. Come vede, le cose, per fortuna, stanno andando in di-   rezione opposta a quella da Lei auspicata.6)la Sua affermazione: “Riutilizzare la plastica è molto più costoso che produrla dalle    materie prime” ha fatto rizzare a me, che sono un tecnico, i pochi capelli, che mi sono    rimasti  in testa. La realtà dei fatti è a Sua disposizione presso l’azienda di Bergamo,    dove finiscono, tra l’altro, i rifiuti di plastica di Novara. Questa azienda, la maggiore    in Europa nel suo settore, vive e prospera recuperando 400 tonnellate al giorno di ri-   fiuti in plastica. Può ricevere l’indirizzo di questa azienda dall’ASSA. Vorrei chiudere questa lettera con una preghiera e un invito: la preghiera, quella di documentarsi sul tema complesso della gestione rifiuti; l’invito, quello di promuovereun incontro pubblico sulla gestione dei rifiuti, a cui partecipino tutte le organizzazionie i cittadini interessati a questo tema. Distinti saluti. p. Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste del Piemonte Orientaleing. Fabio Tomei- cell. 335-52.111.06;  [email protected] Novara, 23.02.08  

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