Sottotitolo I FATTI, LA STORIA
Il 9 febbraio 2008, il giornalista Paolo Barnard lancia in Rete una denuncia contro la cosiddetta Censura Legale e cioè, la minaccia alla libertà di stampa derivante dal timore degli editori di essere coinvolti in rivalse giudiziarie con richieste di risarcimento danni, a causa dei servizi "scomodi" che essi pubblicano o mandano in onda (link1). Si tratta di un pericolo crescente e gravissimo alla libera informazione che sta creando in Italia un duopolio inaccettabile: già vi sono infatti poche testate e relativi giornalisti che possono dire ciò che vogliono poiché ricche a sufficienza per poter ovviare a Censura Legale e, poi, vi sono quelle che invece non se lo possono permettere, divenendo di fatto tacitate in diverse istanze. Non è difficile comprendere che, in un tale sistema, a informare con ampio raggio d'azione saranno sempre più solo i ricchi media commerciali che sono, però, notoriamente condizionati dagli interessi dei forti gruppi finanziari e industriali che li finanziano. Mentre penalizzati saranno i "piccoli", gli indipendenti, gli editori in Rete, che di norma lavorano con bassi budget ma che spesso sono i più coraggiosi nella ricerca della "verità". Si delinea così un futuro per l'informazione del tutto inquietante.
A partire dunque dal 9 febbraio, Censura Legale si diffonde in Rete, con grande velocità, su un ampissimo numero di siti e blog, fino ad approdare in meno di 10 ore sul forum della trasmissione Report di RAI3, condotta da Milena Gabanelli. Come avrete letto nel link1, Paolo Barnard, per illustrare i meccanismi di Censura Legale, parte da una sua infelice esperienza che lo vede contrapposto proprio alla RAI, a Report e a Milena Gabanelli, di cui denuncia la complicità in questo tipo di imbavagliamento dell'informazione per vie giudiziarie. Sul forum sopraccitato prende vita quindi una discussione, animata da cittadini e spettatori (link2), in cui la stessa Milena Gabanelli interviene ripetutamente, seguita sempre dalle repliche di Paolo Barnard(link3). I termini del dibattito e delle richieste di chiarimenti posti alla conduttrice di Report sono allarmati e densi di incredulità, data la fama di cui essa gode, assieme al suo format, come 'paladini' della libertà d'informazione in Italia.
Oltre a ottenere un numero di letture da record (oltre 30.000), tale discussione sul forum di Report ospita alcuni interventi di personaggi noti, fra cui quelli dell'ex magistrato Gherardo Colombo e del missionario Alex Zanotelli (link4), del giornalista Giovanni Minoli (link5) e viene rilanciata dai blog di Sabina Guzzanti (link6), di Oliviero Beha (link7) , di Sandro Gilioli (link8) e di moltissimi altri, come già detto. Si registra tuttavia, e nonostante la pregnanza del tema nell'ambito della libertà d'informazione di questo Paese, il silenzio di tutta la stampa di sinistra e centro sinistra, con episodi ben documentati di rifiuto categorico di parlarne (link9). Silenti sono anche due nomi assai noti della contro informazione, Beppe Grillo (verifica la censura di Grillo sulla vicenda (link10) e Marco Travaglio (link11). Si profila così una chiusura a riccio dei sopraccitati in difesa acritica di una loro collega ma, soprattutto, l'indisponibilità degli editori a mettersi in discussione. Inerti sono anche l'Ordine dei Giornalisti, la Federazione della Stampa e i giornalisti stessi i quali, in diverse istanze, manifestano a Barnard la loro preoccupazione ma anche la loro indisponibilità ad esporsi. I costi professionali sarebbero proibitivi.
Poi un giorno, inaspettatamente, i partecipanti alla discussione di cui sopra scoprono che il contenitore su Censura Legale con i loro tantissimi interventi è sparito dalla prima pagina del forum di Report. Dopo una rapida verifica informatica, alcuni utenti esperti scoprono che la redazione del programma ha inspiegabilmente cambiato il criterio di visualizzazione delle discussioni, mutandolo da "mostra discussioni ordinate per data ultimo messaggio " a "mostra discussioni ordinate per data inizio discussione", così che la discussione su Censura Legale, pur essendo frequentatissima e accesissima, è rotolata a pagina 14 del forum. Inoltre, essendosi accese altre discussioni sullo stesso tema, a testimonianza della sua centralità d'interesse, anche queste risultano scomparse e si scopre che sono state accorpate alla discussione principale finita a pag. 14, in una babele incomprensibile. Ma perché questo?
La risposta giunge rapida non appena una manciata di partecipanti manifesta il proprio forte disappunto alla redazione di Report e a Milena Gabanelli. Infatti, tanti loro messaggi di protesta scompaiono letteralmente dal forum appena dopo essere stati inviati (link12). Si tratta dunque di un atto deliberato di censura ai danni del tema Censura Legale e delle opinioni di alcuni partecipanti, fortemente critici nei confronti della conduttrice di Report; l'atto è compiuto dalla redazione stessa. La conferma di ciò arriva dopo poco in un post blindato di Milena Gabanelli, in cui ella adduce le sue ragioni per un simile comportamento, peraltro attuato su un forum dell'emittente pubblica nazionale deputato per eccellenza al libero dibattito (link13). Contestualmente, alcuni cittadini coinvolti in questa vicenda, fra cui lo stesso Paolo Barnard, vengono addirittura "bannati" (cioè banditi) dal forum stesso, ovvero gli si impedisce radicalmente di scrivervi le proprie opinioni (es. link14 , link15 , link16 ). Nel caso del giornalista, gli viene addirittura impedito di visualizzare la pagina internet del forum di Report (link17 , link18).
Il "popolo" dei cittadini, in tal modo messo a tacere, reagisce con crescente indignazione e incredulità a questa censura e, in particolare, alle ragioni addotte da Milena Gabanelli a giustificazione di quanto ella sta facendo (link19). Essi sono sempre memori del fatto paradossale che vede proprio la "paladina" della libertà d'informazione italiana censurare senza tregua le loro legittime domande. Di fronte al conseguente ostinato silenzio della medesima, che rifiuta qualsiasi dibattito diretto coi suoi spettatori dissidenti sia su Censura Legale che sul resto, e di fronte al reiterarsi continuo delle censure anche di coloro fra essi che ancora possono intervenire sul forum, il gruppo dei "bannati" decide di costituirsi in un comitato, affiancato da sostenitori.
L'unica ulteriore reazione da parte della conduttrice di Report, a questo punto, ha come risultato di lasciare sconcertata la compagine dei cittadini censurati. La Redazione di Report, in data 18 marzo 2008, pubblica sul forum un intervento dove annuncia che "i "bannati" sono stati tutti riammessi" (link20) ma dove reitera quelle stesse argomentazioni per il suo agire che il gruppo sopraccitato già aveva ripudiato con sdegno tempo prima. Incredibilmente, si scopre da lì a pochissimo che in realtà quasi nessuno è stato riammesso e, anzi, che la redazione di Report persiste nel cancellare, nell'accorpare, e nel far sparire in ogni modo molti degli interventi di protesta che, da diverse parti, ancora piovono sul forum.
Il gruppo dei cittadini "bannati" decide quindi di redigere una esaustiva lettera di protesta inviata, oltre che a Report, ai responsabili del sito internet della RAI e ai Presidenti di Camera e Senato (link21). A oggi quella lettera non ha ricevuto la benché minima attenzione da alcuno, in particolare da Milena Gabanelli, che nega ogni possibile confronto e risposta, e che persiste nel violare il diritto di quel gruppo di cittadini imbavagliati di poter continuare a esercitare le proprie prerogative costituzionali anche sul forum di una trasmissione dell'emittente pubblica italiana.
Conclusioni.
Questi sono i fatti, documentati. Riteniamo che quanto accaduto da quel 9 febbraio 2008 a oggi vada molto oltre i confini dello scontro fra due giornalisti e del coinvolgimento di alcuni cittadini interessati. Ci troviamo di fronte, innanzi tutto, al tentativo da parte di RAI, Report, Milena Gabanelli e di gran parte della stampa ed editoria italiana, di mettere a tacere il fenomeno della Censura Legale e l'allarme estremo che esso deve suscitare in chiunque abbia a cuore il proprio diritto di essere informato della verità dei fatti che ne condizionano l'esistenza. Non possiamo che eccedere nel sottolineare la gravità di questo tentativo di imbavagliare quell'allarme, poiché esso tocca le vite della totalità dei cittadini di questo Paese, e il futuro dei loro figli. Assieme alla libertà di stampa e di opinione è in gioco la tutela della democrazia, nientemeno.
In secondo luogo, ci preoccupa moltissimo la replica dei metodi tipici dei Sistemi di potere, consolidati e antidemocratici, attuata in questa vicenda proprio da colei che ha dedicato l'intera vita professionale a denunciarli. Questo apre scenari inquietanti sull'affidamento acritico di centinaia di migliaia di cittadini in buona fede a personaggi pubblici cosiddetti "liberi", "nuovi", "affidabili". Se finiremo per scoprire che, in alcuni casi, "il nemico marcia alla nostra testa" col nostro inconsapevole plauso, quello sarà certamente il peggior giorno per le speranze italiane di un futuro migliore.
Vi invitiamo a farvi una vostra opinione su questi accadimenti che riteniamo di primissimo piano.
Ma per coloro che riterranno imperativo anche l'intervenire a tutela propria, del proprio avvenire e della libertà di informazione in questo Paese, ecco cosa è possibile fare nell'immediato: tre cose.
1) Divulgate a chiunque lo ritenete opportuno questa realtà. Dibattetene.
2) Scrivete ai media, ai loro editori, manifestando la vostra preoccupazione per la Censura Legale.
3) Iscrivetevi al forum di Report e partecipate, continuativamente, alla discussione che porta il titolo "Report censura "Censura Legale" i fatti, la storia", per mantenerla viva fino all'ottenimento della riammissione al forum di tutti i censurati e di risposte esaustive da parte della RAI, di Milena Gabanelli e della redazione di Report su Censura Legale e sulle sue nefaste conseguenze. Ribadiamo, però, che solo la vostra partecipazione continuativa nel tempo a quella discussione potrà sortire qualche speranza di ottenere giustizia e tutele per tutti gli italiani a lungo termine.
Ne va del nostro e del vostro futuro. Prima che sia troppo tardi.
Grazie
Firme:
Paolo Barnard: nick barnard
Francesco Beato: nick franca mente
Giambattista Carta: bista
Renato Comolli: nick panoramix
Antonio Conte: nick acorsi
Marisa Conte: nick Marisetta
Simona Fierro: nick Simona_REArte
Massimo Guerra: nick Mr Jones
Ambra Iezzi : nick am.bola
Silvia Innocenzi: nick Silvia I.
Salvatore Marcello: nick Dp0
Roberto Pinzi: nick Roberto pinzi
Francesco Tumbarello: nick Foucault
P.S.
QUI l'ultima discussione aperta da noi…
Data inserimento: 02-04-08