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nucleare, lettera aperta a Veronesi

 

 

Nel suo articolo, ospitato sull’ultimo numero de l’Espresso, lei spende delle argomentazioni a favore del nucleare per produrre energia alludendo ai disastri che fa il petrolio e la sua combustione. Sappiamo anche che è favorevole agli OGM, ma non voglio entrare nel merito.

Ho molto da dire invece sul metodo che lei adotta nel sostenere che il nucleare costa meno delle energie rinnovabili, e mi meraviglia moltissimo che uno scienziato, che dovrebbe essere rigoroso al millesimo, parli di costi del nucleare senza mettere nella bolletta il costo della demolizione degli impianti obsoleti e lo stoccaggio, ANCORA IRRISOLTO, delle scorie nucleari.

Tra l’altro questo calcolo, almeno in Italia, è impossibile, perché le centrali italiane non sono state smantellate, continuano a costare fior di quattrini, e, fino a quando il ciclo non si sarà compiuto, non è serio e non è nemmeno da scienziato sostenere che il nucleare è meno costoso del rinnovabile perché non vi sono tutti i fattori per fare il bilancio e nessuno al mondo può dire quanto ci è costato un kw prodotto dalle centrali atomiche.

In un altro argomento a favore del nucleare, lei dottor Veronesi sostiene che il petrolio è pericoloso da un punto di vista geopolitico perchè i giacimenti sono concentrati in un piccolo numero di paesi che possono fare dell’energia strumento di ricatto.

Anche qui trasecolo: i giacimenti di uranio (necessario per il nucleare) sono in mano ad un minor numero di paesi, rispetto a quelli petroliferi, e se si sviluppasse il nucleare il pericolo di monopolio e di ricatto sarebbe identico.

Mi trovo d’accordo con lei nell’abbandonare i combustibili fossili, e la tecnologia già oggi disponibile, le centrali termiche a specchi di Rubbia e il fotovoltaico, sono sufficienti a invertire la tendenza del riscaldamento globale, se si fanno su larghissima scala e i costi di impianto diminuiranno fortemente ed è in quella scala che bisogna valutare il futuro costo dell’energia pulita e diffusa sul territorio, senza pericoli di nessun tipo per  salute e ambiente (in Cina già si parla di un fotovoltaico che costa 10 volte di meno che in Europa).

Cari saluti.