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Nè Destra nè Sinistra: vorrei tornare a “panem et circenses”

A Roma, per ingraziarsi il popolo,  l'imperatore mandava tutti in  vacanza perfino duecento giorni all'anno.
Sfogo sulla solita democrazia,  per il Bene Comune

Quasi quasi dalla politica vorrei "panem et circenses", come nell'antica Roma. Lì sì che si poteva star bene anche senza  privilegi politici.
Col "panem" ci dobbiamo vivere, cioè l'ambiemte pulito e tutti i bisogni primari soddisfatti, perché la salute del corpo e della mente sono prima di tutto.
"Circenses" sono i divertimenti che ci portano lontano dal duro lavoro quotidiano, per farci sognare…o meglio, migliorarci dentro e negli affetti più intimi..
A chi la serena amorevolezza non basta, il "circense" permette collettivi e consenzienti eccessi vitali  in  luoghi accessibili,  protetti ma non costrittivi e con licenze certe.
Comunque a Roma, per ingraziarsi il popolo,  l'imperatore mandava tutti in  vacanza perfino duecento giorni all'anno.
A Roma sì che si viveva bene..
Direte che c'erano gli schiavi quella volta, quelli che continuavano a lavorare sempre e che oggi non sono più tollerati.
Gli schiavi di oggi sono le macchine e allora vogliamo farle funzionare 'ste macchine?
La tecnologia c'è ma inquina l'ambiente.
Se con la fusione fredda non ce la facciamo e di petrolio stiamo esagerando la richiesta, perché come l'America vogliono arricchirsi anche la Cina, l'India ecc… che ne hanno tanto bisogno…
Diamo l'esempio: basta bruciare gli idrocarburi!
Allora lo vogliamo usare il sole perdìo, attuare una conversione energetica che obbliga l'edilizia ad integrare tutti i tetti  con pannelli fotovoltaici, pagati con le nostre tasse in comproprietà pubblica, poi il vento, le maree… e pure l'idrogeno per il trasporto pubblico, anche se costa molto trasformarlo (perché ancora non è "di moda"), ma è praticamente infinito e inquina solo di vapor d'acqua!
Noi vogliamo le macchine che lavorano pulito  e ci mantengono comodi e ben informati, vogliamo tornare liberi dalla schiavitù del profitto (dio mercato) a costo d'essere meno consumatori, per  tornare al vero benessere amorevole , senza paura, perché è quello che in fondo vogliamo essere tutti.  
Conosciuti i limiti del "benessere" che abbiamo dai nostri consumi ora vogliamo  noi  essere bene, che è per tutti.
Diffondiamolo.
 FabioMariaAgostinelliPBC