Gli amici politici di Don Gelmini, tutti della destra, protestano l’innocenza del loro sodale, citando le incredibili imprese di questo “Nembo Kid” del recupero dei tossici, infangato dalle false accuse di ingrati delinquenti. Chiaramente nessuno sa come stanno le cose, ma se la magistratura si è mossa, e non lo fa mai a vanvera, oltre la canonica “presunzione di innocenza”, vi è anche una ragionevole presunzione di colpevolezza.In un paese civile si attenderebbe pazientemente lo svolgersi del dibattimento, e invece, nel perfetto stile della scuola berlusconiana, si parla già di complotti, si schiera la corazzata professor Franco Coppi (avvocato di Berlusconi e Andreotti), specializzato nel difendere gli “intoccabili” della CASTA, si inondano i media di proprietà della stessa Casta delle innumerevoli opere di amore e carità dell’inquisito, già trasformato in martire e santo. Vediamo di smitizzare il personaggio: in trenta anni di attività della “Comunità Incontro”, da lui fondata, il “nostro” asserisce che gli ospiti sono stati 300.000 e fin qui potremmo anche crederci, anche se la cifra pare gonfiata, ma il Don diventa subito più vago quando si tratta di quantificare gli effettivi recuperi, che sostiene essere di molte migliaia. Il bello è che questa quantificazione non ha alcun fondamento perché, per poter stabilire una cifra certa, si sarebbe dovuto fare una analisi tossicologica della radice del capello, dopo almeno un anno dalla fine del programma, e così poter essere certi della non ricaduta. Però la Comunità Incontro non ha mai fatto una operazione del genere. I giornali (di destra e di sinistra) magnificano il “miracolo” del numero delle Comunità Incontro in Italia e nel mondo, 164 solo in Italia. Non c’è un solo giornalista che si sia premurato di fare una domandina semplice semplice: ma quanti ragazzi ospitano queste 164 strutture? La risposta è meno di 300 persone. E se si confronta la cifra con quelle millantate prima abbiamo un quadro meno esaltante. l’8 febbraio 2006 (in piena campagna elettorale) Don Gelmini concedeva al Corriere della Sera una intervista che recitava così: “Quando scese in politica all’inizio del 1994 Silvio Berlusconi arrivò qui con i capi del centrodestra e io feci sottoscrivere a tutti un documento per sostenere che ogni tipo di droga andava vietata, qui su questo tavolo. Oggi l’obiettivo è raggiunto. Il pericolo che la nuova legge sia cancellata non c’è: ad aprile vince Berlusconi. Ma io guardo avanti. Il futuro è del partito unico dei moderati. Bisogna farlo subito dopo le elezioni, e il solo che può riuscirci è Berlusconi. L’ex ministro della Sanità, De Lorenzo, lavora qui, è uno dei molti perseguitati dai giudici. Quando nel 2000 Silvio stava per accordarsi con i radicali ho minacciato di non farlo votare più dai miei. In questi 40 anni sono passati dalle nostre Comunità 300.000 ragazzi, sono 3 milioni le persone cui posso arrivare. Berlusconi lo sa e mi dà retta.” (dichiarazioni ricevute da Aldo Cazzullo). Abbiamo così assistito ad un palese “voto di scambio” in cui vi è una donazione di denaro (10 miliardi di vecchie lire versati da Berlusconi a Don Gelmini) che contraccambia con un appoggio politico e militante per la campagna elettorale di Forza Italia. Il titanico impegno sul fronte antidroga e la promulgazione della legge Giovanardi, non solo non produce alcun risultato (sarebbe già un successo), ma i dati ufficiali forniti al Parlamento dal ministro Ferrero (del governo Prodi) nell’agosto 2006 recitano così: dal 2001 al 2005 gli italiani che hanno fatto uso di cannabis sono pressoché raddoppiati (da 2 milioni a 3,8 milioni); i consumatori di cocaina da 350.000 a 700.000; triplicato l’uso di allucinogeni e stimolanti; diminuito il consumo di eroina. 560.000 persone nel 2005 hanno fatto uso combinato di alcool, tabacco, psicofarmaci. Praticamente un fallimento epocale di tutti gli interventi sul problema “droghe”, dove le leggi, sia quelle permissive che quelle repressive, non funzionano, mentre il fenomeno si può combattere solo con la “PREVENZIONE”.Se tu vivi in una società dove fin da piccolo ti riempiono di pillole per ogni piccolo disagio, e quando questo disagio è psicologico ti danno facilmente psicofarmaci (anche a partire da 5 anni) è impossibile nella vita non ricorrere a sostanze che ti aiutino a lavorare di più, a non essere mai stanco, a stimolanti per lo sport e per il sesso, a coctails di farmaci e di droghe. Questi modelli sono diffusi nella totalità del mondo dei giovani dai messaggi e dalla pratica dei loro santuari che sono le discoteche, i concerti, gli stadi. Parlare di recupero quando si tratta di milioni di persone e le tracce di droga si apprezzano addirittura nell’aria, e nell’acqua dei fiumi, è ridicolo e impossibile. Caro Don Gelmini, non mi interessa un gran che delle tue squallide avventurette sessuali, per cui qualche tossico ti vuole ricattare, e credo che il ricatto sia peggiore della molestia, che comunque credo sia avvenuta. Il triste è che dopo 30 o 40 anni non capisci nulla di droga, hai utilizzato la Comunità come potentato personale, dittatoriale, e hai strumentalizzato questa attività sociale buttandola in politica e praticando il voto di scambio. L’appoggio della destra e dei media farà di te un martire e gli avvocati della CASTA avranno buon gioco in una procura di provincia. Ma non ce la racconti giusta!