4 ottobre 2007 Il patriota Bush, fervente cristiano, eletto con il decisivo appoggio delle potenti Chiese evangeliche, colui che prima di ogni discorso invoca la benedizione di Dio sull’America, dimentica all’istante i suoi principi morali quando si tratta di estendere l’assistenza sanitaria gratuita a tutti i bambini poveri, i cui genitori non possono permettersi di pagare i costosi contratti assicurativi, visto che la grande democrazia USA considera la Sanità un affare privato.Grande difensore della VITA quando si tratta di accanimento terapeutico, aborto, o feti congelati, questo infinito amore per il prossimo magicamente sparisce quando si tratta di offrire ciò che a Cuba è ovvio offrire a tutti, e le statistiche dell’OMS ci dicono che l’indice di mortalità infantile è superiore negli USA che nella povera e sotto embargo isola dei Carabi.Quale oscura devianza mentale fa coesistere il proprio sbandierato credo religioso con la scelta di far crepare migliaia di giovani senza aiuto? (sono 47 milioni gli americani senza assistenza sanitaria).E che senso hanno le parole democrazia e libertà in bocca a un personaggio che usa la guerra come arma politica per mantenere nel mondo l’egemonia economica e militare USA? Certo viene da riflettere sul popolo americano che nelle infinite campagne presidenziali è interessato a particolari scabrosi, a inclinazioni sessuali, all’immagine con quadretto familiare, alla battuta pronta dei candidati, senza comprendere che i presidenti Usa sono burattini in mano alle multinazionali e al Pentagono.Visto che qui in Italia abbiamo moltissimi estimatori della grande democrazia yankee, che sceglie di spendere 700 miliardi di dollari (dichiarazione del senatore Ted Kennedy) per aggredire l’Irak, e non una piccola frazione di questa cifra per salvare dalla morte molti bambini americani poveri offrendogli cure mediche gratuite, ebbene propongo che i cittadini italiani ammiratori del liberismo americano, per personale coerenza, in caso di malattia (che gli auguro), provvedano di tasca propria in strutture private. Visto la diffusione italica del filo americanismo, credo che il nostro servizio sanitario pubblico ne avrebbe un forte ristoro.Ricordo, con un certo imbarazzo, che circa tre anni fa Bush fu ricevuto in Vaticano (in piena guerra in Irak e con la stessa discriminazione sanitaria dei poveri) quale “difensore della famiglia”. Bisognava solo capire che, appartenendo egli a una famiglia di petrolieri, difendeva la sua! In Vaticano troppo affaccendati a coprire le malefatte dei preti pedofili americani, non gli ricordarono che per un cristiano è un obbligo pensare a TUTTE le famiglie, comprese quelle povere e quelle irakene.