Di seguito, una lettera ricevuta dal dott. Roberto Topino a proposito del problema del latte alla diossina. Ogni commento è lasciato al lettore. La lettera risale al 2005. (Stefano Montanari)
Gentile Sig. Topino,
l'assessore Galante mi ha trasmesso la sua mail pregandomi di risponderLe.
Il latte in commercio rispetta ampiamente il limiti di legge per la diossina e lo dimostrano i controlli che la Sanità Pubblica piemontese svolge regolarmente.
Occorre tener presente che il latte che si trova in commercio e confezionato a partire da lotti di produzione costituiti da latte proveniente da decine (a volte centinaia) di allevamenti distribuiti in un ampio raggio che, spesso, supera i confini regionali.
Se il latte in commercio fosse positivo per diossine saremmo davvero nei guai perche testimonierebbe una grave e generalizzata compromissione dell'ambiente su scala regionale o addirittura nazionale. Per fortuna non e cosi.
Il principio della "diluizione" che fa sì che il latte in commercio risulti sicuro ai controlli non è però una pratica ammessa (anche per motivi di natura etica, oltre che per motivi sanitari) se il latte risulta positivo ai controlli sanitari. Il latte risultato positivo alla ricerca di diossine non può essere mescolato con latte buono per farne latte discreto: deve essere distrutto.
Il ricorso alla scrematura e una pratica suggerita agli allevatori per poter riutilizzare il latte positivo a fini zootecnici (alimentazione dei vitelli). In questo modo e possibile ridurre gli elevati costi di distruzione (si distrugge solo la crema di affioramento) e si mitiga il danno legato al blocco della commercializzazione del latte per uso umano mettendo a disposizione dei vitelli un alimento che, seppure sgrassato, rappresenta per i vitelli un alimento eccellente.
Si rassicuri, il grasso ricco di diossina sta andando regolarmente alla distruzione e quello raccolto nei caseifici e nelle centrali del latte non contiene diossine.
In chiusura, una curiosità: il latte materno contiene elevati livelli di diossine (la donna accumula diossine nei grassi esattamente come gli animali e vive più a lungo!). Non per questo l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha smesso di suggerire l'allattamento al seno.
Il problema delle diossine è un problema di accumulo negli anni ed il periodo di allattamento al seno non è ritenuto sufficiente a determinare effetti sanitari indesiderati.
E' bene essere vigili ed attenti ma occorre anche avere fiducia nelle istituzioni pubbliche che hanno il compito di tutelare la salute pubblica.
E il Piemonte ha una buona tradizione.
Cordiali saluti
Il direttore della Sanità Pubblica
Gianfranco Corgiat Loia