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Criticare la Chiesa è terrorismo

 

 

La eccezionale esagerazione nel definire terroristiche le elementari verità pronunciate da Andrea Rivera, durante il concerto in Piazza S. Giovanni del 1° Maggio, se la sommiamo al pesante intervento vaticano per far bocciare il referendum sulla fecondazione assistita, al discorso di Ratisbona contro l’Islam, alla furibonda opposizione contro la laicissima legge dei “Dico”, fino al prossimo ricorso alla piazza per il “family day”, ci rivelano una svolta vaticana integralista, senza più prudenza né percorsi di dialogo, che si propone come un vero partito politico.

La destra italiana, pur appoggiando a parole il nuovo corso vaticano, sembra titubante vedendo in pericolo il progetto di dialogo tra Forza Italia e il partito democratico, che potrebbe significare un accordo che impedisce alla DC di rinascere.

Non per caso è proprio Fini a sposare le tesi integraliste, perché egli sarebbe tagliato fuori dall’accordo di cui parlavo, e comunque spera che abbracciare l’archetipo di “Dio, patria, famiglia” gli possa rendere in termini di consenso elettorale.

La Chiesa sta così pesantemente scendendo sul terreno politico perché si rende conto, come l’Islam del resto, che una società disgregata, profondamente corrotta, senza valori, senza più la speranza laica del socialismo e della giustizia sociale, si aggrappa alla religione per avere regole valide per il proprio comportamento personale, la sessualità, la morale, l’economia, per dare identità a un popolo disgregato e distrutto dall’individualismo e dalla solitudine.

Le religioni hanno un grande futuro se non emerge una politica nuova che punti ad una identità sociale che si basa sulla conoscenza scientifica, sulla pace, sul disarmo, sulla trasformazione dell’economia da distruttiva a compatibile con la vita, ad una diminuzione drastica delle nascite attraverso la contraccezione più moderna, all’uso delle energie rinnovabili, ad una agricoltura biologica per tutti.

Le nostre libertà sono queste, da contrapporre a quelle dei guerrafondai, degli industriali, degli integralisti religiosi.

L’unica cultura che si può contrapporre al ricicciato integralismo religioso non è certo quella dei prudentissimi e rispettosissimi cattocomunisti del partito democratico, che vogliono (velleitariamente) tenere insieme capra e cavoli, diavolo e acquasanta, né quella della “sinistra radicale” che parla addirittura di comunismo senza nemmeno organizzare precari e disoccupati e sostiene di essere contro la guerra pur votando a favore dell’intervento in Afghanistan, ma quella cultura antagonista che è già nata in mille movimenti spontanei, ancora incapaci di compattarsi e di elaborare un progetto, ma che si legano ai temi vari della pace e dell’ambiente.

Vi è grande necessità che si formi una nuova cultura laica affinché essa si contrapponga specularmene al blocco sociale costituito da destra economica e destra religiosa, blocco che ha espresso negli Usa il guerrafondaio Bush.

Bisogna screditare la religione, tutte le religioni, perché esse hanno una grande influenza e se la terra oggi è sull’orlo del baratro è anche colpa loro, ed è evidente che esse sono dietro tutte le guerre, che oggi vengono fatte proprio da cristiani, ebrei, musulmani.

Oltre alle guerre, ci propongono percorsi di sofferenza nel reprimere la nostra sessualità, nel vietarci di ricorrere alla contraccezione, nel demonizzare l’omosessualità e coppie di fatto, nell’impedirci di morire senza sofferenza quando lo decidiamo noi, nel frenare la ricerca scientifica (le staminali) che ci libera da gravi malattie, il tutto con la promessa che godremo poi in Paradiso.

Hanno inquisito, torturato, ucciso, fatto guerre di religione, bruciato streghe ed eretici in nome dell’amore universale, hanno partecipato al colonialismo distruggendo antiche culture ed estorcendo conversioni forzate, si sono fatti beffa del comandamento divino che impone di “NON UCCIDERE”.

Le religioni non sono utili alla nostra vita: se le conosci le eviti!