Buongiorno,
nella sezione "i vostri articoli" è presente un testo sul "caso Caffaro" (credo tratto dal Giornale di Brescia della settimana scorsa). L'ho letto, e l'ho trovato molto interessante. Certo, le informazioni bisogna saperle leggere…
Provo a "tradurre" qui sotto, in blu.
Massimo Renaldini
Caso Caffaro – Pcb: "Brescia non è come Seveso"
Traduzione: non preoccupatevi quando leggete che gli studi (di gente seria e che non ha nulla da guadagnare) dimostra che le diossine presenti nel sangue dei bresciani sono estremamente più alte (fino a quattro volte!) che nel sangue degli abitanti di Seveso. E non allarmatevi se l'inquinamento di Seveso è penetrato nel terreno per pochi centimetri, mentre quello della Caffaro arriva oltre il metro: vi proteggiamo noi, dai cattivi che vogliono farvi credere che Brescia è inquinata.
(red.) Brescia? Non è certo una Seveso. Lo sostiene L'Asl che questa mattina ha presentato i risultati di una serie di indagini svolte nel sito d'interesse nazionale Caffaro, una vastissima e popolatissima porzione di città a sud dello stabilimento chimico di via Milano, fortemente contaminata da Pcb e diossine.
Traduzione: l'area (vasta e densamente popolata) è molto inquinata, altrimenti non sarebbe un "sito di interesse nazionale". Ma noi dell'Asl vi rassicuriamo, potete dormire tranquilli, bere e mangiare tutto, e sotto vi spiegheremo perchè (anche se cercheremo di stordirvi prima, con frasi e paroloni incomprensibili).
I dati sono stati analizzati da un vero e proprio gruppo di studio, che ha raccolto informazioni dal 2001 al 2007, incrociando i risultati dei diversi campi controllati: suoli, acque superficiali, rogge, acque profonde, aria e popolazione. Come ha spiegato il direttore generale dell'azienda sanitaria locale, Carmelo Scarcella, "si è potuto definire il percorso fatto dagli agenti inquinanti rilevati, partendo dall'ambiente dove erano stati rilasciati per giungere all'uomo, e si è avuto modo di stabilire, in via definitiva, come l'evento 'Brescia' sia totalmente diverso nella sua genesi e nel suo sviluppo all'evento 'Seveso', al quale molte volte impropriamente è stato accostato.
Traduzione: abbiamo pagato un sacco di soldi per tirarla in lungo il più possibile. Visto che qualcuno non demorde, ora dobbiamo proprio dire qualcosa. Quindi sosteniamo che la "genesi" e lo "sviluppo" dell'inquinamento di Seveso (un'emissione tossica improvvisa e concentratissima, principalmente nell'aria) sono "totalmente diversi" da quelli della Caffaro (un'emissione tossica lenta e costante, principalmente nel terreno e nelle acque).
Ah, lo sapevate già? Beh, ora lo sosteniamo "in via definitiva", qualunque cosa significhi (???)
Per quanto riguarda gli effetti sulla salute", ha poi aggiunto, "sebbene alcuni studi siano ancora in corso e altri necessitino di approfondimenti, le ricerche effettuate fino a ora non hanno portato alla evidenziazione di una chiara associazione tra esposizione a Pcb e patologie umane".
Traduzione: le patologie sono evidenti, come vedrete poi. I nostri studi che non hanno dimostrato quasi nulla, li rendiamo noti. Quelli "brutti" invece le teniamo nel cassetto, ufficialmente "per verificarli". Vi faremo sapere, forse. O magari anche no.
Vediamo ora i risultati delle indagini resi noti dall'Asl.
Traduzione: ora fingiamo di dire qualcosa di sensato. Se però cercate bene, qualche informazione reale la potete trovare…
INDAGINI AMBIENTALI
1. Suolo. Nel complesso, l'indagine sui suoli della città effettuata negli anni 2001- 2008 ha comportato un totale di circa 2.000 prelievi e 653 analisi su una superficie totale di 5,8 chilometri quadrati. I livelli di concentrazione di Pop (gli inquinanti organici persistenti), si muovono dal più concentrato al meno concentrato in direzione nord-sud, a partire dalla ditta Caffaro (via Milano), con una notevole variabilità connessa con il percorso delle rogge.
Traduzione: gli inquinanti ci sono. In alcuni punti la situazione è gravissima, in altri è solo grave (però, se andiamo molto lontano dalla Caffaro, troviamo solo il "normale" inquinamento di una città).
Il rapporto fra policlorobifenili (Pcb), diossine (Pcdd) e furani (Pcdf) è soggetto a notevoli variazioni che risentono in primo luogo del tempo nel quale l'inquinamento si è verificato e, in secondo luogo, delle modalità di diffusione degli inquinanti con i materiali in sospensione trasportati dalle rogge. Questo ha comportato che l'inquinamento, oggi, si presenti distribuito in modo disomogeneo nel territorio, con zone a concentrazione più elevata confinanti con altre nelle quali la contaminazione è inferiore.
Traduzione: dove la Caffaro per anni ha inquinato di più, oggi c'è ancora parecchio inquinamento, mentre dove ha sparso meno schifezze, anche oggi ne troviamo meno (???). Sembrano banalità, ma questa è alta scienza medica, garantita Asl.
2. Acque superficiali. I risultati analitici, riguardanti i parametri principalmente rappresentati (non solo Pop, ma anche altri inquinanti biologici e chimici), indicano che lo stato ambientale dei corpi idrici è da considerarsi, secondo gli standard di qualità della normativa vigente, "scadente".
Traduzione: l'acqua fa schifo, è zozza…
Questo si spiega con l'elevato numero di scarichi di natura civile e industriale confluenti nei corsi d'acqua, specie in assenza, almeno per i reflui civili, di adeguati sistemi di depurazione a nord del comune di Brescia.
…però non è colpa solo della Caffaro: ci sono tante industrie e case che inquinano l'acqua di Brescia (!!!). Il Comune non sembra preoccupato, quindi perchè spaventare i cittadini?
3. Rogge, sedimenti e alveo. Le analisi eseguite sui 153 campioni di sedimento provenienti dalle rogge comprese fra il fiume Mella e il canale "Fiume Grande", hanno evidenziato una situazione di contaminazione molto diffusa e distribuita in maniera variabile lungo i numerosi chilometri di questi corsi d'acqua.
Traduzione: è tutto inquinato, in alcuni punti la situazione è orrenda, in altri fa solo un po' pena. Se però risaliamo i fiumi e andiamo sul Monte Guglielmo, l'acqua è buona!
La situazione di inquinamento è presente sia a monte sia a valle della ditta Caffaro, anche se con valori di contaminazioni notevolmente differenti.
Traduzione: l'inquinamento c'è, l'abbiamo verificato. Man mano che ci si avvicina alla Caffaro, la situazione peggiora.
In particolare, il divario risulta evidente per tre dei contaminanti analizzati: mercurio, Pcb e Pcdd/f.
Traduzione: cavolo, è proprio inquinato!
4. Acque profonde. Le indagini sull'acquedotto hanno evidenziato una concentrazione di Pop inferiore ai limiti di legge, sia alle analisi del 2002 che a quelle recenti dell'aprile 2008. Nelle acque sotterranee sotto la ditta Caffaro, invece, si rilevano elevate concentrazioni di inquinanti, per lo più corrispondono ai medesimi riscontrati nella parte superficiale degli strati soprastanti.
Traduzione: ommerda, l'acqua fa veramente pena, è inquinata anche in profondità!
Le misure di messa in sicurezza d'emergenza mediante pompaggio delle acque sotterranee sotto lo stabilimento, a partire dal 2001, stanno impedendo ulteriori diffusioni dal sottosuolo alle acque sotterranee esterne.
Traduzione: abbiamo dovuto installare in fretta e furia una pompa, che porta via l'acqua inquinata (ma dove la mettiamo?! la depuriamo? boh!). Se non lo facessimo, l'acqua inquinata raggiungerebbe le falde usate dall'acquedotto, e la città diventerebbe abitata da (pochi) omini verdi, con caratteristiche mutazioni dette "caffaroidali"… Ma non dovete preoccuparvi.
5. Alimenti. Quelli di origine animale, quali carni, uova e latte, quando provengono da animali che hanno assunto alimenti contaminati (foraggi e altro), presentano un elevato contenuto di sostanze dannose nei grassi, che possono essere trasferite ai consumatori.
Traduzione: se l'acqua fa schifo, e il terreno pure, non è che gli animali possono essere sanissimi, no? Ovviamente sono inquinati anche loro. E se mangi una cosa inquinata, l'inquinamento passa a te (a quel punto non possiamo farci molto, la situazione andrebbe bonificata prima).
Gli alimenti vegetali presentano, in generale, concentrazioni assai inferiori rispetto a quelli di origine animale, a causa del loro ridotto contenuto di grassi e dell'assenza di fenomeni di concentrazione lungo la catena alimentare.
Le sostanze tossiche si fermano nei grassi. Le piante non sono grasse (a Brescia non crescono i cactus!), gli animali invece sì. Quindi le piante sono inquinate, ma gli animali sono messi peggio!
Alcuni ortaggi tuttavia possono contenere livelli superiori ai limiti di legge, a seconda delle specie e delle tecniche di coltivazione. Certe specie, come le zucchine, incorporano i Pop, altre sono contaminate dal terreno sui
loro steli (cicorie), altre ancora, come il pomodoro o il cavolo, non trattengono l'inquinamento in quantità rilevanti.
Traduzione: ortaggi e piante sono inquinati.
Il ruolo dei vegetali nella trasmissione diretta della contaminazione all'uomo deve essere quindi considerato globalmente inferiore rispetto a quello degli alimenti di origine animale, anche se non è trascurabile.
Traduzione: se siete vegetariani state mangiando verdure inquinate (d'altronde, gli altri mangiano carni MOLTO inquinate, quindi va bene a voi!)
I campioni dell'orto sperimentale sottoposti a una prima ricerca di Pcb, hanno dato esiti ritenuti meritevoli di approfondimento con ricerca di Pcdd/f. Le indagini sui cinque campioni di mais hanno confermato, unitamente ad altri dieci campioni esaminati nelle precedenti tornate di indagini, l'indennità del mais dalla contaminazione da Pop.
Traduzione: se mangiate solo mais, siete salvi!
6. Aria. I campionamenti sull'aria svolti nella sola stagione invernale con ricerca di Pcb e Pcdd/f hanno dimostrato una contaminazione atmosferica sovrapponibile a quella riscontrata in altre aree nazionali, europee ed extraeuropee a forte presenza umana.
Traduzione: l'aria di Brescia è inquinata come quella di Milano, Berlino e Pechino. Fatevene una ragione, l'aria pulita non è più un diritto.
INDAGINI EPIDEMIOLOGICHE E CLINICHE
a) Esposizione a Pcb della popolazione bresciana adulta. E' stata effettuata per valutare l'esposizione a Pcb dei residenti a Brescia, in relazione all'area di residenza e alle possibili fonti di contaminazione, e ha mostrato che gli abitanti in alcune aree della città hanno valori di Pcbemia superiori anche di 10-20 volte rispetto ai valori di riferimento.
Se abiti vicino alla Caffaro, sei nella cacca. Però guarda il lato positivo: se conosci qualcuno che si è ammalato, almeno sai a chi puoi dare la colpa!
Si è evidenziata una forte associazione fra consumo di alimenti contaminati ed elevati livelli di Pcbemia, confermando quanto già ampiamente noto, e cioè che la contaminazione da Pcb, Pcdd e Pcdf è avvenuta a Brescia prevalentemente per via alimentare.
Incomprensibilmente, chi mangia cose molto inquinate tende ad ammalarsi, nonostante le nostre rassicurazioni.
Non si è evidenziata una chiara interferenza dei Pcb con la normale funzionalità tiroidea né associazioni tra concentrazione ematica (del sangue) di Pcb ed anamnesi patologica positiva per patologie andrologiche (degli uomini) e ginecologiche ed altre patologie (diabete, ipertensione ecc.). Analogamente, non si è rilevata alcuna correlazione tra i livelli di Pcbemia e le concentrazioni ematiche di ormoni sessuali e diversi parametri emato-chimici, quali glicemia, transaminasi, e altri.
I nostri studi non dimostrano niente. La Caffaro non ha nessuna colpa, nè il Comune, nè nessuno. State ancora leggendo? Ok, allora tra un attimo vi stordisco con altri paroloni inutili.
b) Lavoratori ed ex-lavoratori della Caffaro. Le indagini hanno evidenziato, per gli ex lavoratori della Caffaro, una esposizione a Pop consistente, avvenuta in passato. Questo comporta per questi soggetti livelli di Pcb totali nel sangue tuttora elevati, che non si sono modificati nei controlli effettuati dal 2002 ad oggi.
Traduzione: chi ha lavorato alla Caffaro, ha accumulato nel sangue talmente tante schifezze che ancora oggi non accennano a diminuire!
Il riscontro di livelli elevati di Pcb nel sangue di ex lavoratori che non erano addetti ai reparti di produzione dei Pcb indica che l'assorbimento di tali composti ha interessato anche personale degli altri reparti.
Traduzione: il discorso vale anche per chi lavorava in reparti lontani dal "cuore" dell'inquinamento. Potremmo porci il problema degli abitanti delle case vicine, ma non lo faremo.
L'osservazione di una percentuale elevata di soggetti che presentano alterazioni dell'asse ipotalamo-ipofisi-gonadi tra gli ex lavoratori suggerisce inoltre la necessità di ulteriori approfondimenti al fine di valutare gli eventuali effetti endocrini di esposizioni croniche a Pop ed altri composti organoclorurati più elevate rispetto alla popolazione generale.
Traduzione: si potrebbe pensare di valutare l'ipotesi che magari sarebbe meglio supporre di vagliare la possibilità di fare altre analisi… ma se poi troviamo qualcosa? Vabbè, lasciamo perdere.
c) Approfondimenti clinico-tossicologici. E' stata effettuata una valutazione endocrinologica (ghiandole endocrine) e clinica di 34 soggetti adulti con elevati valori di Pcb ematici e alterazioni ormonali. Di essi, diversi sono risultati portatori di patologia endocrina, in larga parte già nota.
Traduzione: qualcuno si è ammalato per colpa della Caffaro? Beh, ma dov'è la notizia? Lo sapevamo gia!
L'analisi delle correlazioni non ha evidenziato associazioni significative fra i valori di Pcb e i livelli di vari ormoni indagati (Tsh, Fsh, Lh, Ft3, Ft4, Testosterone) e degli autoanticorpi anti-tiroide (anti Tgb e anti Tpo). In
conclusione, la valutazione clinica non ha consentito di stabilire nella casistica studiata associazioni significative tra livelli di Pcb e patologie endocrine.
Traduzione: parole, parole parole… parole, parole, parole… parole, soltanto parole, parole d'amooooor.
d) Andamento temporale dei valori dei Pcb ematici. I soggetti con valori elevati dei Pcb ematici rispetto ai valori di riferimento sono stati sottoposti a misure ripetute nel periodo 2002 – 2007. Le concentrazioni di Pcbemia in questi soggetti non mostrano nel periodo considerato sostanziali variazioni, come atteso per periodi di osservazione di questa durata, in relazione al metabolismo dei Pop.
Traduzione: chi 10 anni fa aveva il sangue insozzato dalla Caffaro, oggi ce l'ha ancora insozzato: una volta inquinato, il sangue non si pulisce mica da solo, o se riesce parzialmente a depurarsi da solo, ci vogliono comunque tanti anni!
e) Studio caso-controllo su linfomi non-Hodgkin (tumore ai linfonodi) e sarcomi dei tessuti molli e area di residenza nel comune di Brescia. Lo studio ha mostrato un aumento del rischio di linfoma non Hodkin nelle donne che avevano avuto residenza principale nel quartiere Primo Maggio (zona con disomogenea distribuzione dell'inquinamento dei suoli)
Traduzione: alcuni tumori (soprattutto sulle donne) sono aumentati moltissimo, e lo sappiamo.
e un aumento del rischio, seppure (secondo l'Asl) non statisticamente significativo, nelle donne che avevano risieduto nella "zona Cascine" per almeno 10 anni.
Traduzione: altri tumori sono aumentati, ma poco (???), e lo sappiamo.
Non si è evidenziato alcun aumento del rischio di linfoma non Hodkin negli uomini. Non si è evidenziata alcuna relazione con i sarcomi dei tessuti molli.
Traduzione: su altre patologie non abbiamo trovato niente, contenti? Possiamo sottolineare questo dato, e chiudere qui per sempre il discorso Caffaro?
I risultati della ricerca devono essere considerati con cautela e non conclusivi, soprattutto per la mancanza di dati precisi di esposizione dei soggetti inclusi nella ricerca, che è stata attribuita solo sulla base della storia residenziale, e per la numerosità relativamente bassa del campione considerato.
Traduzione: non sappiamo quasi niente, i dati sono parziali, ma questo non preclude che ("in via definitiva") possiamo tranquillizzarvi: Brescia non è come Seveso. In effetti, potrebbe essere molto peggio, ma non vorrete mica che qualcuno finisca in galera, che la Caffaro paghi i danni, e che il Comune bonifichi la zona, vero?