Studiosi della University of Michigan School of Public Health e della University of Michigan Stroke Program hanno studiato l'effetto dell'esposizione a breve termine alle polveri fini (PM 2.5) sull'incidenza sia dell'ictus ischemico che degli attacchi ischemici transitori (TIA).
I risultati hanno mostrato che a livelli relativamente bassi di polveri fini corrisponde un lieve aumento dell'incidenza dell'ictus/TIA.
Studi sperimentali hanno già dimostrato che l'esposizione acuta alle polveri PM 2.5 può aumentare il rischio di accidenti cerebrovascolari attraverso uno spasmo arterioso ed un aumento della viscosità del sangue.
Come sottolineano gli autori, i risultati di questa ricerca hanno un'importanza molto rilevante perché la maggior parte delle persone è esposta a bassi livelli di PM 2.5 ed anche più alti. Il pur lieve aumento di incidenza dell'ictus/TIA, infatti, interessando un numero così elevato di soggetti, potrebbe invece avere un enorme impatto sulla salute pubblica. Negli USA l'ictus rappresenta la terza causa di morte.
Sebbene lo studio fosse focalizzato sulle polveri fini, anche l'ozono ha mostrato una correlazione significativa con l'ictus/TIA.
In conclusione, anche questi risultati sottolineano che non esistono livelli di inquinanti che possano essere ritenuti sicuri per la salute delle popolazioni e che i limiti imposti servono esclusivamente a "mitigare il danno".
Even Low Levels of Air Pollution May Pose Stroke Risk. Annals of Neurology, published online May 28, 2008.