New York Times, 7 maggio 2008
Tradotto per www.pressante.com da goldstein
SAN FRANCISCO – Il Sindaco Gavin Newsom ha uno spiccato spirito di competizione per molte cose, e tra queste vi è l'immondizia.
Quando nelle scorse settimane le statistiche hanno dimostrato che San Francisco sta continuando a tener fuori dalle sue discariche il 70% dei rifiuti, lui si è vantato dei dati così come altri sindaci si vantano delle vittorie delle squadre sportive o per miglioramenti nella media delle valutazioni scolastiche o nei tassi di criminalità.
Ma la città vuole fare di più.
Infatti, il Signor Newsom invierà presto una proposta al Consiglio dei Supervisori della Città che renderebbe il riciclaggio di lattine, bottiglie, carta, rifiuti organici e vegetali da coltivazione…
“Senza questo, non crediamo che si possa arrivare al 75%,” ha precisato il Sindaco. I suoi collaboratori hanno dichiarato che ci sono buone possibilità che la proposta venga accettata.
Come ci descrive la sua fissazione nell'arrivare a livelli record di raccolta differenziata? “Potrebbe sembrare una mania di grandezza, ma in realtà questo ha un preciso scopo”, ha detto Newsom. “Desideri che la tua città sia all'avanguardia. Che sia vincente. Io ci tengo molto.”
Con toni più da uomo d'affari, Jared Blumenfeld, il direttore dei programmi ambientali della città, ha parlato di una delle ragioni principali che spinge la città a riciclare molto. “La carta riciclata è il bene più esportato dalla Costa Occidentale degli Stati Uniti,” ha detto Blumenfeld, spiegando che la carta viene mandata in Cina e ritorna come involucro per le scarpe, per i prodotti d'elettronica ed i giocattoli venduti nei grandi negozi.
Non che il Signor Blumenfeld manchi di spirito di competizione. San Francisco può far pagare di più la sua carta riciclata, ha detto, per i suoi bassi livelli di contaminazione da vetro. Questo perchè circa il 15% dei 1,200 camion per la raccolta rifiuti sono dotati di due scompartimenti, di cui uno è per i materiali riciclabili. Questa parte ha un compattatore che può ridurre la dimensione di carichi misti di carta, lattine e bottiglie senza rompere queste ultime. (Questi camion speciali, che vanno a biodiesel, costano circa 300,000$ l'uno, oltre 25.000$ in più di un camion normale, ha precisato Benny Anselmo, che gestisce i mezzi per la Norcal.)
Un'altra fondamentale innovazione dello scorso decennio è stato lo sviluppo di infrastrutture per trasformare i rifiuti organici – la maggior parte della massa di rifiuti in una città con migliaia di ristoranti – in concime che viene poi impacchettato per l'utilizzo nei vigneti della California e nelle vaste fattorie della Central Valley.
L'immondizia dei 750,000 residenti di San Francisco viene ritirata sul principio del “paghi quanto butti” – più bidoni dell'immondizia ti servono, più paghi al mese. (Il consumatore medio paga 23,58$ mensili.). Inoltre, negli scorsi anni, sono state vietate le buste per la spesa di plastica ed è stato agevolato il riciclo dei giocattoli di plastica.
La città ha 12 impianti e programmi di riciclo dedicati a materiali differenti, tra cui rifiuti generici, rifiuti edilizi, mobili e vernici.
“Per noi l'immondizia non è un rifiuto, capisce?” ci ha detto Robert Reed, un portavoce della Norcal Waste Systems, la società capogruppo della Sunset Scavenger and Golden Gate Disposal and Recycling Company, il principale raccoglitore di rifiuti della città. “Quando vediamo dei sacchi di immondizia, vediamo cibo, carta, metallo, vetro…”
Il tasso di riciclaggio per la raccolta porta a porta presso le case, gli alberghi ed i 5000 ristoranti della città è considerevolmente minore della media generale, ha detto Reed, in parte perché la media dei rifiuti raccolti dagli altri impianti – rifiuti edilizi o materiali come batterie e lampadine che la gente porta negli appositi centri – è molto superiore.
Gran parte del cemento proveniente dagli edifici demoliti, per esempio, viene riciclato per fare dei nuovi marciapiedi. Un altro impianto per la raccolta è nato a causa dello spirito creativo della comunità. “Le persone si danno un gran da fare da queste parti,” ha detto Reed. “Rimodellano e pitturano. Giovedì, Venerdì e Sabato vengono a fare la fila per consegnarci la vernice” presso un impianto costruito appositamente.
“Separiamo le vernici al lattice e quelle opache, le setacciamo alla ricerca dei pezzi grossi, e le misceliamo in betoniere da 55 galloni”, ha detto.
I tre colori risultanti – bianco sporco, beige e verde – vengono versati in recipienti da 5 galloni ed inviati ad organizzazioni senza scopo di lucro, scuole e istituzioni caritatevoli in Messico.
Le aziende affiliate alla Norcal gestiscono 3,545 tonnellate di rifiuti al giorno a San Francisco, su un totale di circa 7,800 prodotte nell'intera città, ha dichiarato il Signor Reed. Circa il 55% del totale raccolto dalla Norcal va in discarica; il resto viene riciclato. Questi dati fanno parte del calcolo totale che attesta il tasso del 70% di diversione dei rifiuti, riportato nel 2006.
Come ha detto John Sitts, membro del Consiglio di Stato per la gestione integrata dei rifiuti, “il tasso di diversione include il riciclo, il compostaggio e la riduzione alla fonte” – dove con l'ultimo termine si intende “qualsiasi cosa venga riutilizzata dai negozi e dai cittadini invece di venire buttata via.”
La zona di Los Angeles ha recentemente riportato un tasso di diversione del 59%, un numero che sta tuttora venendo esaminato dalle agenzie di controllo. San Jose, al 62%, reclama il primato di città migliore tra quelle con 900,000 o più abitanti. In tutto lo Stato, il tasso nel 2006 è stato del 54%.
Con l'eccezione di Chicago, che ha raggiunto il 55% nel 2006 – l'anno più recente per il quale sono disponibili i dati per fare raffronto a livello nazionale – le città negli altri Stati degli Usa hanno conseguito dei risultati molto più modesti di quelle Californiane. Secondo i più recenti dati del magazine specializzato Waste News, nel 2006 New York City si è fermata al 30,6%, Milwaukee al 24%, Boston al 16%, e Houston al 2.5%.
Il sistema di San Francisco sta facendo parlare di sé in tutto il mondo. L'agenda del Signor Blumenfeld è piena di incontri con ufficiali provenienti dalla Germania e dalla Cina, la maggior parte dei quali vanno personalmente a visitare le strutture della Norcal, inclusi i centri di compostaggio.
I suoi visitatori stanno imparando, ha sottolineato Blumenfeld, che “si può riciclare praticamente tutto.”