I vostri articoli

Un consiglio ragionevole

Salve Montanari,

volevo ringraziarti per l'impegno costante nel cercare di diffondere buona informazione per quel che concerne la salute tua e dei tuoi concittadini. Vorrei associare a questo ringraziamento un invito, che se compreso e accettato potrebbe far sì che gli sforzi profusi nell'aprire gli occhi alla gente portino anche a qualche buon risultato concreto in termini di salute e non solo.

Il mio invito è molto semplice, quasi banale, ma talvolta ignorando le cose semplici e banali che potrebbero portarci al successo si finisce per fare buchi nell'acqua.

Ma veniamo al dunque.

Leggendo uno degli ultimi post del tuo blog ("Cinque gatti carbonari"… complimenti per il titolo) ho riflettuto un po' sulle ragioni del "fallimento" dell'evento. La mia riflessione è tanto più significativa in quanto abitante di Maranello (Mo) assente dall'evento, per svariati motivi, pur avendo io votato Per il Bene Comune, avendo intenzione di rivotarlo, avendo rinunciato alla famosa "pizza per la ricerca" e altro, che non voglio approfondire per ora.

La mia riflessione è stata la seguente: perchè tanta gente, media, rappresentanti popolari hanno snobbato l'evento?

Molte risposte sensate a questa domanda le hai date tu nel post, e sono più che condivisibili. Ma a mio avviso manca un'importante tessera al puzzle: la mancanza di prospettiva e un approccio troppo "in negativo" alla questione.

Mi spiego.

Dal punto di vista psicologico, le domande implicite che un cittadino 'x' si pone pensando se partecipare o meno alla conferenza sulla salute sono:

1) che cosa mi aspetto dall'evento?

2) che ruolo posso giocare io partecipandovi?

3) quali sono le possibilità concrete che ne abbia un beneficio per la salute?

Le prospettive, da questo punto di vista, sono sconsolanti, ma vorrei provare a rispondere punto per punto, per capirci:

1) dalla conferenza mi aspetto che si parli dei danni provocati dall'inquinamento, dunque di gente che si ammala e muore, e dei modi legali in cui è possibile continuare a fare ciò. Unico, tenue spiraglio di luce è la raccolta differenziata, che però si fa poco e male e incontra molte resistenze. Insomma, non è un tema proprio dei più allegri per godersi il weekend, magari dopo una pesante settimana lavorativa

2) il ruolo può essere quello di spettatore attento, per cogliere magari qualche aspetto in più sul tema della gestione rifiuti, che probabilmente, se si è presenti in sala, già si conosce abbastanza. Tutt'al più si può rivolgere qualche domanda, per cui sicuramente si potrebbero trovare mille risposte soddisfacenti con una ricerchina su internet

3) da questo punto di vista c'è più da preoccuparsi che altro. Per partecipare all'evento dovrò fare un viaggetto (con inquinamento relativo), respirarmi un po' dell'aria pura delle strade Modena condita da "raddoppiate" nanoparticelle, per poi sentir parlare di disgrazie, battaglie contro i mulini a vento e stupidità umana…

L'unico motivo reale per sobbarcarsi l'onere della presenza è il fatto di assistere "dal vivo" all'incontro, magari conoscendo il Montanri & co. di persona, o magari per dare un po' di soddisfazione a quel povero diavolo di Montanari, o magari per ricavare una sorta di superiorità morale per aver partecipato alla conferenza nonostante tutto.

Insomma, è richiesto al partecipante un piccolo martirio, con pressoché nulle prospettive di poter fare qualcosa, e visto che l'impotenza di fronte ad un abuso solitamente genera rabbia o sottomessa rassegnazione, nella migliore delle ipotesi me ne torno a casa incazzato, e lunedì si riprende a sgobbare per la pagnotta sapendo di pagare le tasse anche per foraggiare questo schifo, quindi probabilmente lavorando peggio, controvoglia, pieno di ansia e vedendo i miei concittadini come ciechi imbecilli autolesionisti, non proprio un bel modo per riprendere la quotidiana lotta per la sopravvivenza.

E' questo il motivo per cui il popolo "bue" non vuole aprire gli occhi su certe cose: perchè sa che così facendo si avvelena il sangue ed è più facile che ne abbia un danno che un vantaggio. A quel punto è meglio bersi le scemenze propagandate da questo o quello o semplicemente "fregarsene di tutto", che è diventata (non a caso) la specializzazione dell'italiano medio.

Con questo non voglio togliere nulla alla valenza scientifica dell'evento, all'importanza del messaggio che si è cercato di trasmettere e all'impegno di tutti i partecipanti. Come hai fatto notare è grave e colpevole (anche se prevedibile) l'assenza di scienziati (o presunti tali), media e politici, ma se si vuole fare breccia nel popolo (in questo caso nei cittadini di Modena) occorre un approccio diverso, un approccio propositivo, dare una speranza, cominciare a credere in qualcosa che ancora non esiste, cominciare a disegnare nella propria mente e trasmettere alla gente l'idea di un futuro migliore, perchè governato dal buon senso, da buoni ideali e dalla scienza vera. Questo attira la gente, non un piccolo calvario delle disgrazie umane.

C'è una "leggera" distinzione tra il venditore di sogni a buon mercato e chi cerca invece di tradurre in realtà un sogno per il benessere di tutti. Se vendere un sogno per abbindolare la gente ed asservirla ai propri scopi è moralmente "discutibile", offrire alla gente la prospettiva di un futuro migliore mentre si cerca di perseguire quell'obiettivo (per quanto ancora lontano) è una battaglia giusta, che va combattuta con i mezzi giusti.

Piuttosto che enfatizzare quanto stupidamente continuiamo a farci del male (approccio "in negativo") occorre, a mio avviso, puntare a quanto si potrebbe stare meglio agendo diversamente, e dando la possibilità immediata alla gente di dire un "Sì" concreto ed efficace a questa possibilità.

La ricerca è un prezioso strumento per confrontarsi in ambito scientifico, ma lasciamo la scienza agli scienziati, e parliamo alla gente di maggior benessere e non di malattie. Si tratta, in un certo senso, di vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, che se tecnicamente è la stessa cosa da un punto di vista umano genera successi piuttosto che fallimenti.

Un esempio.

Obama: pensa a quante aspre critiche avrebbe potuto rivolgere all'amministrazione Bush. Critiche che ovviamente ha rivolto in parte, ma in termini certamente molto più attenuati del suo stesso giudizio reale rispetto all'operato del suo predecessore. Critiche che, sia pur presenti nei discorsi pubblici di Obama, hanno occupato una parte molto inferiore rispetto alle prospettive di benessere e alle sfide (e non sfighe, anche se in sostanza sono quello) che gli Usa si trovano di fronte.

Se si vuole che la ricerca generi salute occorre un approccio "politico" alla diffusione del messaggio, trasformando "stiamo facendo male" in "possiamo fare meglio, ecco come", senza perdersi troppo in critiche. Se non si fa questo Per il Bene Comune non uscirà mai dal suo buco, e la ricerca servirà solo a dire "l'avevo detto", il giorno che un vero politico eletto (non grazie a noi Cassandre) si interesserà davvero alla salute dei suoi elettori e, tra le altre cose, smantellerà quei famosi monumenti alla stupidità umana di cui tante volte parli.

Parlando del tuo blog, ovviamente puoi porre l'enfasi su ciò che preferisci e reputi importante, ma di recente è diventato una sorta di bollettino di guerra in cui si parla di quanto questo sia sciocco, quanto quello sia insensato, quanto questo politico, piuttosto che quel amministratore o scienziato sia inetto e/o in cattiva fede.

Se si continua su questa strada la salute e la buona amministrazione della cosa pubblica resteranno solo chimere. Se non si smette di puntare il dito ogni volta che si vede una sciocchezza, passeremo la vita a puntare dita a destra e a sinistra e nulla cambierà.

Se invece si riesce a prendere atto di una situazione folle, ma si ha il coraggio, l'intelligenza e la temperanza di tenersi le proprie considerazioni per se (o esternarle solo nel modo, nella quantità e nel momento opportuno) e intanto si lavora intensamente ad una realistica proposta alternativa, solo allora gli eventi possono volgersi a nostro favore (nostro nel senso di partito politico e cittadinanza nel suo complesso).

Ne va del nostro futuro e di quello delle prossime generazioni, spero che troverai un po' di tempo per rifletterci e magari parlarne.

Perdona la schiettezza (brutalità?) di alcune mie affermazioni, ma sono solito essere franco e diretto con le persone che stimo. Vorrei che Montanari sia presente nella mente della gente non come quello del "No agli inceneritori ecc." ma come quello del "Sì al Bene Comune, in questo modo: …"

Bye bye

                       Simone