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Un clima matto, matto da legare

Non so quanto siano letti né so quanto si presti reale attenzione agli articoli di Maria Ferdinanda Piva. Sempre ben fatti, spesso sono illuminanti o, almeno, lo sarebbero per i tantissimi disattenti che non sanno o, più spesso, non vogliono vedere ciò che è spiattellato papale papale davanti ai loro occhi incrostati di Sanremo, dei gossip infiniti somministrati h24 dalle TV e dalle gomitate di Chiellini. Chi decidesse mai di sacrificare tre minuti del suo tempo prezioso  sottraendolo a quanto sopra, legga http://blogeko.iljournal.it/un-gigante-dellagricoltura-mondiale-in-ginocchio-meta-degli-usa-colpita-dalla-siccita e, soprattutto, ci mediti sopra.

Una delle tante bizzarrie che mi fanno allargare le braccia è quella della frase “il clima sta impazzendo” che corre libera nei peggiori bar nostrani dove si accalcano i nostri saggi. Naturalmente non c’è niente di più illogico e falso: il clima non è né intelligente né stupido, né pazzo né saggio. Il clima non ha qualifiche altre che non sia quella di essere se stesso senza aggettivi. Come è per i fenomeni naturali, il clima dipende da una serie lunga di fattori i quali, a loro volta, sono reciprocamente tutti dipendenti. Il che risulta in una complicazione notevole.

Andando ad alterare anche uno solo dei fattori, stante la loro interdipendenza, tutti ne usciranno alterati e, di conseguenza, lo sarà anche la conseguenza che, nel caso in questione, è il clima.

Nella sua quasi ammirevole stupidità, l’Uomo, che tutte queste cose le sa benissimo, a mo’ dell’apprendista stregone che è (la ballata sul tema la scrisse Wolfgang Goethe nel 1797) non esita a premere a caso i bottoni della macchina, secondo quanto gli pare che, al momento, faccia il caso suo. Il risultato – di fatto uno dei risultati – è proprio il nuovo equilibrio che assume il clima, un equilibrio che non è statico ma che è in transito verso una stabilità. E la stabilità (o quasi) si avrà con la sospirata scomparsa dell’Homo sapiens dal pianeta.

Al colmo del buonismo cosmico, azzardo che scomparsa possa anche non significare che sulla Terra non resterà più nemmeno un rappresentante della specie, ma che i reduci dal suicidio collettivo saranno illuminati da una sorta di fiammella pentecostale che li renderà intellettualmente simili a tutti gli altri animali, vale a dire che saranno capaci di usare la loro intelligenza in maniera virtuosa seguendo il dettato di Francis Bacon, primo visconte di Saint Alban: “Nature to be commanded must be obeyed” o, tradotto in concetto dall’inglese elisabettiano: “Se si vuole dominare la Natura, bisogna ubbidirle.”

A dire il vero, alla discesa pentecostale ci credo poco, ma non si sa mai.

Per ora faccio il fin troppo facile profeta come ho fatto da qualche anno a questa parte senza altro merito che non fosse quello di non confondere le illusioni con i fatti. E la profezia è ciò che chiunque può vedere già adesso: temperature medie in rialzo con tutto quanto ne consegue anche dal punto di vista biologico e patologico; siccità in qualche regione e alluvioni con tanto di nubifragi (oggi le chiamiamo bombe d’acqua) altrove. Ovviamente il livello dei mari si alzerà e, tra le altre cose che ci saranno da sistemare, bisognerà ridisegnare gli atlanti geografici. Ma questa sarà un’opportunità per qualcuno, magari in articulo mortis, di fare qualche soldo. Quanto al cibo, c’è chi dovrà imparare a sprecarne meno e quello che resterà non sarà così sano come dovrebbe. E nemmeno abbondante. Ma tutto questo, e molto altro, lo può vedere e prevedere chiunque non si senta disturbato se esce dall’anestesia.

Un tempo avrei detto che almeno per quanto riguarda i terremoti l’Uomo non c’entra. Però da quando abbiamo inventato il fracking non sono più così sicuro.

Per ora godiamoci lo spettacolo e correggiamo la diagnosi: non è il clima ad impazzire ma siamo noi ad essere diventati la caricatura di noi stessi.

1 Comment
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M. Ferdinanda
10 anni fa

Grazie
Maria Ferdinanda Piva ringrazia il dottor Montanari 🙂

RISPOSTA

Credo di dovere essere io a ringraziare, e con me tutti gl’italiani.