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Ultime da Urbino

Oggi avrei voluto raccontare di stanotte quando, ospite di Radio RAI 1 (La Notte di Radio Uno), mi è stato chiesto di parlare del libro Rifiuto: Riduco e Riciclo, e avrei voluto raccontare di come il presidente di Adiconsum, ospite della stessa trasmissione, abbia usato parole di elogio sperticato per l’inceneritore di Brescia che non solo distrugge l’immondizia ma da questa ricava energia. Avrei voluto dare il mio commento su queste associazioni di consumatori sulla cui buona fede o, quanto meno, sulla cui adeguatezza culturale e sociale mi permetto di nutrire – absit iniuria verbis – qualche personalissimo dubbio, ma non lo farò.

Non lo farò perché ho notizie freschissime sull’ormai fin troppo famoso microscopio elettronico migrato all’Università di Urbino e penso che chi segue questo blog e, soprattutto, chi a suo tempo donò quattrini, potrebbe aver piacere di sapere. E, se non lo sa da me, non potrà certo sperare di saperlo da altre fonti.

Sono passati due mesi da quando il ragionier Grillo Giuseppe e il Quartetto Campidoglio (così chiamato in onore dei pennuti che salvarono Roma quasi 24 secoli fa) riuscirono dopo tanto penare a portarci via l’apparecchio per “donarlo” ad uno dei centri di ricerca più prestigiosi del Pianeta, l’Università di Urbino solo per invidia introvabile nelle classifiche mondiali di merito universitario, perché finalmente potesse essere utilizzato da scienziati di vaglia. Superfluo ripercorrere la vicenda: chi ha voglia di rinfrescarsi la memoria rilegga le pagine pubblicate da questo blog perché io mi sono stufato di raccontarla ancora.

Nelle intenzioni dichiarate a gran voce dal Quartetto, arrivato finalmente in mani degne, il microscopio non si sarebbe solo dedicato alle nanopatologie, quella disciplina di nessuna importanza che chi aveva usato lo strumento fino al momento del ratto aveva scoperto. Non a robetta del genere, dunque, si sarebbe rivolto lo strumento ma a tanti rami dello scibile umano come l’archeologia, la geologia o lo sviluppo di pesticidi di cui tanto abbiamo bisogno. Mai si parlò di ciò quando si andò a bussare a quattrini presso gl’italiani? Mai si menzionò l’Università di Urbino? Non importa: le leggi della morale pragmatica appartengono a chi da queste sa ricavare il suo guicciardiniano “particulare”, e chi è gastricamente attrezzato per fare questo può sempre essere certo di trovarsi seguito da una torma di seguaci che vorrebbero essere come loro. Inutile fare esempi.

Insomma, via quello strumento da Modena dove languisce coperto di ragnatele e dove è usato, quelle rare volte che lo si usa, a mero scopo di lucro ed eccolo recapitato ad Urbino.

Che fa, ora, laggiù il famoso ESEM? Beh, la notizia non può sorprendere chi ha preferito dubitare delle parole del Quartetto e insospettirsi del mutismo imbarazzato del Ragioniere: il famoso ESEM è ordinatamente conservato al calduccio delle casse di legno nelle quali a gennaio affrontò il viaggio verso il Montefeltro e, dunque, non fa assolutamente nulla. Il che è perfettamente logico, perché l’unico, vero motivo di quella che qualcuno ha definito irrispettosamente “porcata” era e resta l’interruzione della nostra ricerca con il necessario imbavagliarci di nuovo. “La storia si ripete”, avrà subito pensato lo studioso del Vico, perché ciò che accade ora accadde già anni fa, in occasione della sottrazione del precedente microscopio: siamo fastidiosi.

Arrivati qui, a rigor di strepiti in piazza, ci si dovrebbe aspettare un’impennata da parte del ragionier Grillo cui concedo il beneficio del dubbio sulla sua effettiva consapevolezza di dove lo stavano rendendo complice da un paio d’anni ma sulla cui opinabilità morale nel non avermi avvertito e nel non avermi chiesto ragguagli circa le palesi idiozie che si sostenevano per soffocare la ricerca non ho dubbio alcuno. E questa impennata dovrebbe essere volta alla restituzione del microscopio o, come obiettivo di minima, ad ottenere, in mancanza d’altro, una reazione da parte del fantomatico rettore dell’Università di Urbino. Fantomatico almeno per me, visto che, a suo tempo, non ebbe nemmeno la creanza di materializzarsi per dirmi grazie dopo che tutto il mio lavoro era stato dirottato a tradimento per recapitargli l’ESEM, e nemmeno mi chiama ora per ringraziarmi del pagamento di una salatissima fattura di manutenzione che è servita perché il microscopio fosse in perfette condizioni quando ci lasciava. Perché ho pagato? Per due motivi: perché il comportamento dell’ente pubblico Università di Urbino, rifiutando perfino di rispondere, verso chi aveva effettuato quella manutenzione mi ha fatto vergognare di essere italiano, e perché sono un fesso glabro del cosiddetto “pelo sullo stomaco” che tanto si mostra indispensabile se si vuole far quattrini ed essere pure osannati.

Ci sarà l’impennata? Aspettiamo con fiducia.

Intanto, vediamo come giustificheranno l’utilizzo a livello nemmeno di soprammobile del microscopio tutti quei personaggi, – pochi, in verità, ma rumorosi – che tanto si sono adoperati per schizzarmi addosso i loro poveri veleni così da poter dare sfogo alla loro degradante miseria. L’istinto mi dice che costoro non avranno vergogna ad inventare nuove eccentricità.

Ora, chi dice di avere a cuore ciò che è giusto – e mi riferisco, tra gli altri, ai vari Travaglio, Santoro e Di Pietro – non potrà esimersi almeno dal riferire in stringata sintesi la notizia fino ad ora così grillescamente censurata. E mi riferisco pure ai personaggi a cinque stelle che stanno diventando sempre più copia conforme del loro ispiratore.

4 Commenti
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sarti.s
14 anni fa
Francesco Michelacci
14 anni fa

Egregio, lei e’ sin troppo signore.
Al suo posto la fattura di manutenzione l’avrei mandata dove molti possono immaginare. Abbia fiducia, verranno tempi migliori.

efione92
14 anni fa

Speriamo di poter avere presto il link del Podcast della trasmissione. Ho controllato sul sito de “La Notte di Radio Uno” ma sembra che l’archivio sia aggiornato solo al 12-01-2010. Dottor Montanari speriamo di vederla presto su una qualche tv nazionale..magari con un giornalista pazzo che rischi la sua carriera andando contro il regime mediatico..chissà… 🙂

Valeria Rossi
14 anni fa

Il Preside di Urbino stamattina ha smentito recisamente l’ipotesi che il microscopio sia ancora imballato. Lieta di poter aggiungere almeno QUESTO commento (sempre che non venga censurato in seguito), aggiungo che non mi è possibile rispondere alla “lettera aperta” del maresciallo Leggiero presente su questo blog in quanto non è possibile accedere ai commenti. Trattandosi di lettera rivolta a me, avrei gradito poter replicare: in realtà l’ho fatto, inviando la mia replica al dottor Montanari che però ha visto bene di ometterne la pubblicazione. Per questo l’ho messa online solo sul mio giornale. Profondamente sorpresa da questo modo unilaterale di… Leggi il resto »