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TRIVELLA PETROLIFERA NEL CENTRO ABITATO DI MARCONIA QUALE TUTELA PER LA POPOLAZIONE ?

NOSCORIE TRISAIA
Movimento Antinucleare
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 01.09   10.01.2009

Se il petrolio è la panacea di tutti i mali, come proclamato dai politici  interessati,  qualcuno forse ci dovrebbe spiegare come mai  in un comune come Pisticci  dove  l'oro nero( degli altri)  si estrae da oltre  trent'anni  non ha stravolto in meglio  la qualità della vita della popolazione locale  .La cittadina è invece nota  per l'enorme tasso di disoccupazione,una grave situazione ambientale  causata dall'inquinamento e un peggioramento della qualità della vita per le malattie che non sono rese pubbliche  in mancanza di una indagine epidemiologica pubblica mai fatta sul territorio.      
 
 In tutte le parti del mondo è proibito trivellare vicino  ai centri abitati. In Basilicata si rilasciano invece con molta facilità  i pareri di Valutazione Impatto Ambientale (V.I.A.) per estrarre petrolio e gas  senza le dovute valutazioni di carattere ambientale e sanitario (a Villa d'Agri una trivella è vicina all'ospedale).
Negli Stati Uniti è proibito trivellare vicino a laghi, corsi d'acqua e a 160 Km dalla costa. A Marconia (Basilicata, Matera, comune di Pisticci) manca poco che si trivelli all'interno dei condomini..
 
I limiti di emissioni  degli inquinanti petroliferi per le società che trivellano in Italia sono molto elevati  (vedi il caso dell'idrogeno solforato  H2S , gas altamente tossico).  Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità il limite H2S dovrebbe essere inferiore a  0,005 parti per milioni,  mentre le industrie petrolifere in Italia possono immettere nell'aria fino a 30 ppm ossia  quantità 6.000 volte superiori al limite dell'O.M.S. L'idrogeno solforato è il gas che causò la morte degli operai della Truck Service di Molfetta e degli operai del depuratore vicinoa  Catania . La Regione Basilicata ha emanato nel mese di maggio 2008 un bando sul monitoraggio ambientale che non è ancora operativo. L'unica centralina Arpab dell'aria  di Pisticci non  controlla gli inquinanti pericolosi del petrolio, come l'H2S , gli IPA  e i COV,  anzi per il particolato  PM 10 a ottobre 2008  la centralina  non ha funzionato per 181  su 300 giorni e nei giorni monitorati 8 erano fuori norma(d  ati elaborati dal  sito Arpab) .Alla nostra richiesta di dati sulle emissioni di idrogeno solforato la Regione non è stata in grado di fornirli pubblicamente (a Pisticci  si estrae da oltre 30 anni). La falda acquifera, se non opportunamente monitorata è a rischio per i prodotti di trivellazione così come pure l'acqua dei  pozzi vicino alle trivelle dove si emunge acqua  per le aziende agricole , zootecniche  e per l'uso nelle case private. Inoltre le trivelle in genere  utilizzano le teste ad uranio impoverito ( la radioattività decade in circa10 anni ) e altre  sostanze chimiche pericolose che generano rifiuti da trivellazione  da smaltire in discariche idonee. Inoltre i pozzi  possono essere oggetto di incidenti gravi . A Policoro,  nel 1991, il pozzo denominato " Policoro 001" esplose e bruciò gas venefici nell'aria per oltre 15 giorni  con ricadute al suolo nei poderi e con danni ai residenti, con quantità di inquinati che nessuno ha quantificato.
 
Chiediamo al sindaco di Pisticci,  in qualità di massima autorità di salute e sicurezza pubblica  sul territorio:
 
 il monitoraggio continuo  di tutti gli inquinanti con dati pubblici e continui;
 la verifica  delle condizioni  ambientali e la sospensione delle attività per l'assenza di minime condizioni di sicurezza necessarie alla tutela  della popolazione troppo vicina all'impianto estrattivo;
 di convocare con urgenza il consiglio comunale aperto  per dare la parola a tutte le forze politiche e ai cittadini  sulla gestione del territorio e  sulla tutela della salute pubblica.