Se sia vero non saprei dire, ma corre voce che Antonio Vivaldi, prete di professione, abbia piantato a metà una messa per correre in sagrestia a mettere giù gli appunti di un tema musicale che gli era venuto in mente nel corso della noiosa routine liturgica di celebrante.
Lavorare non solo stanca come assicurava il nostro grande scrittore: lavorare annoia.
Così, se rispondesse a verità quel che si dice a proposito del macchinista della Circumvesuviana,
che ci sarebbe da eccepire se davvero costui era impegnato al cellulare mentre il suo stucchevolissimo treno se ne andava per i fatti propri?
Pare che in quel tratto di ferrovia il limite di velocità sia di 20 chilometri all’ora e il macchinista corresse un po’ di più. Il che è del tutto scusabile. Chiunque può testimoniare per esperienza personale che tutto quanto concerne le misure di sicurezza in questo bizzarro Paese è spesso stravagante, e lo è perché affidato a mani e, purtroppo, a cervelli, di scarsa o nessuna competenza. Basti dare un’occhiata ai limiti di velocità imposti a sorpresa in certi tratti d’autostrada: 80 chilometri all’ora, 50, a volte addirittura meno. Chi fosse così imprudente da rispettare quelle prescrizioni rischierebbe di trovarsi in men che non si dica un autoarticolato in visita sui sedili posteriori. Io ci ho provato avvicinandomi al casello di Roma Nord e mi sono ritrovato una fila di camionisti imbufaliti che mi sparavano mitragliate di luci abbaglianti nello specchietto retrovisore e mi deliziavano con un concerto per trombe muggenti.
E che dire di certi divieti di sorpasso in vigore su rettilinei interminabili di strade larghissime senza l’ombra di accessi laterali? Si potrà solo giustificare il tutto con l’esigenza di fare cassa: non appena sgarri, i vigili del comune , i carabinieri, gli agenti della Stradale balzano fuori dai loro nascondigli e ti rapinano come facevano il Passatore o Fra’ Diavolo dei bei tempi andati. Idiozia o no, non è affar loro sindacare: rapina ha da essere e rapina sia.
E, allora, ecco l’abitudine a vedere la sicurezza come una delle tante sciocchezze che tormentano l’esistenza, come qualcosa da eludere se esiste una ragionevole certezza che non ci sia nessuno in agguato. Non una questione di pellaccia, dunque, ma di borsellino.
Sicurezza? A me capita non di rado di occuparmi d’impianti d’incenerimento di rifiuti, e questi regolarmente presentati nelle varietà e con i nomi più fantasiosi. Poco importa se si tratta sempre e comunque di dare cottura ad immondizia e se nessuno di quei sistemi abbia una, seppur misera, base scientifica: chi propone quella roba, ignorante o farabutto che sia, per la sicurezza proprio non mostra interesse. Non solo non si preoccupa minimamente di quali veleni escano dalla cottura (si liquida l’argomento mentendo, spesso con l’indulgente benedizione dell’ARPA), ma il tema dell’incidente non viene neppure sfiorato. L’inceneritore va a fuoco? E con ciò? Ci sono fuoriuscite di sostanze tossiche decine, centinaia di volte oltre i già più che indulgenti limiti di legge? Che noia! Basta omettere i controlli o, se capitasse la disgrazia che questi fossero eseguiti da qualche novellino che non conosce ancora le regole, basta tacere, magari con una bella reprimenda al ragazzotto.
Se di tutto questo esiste una certa contezza fra i pochi che si occupano di ambiente nella veste di vittime delle istituzioni, quasi nessuno sa che, in genere, quei forni non hanno addetti alla sicurezza, vera o fasulla che sia, e, quando questi ci sono, si tratta di persone che nessuno si è preso la briga di addestrare a prendere con prontezza le contromisure del caso. E non ci sono addetti perché dei pericoli veri un po’ è opportuno tacere e un po’ le nostre istituzione non sono al corrente.
In queste ultime settimane mi sto occupando di un aggeggio che si sta tentando di allestire a Sant’Agostino, un piccolo comune a due passi da Ferrara. Bene: quel coso non è mai stato sperimentato, nessuno sa che impatto avrebbe sulla popolazione e sull’ambiente, e non esiste la benché minima documentazione tecnica in proposito al di là di qualche foglietto che definire ridicolo sarebbe fin troppo benevolo. Addetti alla sicurezza, poi? Ma mi faccia il piacere! La popolazione sarà la cavia gratuita dell’esperimento e da qualsiasi cosa possa accadere, botto non certo escluso, i responsabili saranno assolti, protetti da un ginepraio di leggi e regolamenti tanto farraginosi da consentire qualunque interpretazione di comodo.
Ma, dopotutto, niente d’insolito. Non è forse vero che si vagheggia di affidare la sicurezza non di un comune di 6.000 anime ma dell’intera nazione per quanto riguarda le micidiali centrali nucleari nientemeno che all’ineffabile dottor Zero, quello che già mostrò tutta la sua sublime incompetenza in tema di ambiente all’ormai famigerata puntata di Che Tempo Che Fa propinata al popol bue da RAI3? Chi non ricorda il suo sorriso rassicurante da venditore di frigoriferi al Polo Nord a proposito della nocività degl’inceneritori? Beh, adesso rischiamo di trovarcelo a guardia delle fissioni nucleari.
La reazione dei sessanta milioni d’italiani? Nessuna, naturalmente.
E, allora, se siamo in queste mani e non vogliamo reagire, perché rovinarci l’esistenza perdendo tempo a scandalizzarci di un piccolo deragliamento (forse) da cellulare o a discettare di sicurezza quando potremmo, anzi, dovremmo occuparci di fatti ben più importanti come, ad esempio, le sniffate della signorina Belén ormai conosciuta con il solo nome di battesimo alla stregua di Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Galileo?
Italiani, è ora della nanna!
questioni di competenzeIl presidente, a capo dell’agenzia per la sicurezza nucleare, si occupa della “[i]regolamentazione tecnica, il controllo e l’autorizzazione delle attività concernenti gli impieghi pacifici dell’energia nucleare, detenzione, il trattamento, il condizionamento, il trasporto, lo stoccaggio e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi[/i]”. Inoltre, si occupa della “[i]gestione dei materiali nucleari provenienti sia da impianti di produzione di elettricità sia da attività mediche, industriali e di ricerca, la protezione dalle radiazioni, la protezione fisica passiva degli impianti e delle materie nucleari, nonché le funzioni e i compiti di vigilanza sulla costruzione, l’esercizio, lo smantellamento a fine vita e la salvaguardia… Leggi il resto »
Se devo andare qualcuno mi seguira’
Grazie veramente per quanto sta facendo per il nuovo cancrovalorizzatorino che tentano di costruire a sant’Agostino.
Il botto tra un po’ rischio di farlo io con il mio fegato, a forza di sentire puttanate dai due sindaci.
Sicurezza del rigassificatore di LivornoSulla sintesi del rapporto sulla sicurezza della OLT (impresa costruttrice del rigassificatore) per quanto riguarda la costruzione del rigassificatore offshore di Livorno si legge tra l’altro:”Per quanto riguarda i rischi ambientali, il Rapporto evidenzia che, anche in presenzadegli scenari peggiori e più improbabili, “l’incendio di una nube di gas naturale ola sua esplosione [b]non provocano danni apprezzabili [/b][…]; tale scenario ha conseguenzetransitorie sulla superficie del mare ricoperta dal gnl rilasciato, nonché nella colonnad’acqua sottostante fino alla profondità di alcuni metri”.Viceversa da un rapporto della CIA a proposito di terrorismo si legge:“Prendiamo una petroliera che trasporti gas… Leggi il resto »
E nel mentre a Genova…Un gassificatore da 244 milioniAmiu lancia il bando europeo. Eccoci qui…con tanto di ESPERTI in TERMOVALORIZZAZIONE…non manca davvero nulla.Non so’ perche’ ma credo che tra gli ESPERTI non sia stato menzionato il NOSTRO.Stefano, scommetto che MAI arrivo’ alcunche’ per richiedere la tua presenza o quella della gentile consorte.Evidentemente ci sono ALTRI esperti meno inclini a rompere le scatole con discorsi seri ed inopportuni sulle particelle nanoscopiche cancerogene e letali.Ora vediamo cosa accadra’ nella citta’ del Grillo parlante, quella in cui la sua sola presenza dovrebbe scoraggiare qualsiasi costruzione di CANCROCOSI.Cosi’, oltre che una montagna di CARBONE… Leggi il resto »
A fari spenti nella notteFortunatamente esistono ancora persone , come gli abitanti di Sant’Agostino che si ribellano alla prepotenza delle istituzioni di installare un impianto simile , senza uno straccio di VIA e in mancanza di quello , quantomeno un po’ di buon senso ; altre realtà le ritengono necessarie ! Non è importante se sia una un impianto nucleare , di incenerimento , biomassa o turbogas . Vengono costruiti questi impianti e viene detto alla popolazione che “è una cosa buona e giusta” perchè lo ha giurato quel professore o dichiarato quell’ente alla televisione . Noi italiani non abbiamo… Leggi il resto »
Montanari e il gassificatore GEDr. Montanari,lei dice che non e’ affare suo ma secondo me non e’ cosi’.Ovviamente non si puo’ certo interessare di tutte le realta’ italiane in cui qualcuno decide di creare un obrobrio cancerogeno ma in questo caso lei potrebbe fare la differenza.Non accadra’,ovviamente, ma se un giornale le chiedesse una itnervista e un parere sul gassificatore di Scarpino, lei si tirerebbe indietro?Una sua intervista su di un giornale molto seguito potrebbe scoraggiare chi cerca di propinarcelo come BONTA’ DIVINA.Ovvio che questo le creerebbe altri problemi,le spalerebbero addosso di tutto pur di delegittimare quanto asserisce.E’ un peccato… Leggi il resto »
Padellaro brucia le frittate![quote name=”enrico”]Su di un giornale come IL FATTO QUOTIDIANO avrebbe piacere di scrivere qualche cosa?Una rubrica sua?[/quote]Enrico, pensi davvero che una persone così “scomoda” come Stefano possa scrivere su un giornaletto come Il Fatto Quotidiano? Pensi davvero che questi siano i novelli paladini della libera informazione (solo perchè danno da scrivere ai vari figli di Ciancimino o ai burattini in crisi mistica come Granata)?Io non lo credo. E ne ho le prove. In occasione delle scorse elezioni regionali, Stefano invitò dalle colonne di questo blog a “sprecare” il proprio voto per [i]Marzia Marzoli[/i] e [i]Rete dei Cittadini[/i]… Leggi il resto »
Non ci intendiamo…[quote name=”Gianluca Bracca”][quote Vedi, dalle mie parti si dice che una rondine non fa primavera,scommetto che anche dalle tue si e’ gia’ sentita questa affermazione.In questo caso un solo evento non dimostra nulla.Forse per voi questa persona ea di tale rilevanza da dover meritare un qualche interesse,forse non e’ cosi’, forse non lo era per il fatto che aveva altro a cui pensare e una redazione ancora li a formarsi.L’unica cosa che so’ per certo e’ che su quel giornale danno sberle a destra e a sinistra senza risparmiarsi e so’ anche che scrivono cose che ALTRI GIORNALI… Leggi il resto »
La dimostrazione…[quote name=”enrico”]In questo caso un solo evento non dimostra nulla.Forse per voi questa persona ea di tale rilevanza da dover meritare un qualche interesse,forse non e’ cosi’, forse non lo era per il fatto che aveva altro a cui pensare e una redazione ancora li a formarsi.[/quote]In questo caso un solo evento, invece, dimostra tutto. Viviamo in un sistema in cui esistono delle REGOLE e passare con leggerezza sopra la loro VIOLAZIONE è preoccupante e dimostra a che bassi livelli ci hanno ormai abituati. Sai perchè dico questo e non concordo per nulla sull’ipotesi della novella redazione e della… Leggi il resto »
La dimostrazione… — Gianluca BraccaTutto molto interessante ma resto perplesso,nonostante quanto ho letto resta la possibilita’ che si possa fare un errore, per quanto macroscopico, senza colpe, se non quella di averlo fatto e in buona fede.SE la risposta che ho letto all’errore e’ quella messa nel tuo blog, allora le cose non tornano affatto, una simile risposta non quadra con la gravita’ dell’evento.Ma qui si parla senza l’altra campana,sarebbe carino sentirla per capire se hanno una spiegazione e se si, come immagino, quale.POI ne possiamo anche discutere ma al momento, nonostante tutto, resta prematuro.Ho letto la risposta di Stefano… Leggi il resto »