Scusate l’anomalia

Scusate se rispondo collettivamente ai commenti e in modo anomalo con un post.

Libro: Da tempo ho in mente di scriverne uno, così come suggerisce Enrico. Di cose e di casi da raccontare ne ho a profusione, ma il problema è che non trovo nessun editore che abbia voglia non solo di STAMPARE il libro, ma di DISTRIBUIRLO come si deve. Se, oltre ad un mezzo di divulgazione, questo deve portare quattrini alla ricerca, è indispensabile che venda parecchio, tenuto conto dell’entità dei diritti d’autore. Dunque, l’editore deve essere importante e volonteroso. Per informazione, ho già firmato un contratto insieme con mia moglie per scrivere un libro in inglese che sarà pubblicato nel 2012 da un editore straniero, ma questo sarà un altro testo esclusivamente scientifico e troverà posto solo nelle università e nei centri di ricerca fuori dall’Italia così come è per Nanopathology. Questo libro si trova, tra l’altro, ad Harvard,a Cambridge, all’MIT ma non nelle nostre accademie, troppo scientificamente avanzate per certe letture. Comunque, da questi testi non si ricava un centesimo.

Raccolta fondi: La ormai ex Onlus Ricerca è Vita non serviva per comprare il microscopio né, come una povera donna infelice perché intrisa di veleno sosteneva, per ingrassare la peraltro scheletrica Nanodiagnostics. Il suo scopo era quello di pagare le spese di pubblicazioni e filmati per divulgare i risultati delle nostre ricerche. Malauguratamente, qualcuno ha sporto una denuncia tanto grottescamente falsa quanto efficace presso l’Agenzia delle Entrate, sostenendo, beninteso senza la benché minima prova, un’accusa cui solo un ingenuo avrebbe potuto prestare fede: con quei soldi si faceva ricerca! Al di là di ogni altra considerazione, il buffo sta nell’entità della cifra: 31.000 Euro in due anni. Chi abbia un minimo d’informazione sui costi della ricerca sa che con quei soldi si può al massimo navigare su Internet come fa, del resto, qualche “scienziato” di casa nostra.

Stato della ricerca: Chi ha contatti con gli enti di ricerca internazionali sa che noi non ci siamo mai fermati, e questo nonostante difficoltà che non voglio descrivere per evitare di annoiare qualcuno o di rendere troppo felice qualcun altro. È vero che non possiamo più aiutare direttamente nessuno e, dunque, è meglio che quanti hanno bisogno si rivolgano a chi oggi detiene la nostra apparecchiatura da quasi un anno senza averla mai usata e, magari, chieda ragione dello schifo ai personaggi che, lavorando a lungo in segreto, si sono dati da fare per quel “trasloco” che, secondo quanto si era fatto credere agli allocchi, avrebbe dovuto mettere a disposizione di grandi scienziati un microscopio di formidabili prestazioni. I risultati sono visibili da chiunque: lo zero assoluto, così come si desiderava a costo di una figura che chi non teme la volgarità può permettersi di aggettivare.

Microscopio: Ora un apparecchio ce l’abbiamo, ma è da pagare. Sono 400.000 Euro, e, se non salteranno fuori in fretta, la faremo finita. Dopotutto, mi si conceda il lusso di dirlo: noi abbiamo fatto molto più del nostro dovere. Con noi si sono battute persone che ci hanno messo lavoro e anche qualche soldo, magari organizzando cene o conferenze. Alla fine i risultati sono stati di tanta fatica e di poche centinaia di Euro raccolti. Del resto, lo si sapeva: per un cantante, per un comico, per un eroe del Grande Fratello si accorre in massa e non si esita ad aprire il borsellino. Ma per sapere che stiamo schiattando nessuno ha voglia di scomodarsi. Il che, tutto sommato, è comprensibile. I quattro gatti che frequentano questo blog sanno perfettamente che noi tutti siamo carne da macello per chi ci vende e, dunque, siamo merce che rende. Ecco perché le nostre chiacchiere senza risultati effettivi (i fondi per la ricerca) sono una manna dal cielo per i soliti noti che vincono a mani basse.

Il futuro: Che vogliamo fare?  Se ci vogliamo arrendere, è meglio che ce lo diciamo onestamente. Io non l’ho mai fatto, ma c’è sempre una prima volta. Cedere le armi sconfitti da una manica di delinquenti potrebbe sempre costituire un’emozione da raccontare ai posteri che, bene o male, riusciranno a sfuggire ai sullodati e ci saranno.