Penso che nessun altro accostamento di due parole possa dare una maggiore quantità di disquisizioni come lo danno le due parole: Scienza e Regime. Se poi la parola Scienza si accoppia a quello che può essere l’ambiente, l’inquinamento e la salute, diventa impossibile poter fare un proficuo accostamento con la parola Regime. Che la parola Regime sia da deprecare è un dato di fatto, ma è l’unica che al giorno d’oggi, forse anche non solo al giorno d’oggi, possa identificare il potere. Qualunque potere, sia esso di destra come di sinistra. Questo perché gli scienziati veri, che dovrebbero essere super partes, spesso si vendono, ma sarebbe più corretto dire si prostituiscono, per i famosi trenta denari. Vi sono casi in cui i veri scienziati non si vendono, ma allora vengono emarginati o lasciato in sospeso il loro giudizio fin che sono in vita, per poi attribuire loro, da parte del regime, un giudizio di comodo quando non ci sono più. Un esempio nella storia è quello di Enrico Fermi, cui oggi tutti i libri e stampe varie affibbiano la dichiarazione di essere stato favorevole all’uso della bomba atomica. Cosa che non è assolutamente vera, come sa chi lo poté sentire nella sua ultima vacanza nel 1954 a Predazzo (Trentino).
Ora, prendendo in considerazione l’argomento “inceneritori” o “termovalorizzatori” (termine tanto caro ai politici italiani di potere), argomento trattato in tutte le salse dagli aderenti a “noinc”, si evince che tra un governo di destra e un governo di sinistra, sull’argomento non vi è differenza di giudizi, come la famosa aria “questo e quello per me pari sono”. Verdi, Rossi o Neri che siano, sono tutti eguali. Verdi, Rossi e Neri, per salire al potere hanno bisogno di una sola cosa: una grande quantità di denari. Prendendo in riferimento i fatti di casa mia, ossia di Bolzano, il comportamento che hanno i signori del Comune o della Provincia, entrambi retti da giunte ampiamente di centrosinistra, è da veri saltimbanchi per le piroette che costoro fanno per predicare una cosa: il valore dell’ambiente, per poi fare l’opposto. I principali saltimbanchi sono proprio i Verdi seguiti da Rifondazione Comunista. Arrivano ad organizzare serate per criticare l’inquinamento, a proporre manifestazioni, precisando contemporaneamente la loro non partecipazione. Quando fu allestita da un gruppo ambientalista organizzato, gestito e diretto da esponenti Verdi e di Rifondazione, una serata informativa contro l’inceneritore con il dott. Rapallo, il principale intervento avverso al “NO INCENERITORE” fu proprio quello del principale esponente dei Verdi, il presidente del consiglio provinciale, Riccardo Dello Sbarba. Tutto per accontentare la SVP, il partito di raccolta del gruppo tedesco, che qui è egemone, avendo la maggioranza assoluta per governare, e l’avallo dei “sinistri careghini” quando serve. Durante la serata informativa sulle “nanopolveri” del dott. Montanari, il “super Verde” Dello Sbarba, unico politico di potere presente in sala, non mosse un dito, pur in presenza di chiari attacchi ricevuti anche dal pubblico. La motivazione che tra le file del potere gira in favore dell’inceneritore è quella che, per impedirne la realizzazione, si rischierebbe di dare il comune di Bolzano in mano alla destra. Addio quindi carega. Per valorizzare i “miracoli” che dava l’inceneritore di Bolzano, con artificio, i sostenitori dell’inceneritore asserivano che era l’unico caso al mondo dove si faceva il controllo in continuo delle diossine. Il tutto cadde il 22 giugno, in occasione della presentazione da parte della Provincia del nuovo super, super miracoloso inceneritore da 130.000 tonnellate. Quando alla mia domanda di chiarimento su come venisse svolto il controllo in continuo delle diossine, dopo un scarico di responsabilità sulla risposta da dare, tra gli otto, tra tecnici e assessori, presentatori, il dott. Werner Tirler (Eco-Research di Bolzano) precisò che il controllo in continuo delle diossine non era tecnicamente possibile, pertanto il loro asserito controllo in continuo consisteva in una sonda posizionata in continuità per un certo periodo di tempo che poteva variare da 6 ore a 6 settimane, sonda che poi veniva portata in laboratorio per analizzare le diossine immagazzinate. Controllo che durava tre giorni. In ultima analisi, a Bolzano si fanno 8 controlli all’anno, altro che controllo in continuo! La cosa era stata così ben gestita, che lo stesso dott. Rapallo era convinto del “controllo in continuo”, a Bolzano unico esempio al mondo. E i Verdi che a Bolzano avevano sempre avuto l’assessorato all’ambiente sapevano? non sapevano? Capivano? non capivano?A Roma i Verdi sanno o non sanno? capiscono o non capiscono? A breve, la storia forse lo dirà. Tutto questo per le promesse ingannevoli che vengono fatte in campagna elettorale per conquistare la poltrona, pur avendo coscienza dell’impossibilità di mantenere le promesse fatte. Bolzano, 12 marzo 2007 Pietro Friso