Noi non siamo più, e da molti anni, secoli, anzi, un popolo capace di autoaffermarsi, di avere la dignità di stringersi strette le chiavi di casa e di tenere sotto controllo i governanti. Noi il concetto di governante come minister, – servo, in latino – l’abbiamo cancellato dai nostri cervelli sempre più “un organo come un altro”. Noi non esistiamo più se non come carne da voto e animali da reddito.
Forse qualcuno ricorderà che, anni fa, l’Enel
fu condannata dal tribunale penale di Rovigo, sezione di Adria, per aver inquinato in maniera gravissima il Parco del Delta del Po con i veleni che la loro centrale, allora ad oli pesanti, sputava fuori. Nell’occasione io ero consulente dell’accusa e nel mio laboratorio si eseguirono centinaia di analisi su reperti ambientali, analisi che non lasciarono alcun dubbio al giudice. I ricorsi da parte dell’azienda andarono avanti fino alla Cassazione che confermò le condanne.
Ma ci fu molto di più. S’iniziò una seconda azione e, stavolta con consulente mia moglie, in laboratorio passarono biopsie di malati di cancro della zona interessata dalle ricadute. Per noi la cosa era chiarissima: dentro quei tessuti patologici c’erano polveri in tutto e per tutto compatibili con quelle emesse dalla centrale.
A sorpresa, almeno per noi, senza che mai ci s’interpellasse e addirittura senza che noi fossimo al corrente di che cosa si stesse facendo, la pubblica accusa chiese l’archiviazione del procedimento. La richiesta di archiviazione era stata compilata con l’assistenza di “scienziati” che non avevano capito nulla delle analisi che noi avevamo effettuato e che non avevano la benché minima cultura, per non dire dell’esperienza, sulle nanopatologie. Comunque sia, quel documento contiene svarioni tali da far cascare dalla sedia chi, con un minimo di cognizione di causa, legga quelle pagine. Perché la scelta di quelle persone? Ognuno si faccia la sua idea.
Di quel documento mia moglie ed io venimmo a conoscenza, e per puro caso, solo molto tempo dopo e capimmo subito perché eravamo stati tenuti all’oscuro della vicenda: ci avessero interpellati sarebbe stato fin troppo facile per noi mostrare tutta l’incompetenza di quei consulenti e l’archiviazione sarebbe forse stata negata.
Ma le cose andarono diversamente e l’Enel tirò un sospiro di sollievo.
Ora il piano è quello di convertire quella centrale da oli pesanti a carbone. Carbone “pulito”, naturalmente, anche se sulla pulizia del carbone ci sarebbe materia per fare un po’ di comicità. Ma, si sa, business is business.
C’è, però, un inghippo: il Consiglio di Stato ha detto di no. Perché? Perché lo vieta la legge che ha istituito il Parco. E allora? Semplice: si cambia la legge e, addirittura, si sta vedendo di non far passare l’impianto nemmeno attraverso la valutazione d’impatto ambientale che, per taroccata che possa essere come non di rado sono quei documenti, qualcosa di problematico tirerebbe sicuramente fuori.
Così tutti saranno (non ho detto vivranno) felici e contenti.
C’e’ di mezzo Zaia per caso?!Avevo letto della scelta, avevo letto che se una legge NON PIACE, si puo’ sempre o cambiare o aggirare…se sei Berlusconi anche SALTARE A PIE’ PARI, tanto poi tutto si aggiusta.Il primo pensiero e’ andato alla LEGA, padroni in casa propria, che decidono quello che gli pare senza nemmeno interessare i cittadini o preoccuparsi delle leggi.Ovvio, perla TAV non vale il discorso, li i padroni sono ALTRI.Come ho gia’ detto , per me chi usa male le parole dovrebbe essere PUNITO SELVAGGIAMENTE, definire pulito il carbone no, la la centrale a carbone, SI…e secondo quale… Leggi il resto »
..unesposto però si potrebbe fare....mi permetto di lasciare solo un piccolo suggerimento: si potrebbe comunque fare [b]un esposto in procura[/b] segnalando il caso e le [b]controdeduzioni alle perizie[/b].Tanto per non lasciare nulla di intentato. Comunque io aspetto che le associazioni si appellino alla Corte di Giustizia europea visto che i tribunali nostrani sono già stati interpellati tutti.Sarebbe una bella bastonata se la Ue desse ragione alle associazioni e condannasse qualche amministratore a rispondere delle sue scelte. Staremo a vedere.L’unico problema è che, anche in caso di condanna, le persone potrebbero venire a conoscenza della notizia solo con molta fatica (almeno… Leggi il resto »