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Sabato a Modena

Sabato 28 novembre dalle 10:30 a pomeriggio inoltrato sarò alla Sala Conferenze G. Ulivi in Via Ciro Menotti, 137 a Modena.

Nella mattinata, che sarà presentata dall’indimenticabile

Andrea Lucchetta, eroe della pallavolo e ambientalista convinto, l’ing. Erik Faggin, cui io darò una mano, illustrerà il sistema Luft, quell’apparecchiatura per la mitigazione dell’inquinamento ambientale di cui pare pochi abbiano capito il pur semplicissimo funzionamento. La confusione è stata forse involontariamente generata da un personaggio pittoresco che ha trovato un piccolo rilievo mediatico grazie a qualche blog prestatosi all’operazione, addirittura facendolo spiritosamente passare per “scienziato”. Non importa se la persona non ha alcuna competenza in materia, non ha mai visto il sistema, non ha idea di come funzioni, ignora il razionale che sta alle spalle della sua applicazione e delle patologie da inquinamento non ha contezza: l’importante è fermare una ricerca pericolosa e salire alla ribalta con grande sprezzo del ridicolo e provare la tanto agognata vertigine della notorietà. Del resto, non fa così anche qualche giornalista che non si è mai preso la briga di controllare ciò che scrive? E non fa così anche un comico che fa ridere solo quando non sarebbe sua intenzione farlo?

Esaurita la presentazione, dopo un buffet per gl’intervenuti, alle 14 terrò una conferenza sull’inquinamento e, in particolare, sui problemi sanitari generati dalle micro e nanopolveri, al termine della quale chiunque voglia porre domande sull’argomento sarà il benvenuto.

Chissà se i politici (invitati in blocco e con particolare riguardo a modenesi e nonantolani) parteciperanno o se non preferiranno, piuttosto, dedicare il sabato a faccende forse più importanti e certo meno fastidiose. Dopotutto, perché esporsi? E perché mettersi dei dubbi? Non diceva forse Baudelaire che il mondo gira solo per ignoranza? E, allora, facciamolo girare questo mondo!

I vari media sono stati pure invitati e mi auguro che vogliano sacrificare qualche ora del pure intoccabile sabato per intervenire, ponendomi là le loro domande invece di pretendere quasi ogni giorno interviste ad personam in cui mi si chiedono sempre le stesse cose.

Naturalmente mi aspetto anche la partecipazione dei vari Giove, Annaf, sedicenti avvocati, professori di origine incerta e tutto il resto di quella piccola corte dei miracoli che, pur essendo composta più o meno da miei vicini di casa, non ha mai reputato il caso di tirare fuori gli attributi necessari per un incontro faccia a faccia. Certo, se questi signori intervenissero dovrebbero uscire dal calduccio dei loro pseudonimi, ma nell’occasione avrebbero il vantaggio di non dover sopportare l’imbarazzo di un rapporto troppo personale.

Che dire, poi, dei vari comitati ambientalisti? Dico di quelli veri e anche di quelli a responsabilità limitata. Per loro sarà una vera e propria manna dal cielo, con la registrazione della giornata che andrà in rete e la conseguente possibilità di rendere note urbi et orbi le loro istanze. Magari verranno anche da Nonantola, il comune dell’hinterland modenese dove io sono stato eletto consigliere proprio per cercare di mettere una pezza ad una situazione ecologica non propriamente augurabile e da cui ho reazioni un po’ curiose.

E  poi mi aspetto Beppe Grillo che non potrà di sicuro mancare laddove si parla degli argomenti che tanto gli stanno a cuore, dall’inquinamento all’incenerimento dei rifiuti, dalla diffamazione all’imbavagliamento della ricerca. Un’occasione che, ne sono certo, non andrà sprecata.

Dulcis in fundo, mi aspetto la dolcissima avvocatessa Bortolani che potrebbe cogliere il destro per spiegare finalmente un po’ di cose, dal motivo per il quale ha deciso, pare con il consenso di Beppe Grillo (che c’entri lui resta misterioso,) di sottrarci il microscopio con cui facciamo ricerca, e di sottrarcelo facendo tutto di soppiatto come è costume dei mascalzoni. (Non è il caso suo, mi guardi Iddio dal solo pensiero! Si tratta solo di un’immagine per illustrare la delicatezza con cui si è agito e prego di non stravolgere strumentalmente il significato della frase.) La verità è che la discrezione sia nei confronti di chi partecipò alla raccolta fondi sia nei confronti miei fu indispensabile per poterlo “donare”, con il raffinato senso dell’umorismo che è peculiare della nota avvocatessa, proprio all’Università di Urbino con i suoi valenti inceneritoristi e non, magari, pur nella curiosa moralità dell’atto, pensando al Laboratorio dei Biomateriali dell’Università di Modena dove si fanno ricerche, guarda un po’, sulle nanopatologie. E poi, tra le tante altre cose, partecipando, l’avvocatessa potrebbe finalmente mostrare a chi pensa male i movimenti bancari relativi alla famosa raccolta fondi per l’acquisto del microscopio. Se qualcuno di coloro che, a suo tempo, si fecero irretire e donarono quattrini per quel microscopio volesse chiedere la restituzione dei suoi soldi, ecco l’occasione per l’avvocatessa. Sabato potrà convincere tutti che il fine giustifica i mezzi: allora si fu costretti a raccontare che la somma serviva per far sì che i dottori Gatti e Montanari potessero continuare le loro ricerche, e questo perché nessuno avrebbe dato un centesimo all’Università di Urbino che, invece, ha tanto bisogno. Ora, finalmente, tutto andrà a posto.

 

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