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Tre notizie

Scusate la miscellanea, ma oggi scriverò di tre argomenti apparentemente diversi eppure, in realtà, uniti da un unico filo: quello della strambreria dell’essere umano.

Da Bolzano mi arriva copia di un comunicato in cui la Provincia Autonoma si dice da sé quanto è brava per il fatto di avere un inceneritore che schizza aria balsamica. Niente di nuovo: a Bologna si coltivano verdure e si mungono le mucche sotto il camino del “termovalorizzatore”, a Torino il tribunale stabilisce che bruciare immondizie è cosa indifferente per la salute perché così stabiliscono le leggi (quali, non è dato sapere), e a Brescia ci si premia da sé, cosa, del resto, accettabilissima, dato che nessuno meglio dei fochisti bresciani può sapere i fatti loro. Tutto normale.

Ma Bolzano fa un sorpasso che neanche il mitico Valentino Rossi…

Nel comunicato di cui dicevo ci si riferisce ad un congresso sul trattamento dei rifiuti e si scrive: ‘A nome dell'Agenzia provinciale per l'ambiente, invitata alla conferenza, erano a Pula i tecnici Giulio Angelucci e Werner Tirler che, nell'ambito del “Sardinia Symposium 2009" (International Waste Management and Landfill Symposium)”, la più importante conferenza internazionale sui rifiuti che si tiene in Italia, hanno illustrato la relazione “L’influenza dell’impianto di incenerimento dei rifiuti urbani di Bolzano sulla qualità dell’aria nella Provincia di Bolzano” ‘. E, poco oltre: “L'intervento altoatesino è stato premiato come il migliore nella sessione italiana. Un riconoscimento tanto più importante se si pensa che è stato segnalato tra le relazioni di oltre 600 esperti, tra cui nomi di livello internazionale del settore quali Stefano Montanari e Antonietta Morena Gatti.” 

A questo punto, due curiosità. La prima: come mai mia moglie ed io siamo spazzatura (quella che fa male) quando denunciamo quanto sia stupido bruciare ciò che, per mille motivi, non vogliamo più usare, e diventiamo delle star quando i nostri nomi sono usati per difendere certe posizioni. La seconda: perché mai si racconta una bugia di cui non c’era bisogno? Né mia moglie né io, che pure eravamo al congresso come relatori con quattro interventi diversi, siamo stati interpellati. Nei fatti quella relazione era un compitino a dir poco fortemente incompleto e di scientifico non aveva gran che. E mi fermo qui. Dunque, si premino e si congratulino, raccontino ciò che vogliono al popol bue, ma, per favore, non strumentalizzino la nostra presenza in Sardegna, peraltro in controtendenza all’impostazione del congresso frequentato in modo soverchiante da chi d’incenerimento vive. Tanti anni fa qualcuno m’insegnò che, se ciò che rilevi cozza contro la scienza conosciuta, o hai fatto una scoperta epocale o hai sbagliato. Quasi sempre, prendendo a prestito la frase di un comico, è la seconda che ho detto.

Altra notizia: un tribunale americano della Florida ha condannato la Philip Morris per i danni che un suo prodotto – il tabacco lavorato – ha arrecato ad una signora oggi sessantunenne. Tra una cosa e l’altra, appena più di trecento milioni di Dollari.
Più in piccolo – e non mi è chiaro perché sia più in piccolo – analoghe condanne arrivano a chi usava l’amianto anche prima della sua messa al bando e da quell’uso sono scaturite le ovvie malattie di cui si sapeva da almeno una ventina di secoli.  Ma prodotti del genere, letali quanto e più dell’amianto, ne abbiamo a iosa e, dunque, se i tribunali vorranno rimboccarsi le maniche, il lavoro non mancherà.

È allora inevitabile chiedersi che cosa accadrà quando questi benedetti tribunali cominceranno a svegliarsi sul serio. Cari magistrati, pensate un po’: se le sigarette fanno male, che cosa farà una sigarettona alta decine di metri che sbuffa fuori centinaia di migliaia di tonnellate dei veleni più disparati e ben più aggressivi di quelli, pur cattivi, della Nicotiana tabacum che, a paragone, è un aerosol per la bronchite? Naturalmente sto parlando di quelli che voi, nella vostra tenera ingenuità, chiamate “termovalorizzatori”. E che differenza c’è tra un fumatore che, a meno che non sia un passivo, sceglie volontariamente d’intossicarsi e chi, invece, deve per forza respirare aria avvelenata per far fare quattrini a qualcuno? Magari un po’ di coerenza nelle vostre decisioni potrebbe anche giovare alla vostra immagine oltre che a giustificare la vostra posizione. O no?

Terza notizia che, in fondo, notizia non è: giusto giusto un paio d’anni fa, il Tonino nazionale esternava sull’opportunità di privatizzare l’acqua (http://www.liblab.it/ita/Terra-futura/Beni-comuni/Acqua/Di-Pietro-la-gestione-dell'acqua-pu%C3%B2-essere-privatizzata). Fedele a se stesso, l’Onorevole ora tuona l’esatto contrario. Inceneritore, ponte, TAV, MOSE, quanto è bravo Misiti,… Un giorno sì, l’altro no, la domenica forse è nì…  Presto il Nostro indosserà le vesti del Duca di Mantova nel Rigoletto. Questa o quella, per me pari sono. L’importante è tuonare.