Sono commosso.
Oggi alla Sala Koch del Senato, accompagnato dal rullare delle grancasse, il Movimento 5 Stelle donerà 17.596.018 Euro e 44 centesimi all’Italia intera. Chissà perché la festa ha ricevuto un nome forestiero: Restitution Day. Tenero provincialismo a parte, si tratta dei denari che i parlamentari stellati hanno vistosamente rifiutato per dare il buon esempio. A rendersi protagonisti dell’atto eroico sono i superstiti dei campi di sterminio (sempre virtuali, naturalmente) e quelli in attesa dei responsi dell’algoritmo annunciato dal Santone che garantirà la pulizia in continuo del Movimento, un movimento sempre più somigliante a quello peristaltico dell’intestino capace di analoghe espulsioni. Bravi!
Da involontario addetto ai lavori perché su di me ebbe a passare lo schiacciasassi del Partito che, per motivi restati ignoti dopo oltre cinque anni, ha privato non tanto il “laboratorietto sotto casa” (vedi definizione della professoressa Susanna Esposito) ma molte migliaia di malati di un aiuto, mi è venuto in mente che una frazione di quel “tesoretto” avrebbe potuto essere impiegata per tappare il buco, riparando all’impresa non proprio onorevole del ragionier Giuseppe.
Ma, è cosa nota, l’onestà non sempre paga in termini di voti, soprattutto presso un certo elettorato, e, dopotutto, un atto di riparazione avrebbe potuto innescare tutta una serie di domande e il rivangare di situazioni molto grillescamente imbavagliate riuscendo a mantenere per anni la bocca chiusa e mandando appena in avanscoperta qualche kamikaze solo se e quando era impossibile farne a meno. Dunque, il direttorio del partito ha giustamente deciso di continuare con l’ipocrisia che tanti buoni frutti ha dato fino ad ora. Bravi!