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Ragli alle iene

Com’è, come non è, in quest’ultima decina di giorni ho guardato la TV più di quanto non abbia fatto nei due mesi precedenti.

Ieri mi sono visto a Le Iene e, nell’attesa che arrivasse il servizio sui toner http://videobam.com/eUALf in cui mia moglie ed io partecipavamo brevemente, ho avuto la ventura di assistere a due spettacoli molto difficili da definire senza incorrere in sanzioni penali e quanto mai simili tra loro fino ad essere, di fatto, sovrapponibili.

Il primo vedeva protagonista tale Nando,

il classico cosiddetto “coatto” balzato agli onori (!) della notorietà grazie ad una trasmissione per voyeur psicolabili chiamata, facendo il verso ad Orwell, Il Grande Fratello. A farmi cadere dal divano non sono state tanto le esternazioni del signor Nando sulle quali sarebbe troppo facile fare sarcasmo: ignoranza, valori morali sconvolti, confusione mentale… il tutto elevato a potenze elevatissime. A farmi sbattere il sedere sul pavimento sono state le reazioni della piccola folla attraverso la quale il Sullodato passeggiava accompagnato dalla Iena di turno. Pareva che tutti non solo lo conoscessero ma fossero al corrente delle sue gesta da erotomane borgataro (mi scuseranno le femmine, ma, se quello è un pezzo sessualmente richiesto, c’è di che meditare), e quando scrivo tutti intendo anche due insospettabili, tenere suorine delle quali ogni cosa avresti immaginato tranne una frequentazione televisiva di quel livello. E non c’era chi non esprimesse giudizi con l’impegno e la serietà che quelle notabili imprese sollecitavano. Poi, a mo’ di ciliegina, l’appello di Nando sostenuto con  ironia dalla Iena: “Televisioni, discoteche, supermercati, invitatemi a delle “ospitate” in modo che io possa portare a casa la pagnotta e pagare i debiti contratti con il videopoker (!).” Evidentemente, TV, discoteche e supermercati hanno il loro tornaconto a pagare Nando (e Nandosimili, ovviamente) per esibirlo al loro pubblico.

Naturalmente io non posso sapere se Nando, come si suol dire, lo sia o lo faccia. Magari ha tre lauree prese non in Italia (e, leggendo le classifiche, meglio, ad esempio, se prese in Turchia), però, comunque sia, è evidente che c’è chi è disposto a sborsare quattrini per trovarselo davanti, vero o fasullo che sia, ma pronto a recitare il Nando della TV.

Ma dato che all’orrore non esistono limiti, ecco i Nando elevati alla Nando: i nostri parlamentari.

Sono certo che nessuno avrà dimenticato le diatribe sul 17 marzo. Festeggiare l’unità d’Italia? Sì, con orgoglio, e chi non festeggia con me, peste lo colga. Festeggiare l’unità d’Italia? Ma quando mai! Roma ladrona, Sud colonizzato, giorno di lavoro perso e quant’altro.

Se posso confessarlo, a me questi anniversari non interessano il classico fico secco. Trovo vagamente nauseante la retorica in genere, specie se è troppo palesemente di maniera e, ancor più specialmente, quando chi la recita spara fesserie troppo documentabili come tali. Si prenda ad esempio il comico Benigni ora trasformato da quella pietra filosofale che è la tecnica del lancio mediatico prima in dantista e poi, nell’occasione, in storico. A quest’ultimo proposito, temo che il Nostro non abbia mai avuto contezza dei rapporti che intercorevano, per esempio, tra Cavour e Mazzini. Eppure, pontifica. Ma lasciamo perdere.

Tornando alle Iene, un giovane esemplare femmina si è piazzato in zona parlamento e ha intervistato un po’ dei nostri rappresentanti circa questo 17 marzo su cui ognuno di loro aveva a suo tempo detto la sua, accalorandosi e accusando dei peggiori crimini chiunque non la pensasse (?) come loro. Se quella puntata della trasmissione sarà visibile in forma registrata su Internet, consiglio chiunque andrà a votare di guardarsela con attenzione. Le idiozie che sono uscite sono non so se senza precedenti ma certo di portata epocale: dalla poverina che diceva di sapere che cosa rappresentasse la data ma, civettuola che era (!), non voleva dirlo fino a chi se la dava a gambe; da chi pontificava sull’Eroe dei Due Mondi chiamato tale perché metteva a confronto mondi diversi (!) a chi diceva che la prima capitale d’Italia fu Salerno nel 1944; da chi sosteneva che la data era scelta a caso a chi diceva che il primo re d’Italia era Vittorio Emanuele I, o III secondo altra versione. E si potrebbe continuare includendo anche personaggi “maggiori” come Rosi Bindi o Fabio Mussi, già ministro della pubblica istruzione, che sarebbero usciti a pezzi da un’interrogazione di scuola media inferiore. L’unico a conoscere il significato della data è stato Matteo Renzi, non parlamentare ma sindaco di Firenze, con cui ho avuto qualche piccolo dissapore in passato perché non capiva nulla, e continua imperterrito a non capire nulla, di trattamento dei rifiuti ma, almeno, non raglia. Scusami, Matteo: ti ho scritto privatamente che ti voglio come presidente del consiglio e ti ho pure detto che non scherzo. Confermo.

Se le Iene avessero voglia d’intervistare certi professori di università o di politecnico sui fondamenti della scienza da Galileo in poi, le sorprese sarebbero forse ancora maggiori. Ma, per quello, occorrerebbe un pubblico un po’ più preparato, cosa di cui mi si perdonerà se dico che non abbiamo abbondanza.

Bene: concludendo, i nani e le ballerine che ci governano decidono con la cultura mostrata e la competenza specifica sull’argomento a proposito della scelta nucleare. Inutile fingere che non sia vero: sono degl’incompetenti e non voglio andare oltre. Credo di potermi legittimamente chiedere se noi italiani, con i nostri 150 anni di storia unitaria, festeggiati o no che siano, siamo così cretini da volere questi figuri a governarci. Se è così, diciamolo chiaro e forte, magari non andando a votare al referendum sull’atomo e non  raggiungendo nemmeno il quorum, così dandola vinta ad una manica di mista di pazzi e d’ignoranti. Diciamolo, e io, finalmente, zuccone come sono, avrò capito che qui non c’è posto per me. Voi? Voi fate quel che vi pare.

3 Commenti
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gbracca
13 anni fa

L’anticulturaPersonalmente non ho una grande considerazione della trasmissione Le Iene e spiego perché: gli ideatori e registi della trasmissione, da grandi esperti quali sono nei loro campi -l’intrattenimento e lo spettacolo- sono riusciti a creare un format televisivo in grado d’incollare allo schermo grandi e piccini, donne e uomini, di ogni grado di cultura, religione o appartenenza politica. Lo ha fatto anche Ricci con Striscia la Notizia, in maniera non dissimile e a buon diritto potrebbe esserne il capostipite.La “genialata”, che io reputo molto pericolosa per i corto circuiti mentali che innesca, sta tutta nel mischiare argomenti leggeri, al limite… Leggi il resto »

bosco
13 anni fa

concordoConcordo con Gianluca, e’ il mio stesso parere nello specifico e piu’ globalmente ho gia’ espresso il mio convincimento:o si creano regole che CONDANNINO chiunque dice FESSERIE in tv, giocando con la vita della gente , l’ambiente e il futuro, o non se ne esce.Non si puo’ continuare a manadare dentro le case della gente informazione che di fatto NON INFORMA ma DISINFORMA.Gia’ i programmi per lo piu’ sono scemenze che non aiutano certo ad evolversi ma anzi, a distaccarsi dalla realta’ aiutando l’itagliano medio a VOLTARE LA FACCIA DALL’ALTRA PARTE per non dover affrontare i problemi.Ci manca solo che… Leggi il resto »

lauraraduta
13 anni fa

alla fine fa brodosecondo me, a parte tutte le riflessioni, terra terra, le iene hanno fatto un bel lavoro trasmettendo l’intervista alla Gatti sul uranio impoveritocerto non saranno la bibbia e non devono esserlo per il pubblico che hanno, ma con grazie a questo pezzo sono riuscita a parlare a mia madre, solo perchè queste cose sono passate in Tv, di immondizia inceneritori, raccolta differenziata, farmaci ecc.. è uno spiraglio , ma meglio di nulla.. purtroppo dobbiamo entrare nell’ordine delle idee che cosa non passa in tv non esiste, non è vera … quindi ben vengano questi servizi, per quanto… Leggi il resto »