Non ho difficoltà ad ammettere che il mio cervello non è più, o forse non è mai stato, all’altezza di seguire le trame tanto intricate quanto stucchevoli della farsa insulsa che da mesi si sta recitando ai danni degli spettatori paganti.
Da diverse legislature i nostri cosiddetti rappresentanti sono né più né meno degli abusivi depositati sulle ricche poltrone romane grazie ad un sistema che si fa beffe della Costituzione. Ora, per l’ennesima volta, il presidente (eletto da chi non ne aveva potere) di una repubblica che sarebbe adulatorio chiamare delle banane convoca a sé i due rappresentanti dei partiti che hanno raggranellato il maggior numero di voti e che, da cane e gatto, dovranno formare un governo.
Ammettiamo, non so se per ottimismo o per rassegnata disperazione, che i due riescano a raffazzonare qualcosa e che quel qualcosa riesca addirittura a sopravvivere per un po’ alle sue orrende deformità. A quel punto sarà interessante vedere chi finirà sulla poltrona che fu per il tempo di un regno quella della signora Lorenzin.
Senza voler rivangare un passato che arriva fino ai giorni nostri e di cui stiamo pagando a carissimo prezzo le conseguenze e a prezzo ancora più salato pagheranno i nostri figli, e, dunque, dimenticandoci della signora Lorenzin, vediamo se stelline e Lega si ricorderanno di ciò che ha attirato loro milioni di voti: la cancellazione della legge sull’obbligatorietà dei vaccini, legge che, per totalmente illegittima che sia, viene misteriosamente rispettata. È vero che da non poche settimane i due statisti e tutta la loro corte non ne fanno più menzione, ma non s’illudano che gl’italiani se ne siano dimenticati. Senza dubbio i presagi non sono dei più fausti: quando, pochissimi giorni fa, la regione Emilia Romagna ha voluto fare la prima della classe sponsorizzando altri cinque vaccini oltre a quelli imposti i grillini si sono astenuti dal prendere qualunque posizione, e questo coerentemente con la loro genetica ambiguità. Brutto segno ma, del resto, da loro non ci si poteva aspettare altro.
Comunque vada, è inevitabile che un ministro della salute ci dovrà essere. Caratteristiche di minima del nostro “dipendente” dovranno essere una solida cultura medica e scientifica basata sui fatti e non sulle chiacchiere, la pazienza di ascoltare serenamente le parti e la capacità di capirne le ragioni. Ma, soprattutto, si dovrà essere certi della totale assenza di qualunque conflitto d’interessi ivi compreso, in primis, quello di avere stretto accordi di qualunque tipo con l’industria farmaceutica. Non ci sarebbe bisogno di sottolineare queste ovvietà, ma io lo faccio ugualmente.
Ora, visto che, pur propinandoci gli stessi attori e figuranti, il copione cambia di ora in ora anche se resta ben fisso lungo l’identico canovaccio, non resta che aspettare.
Naturalmente, se un governo dovesse nascere e se questo fingerà di dimenticare ciò che è stato promesso per i vaccini, sarà opportuno che i signori dell’articolo 1 della Costituzione si riprendano le chiavi di casa e, nell’eventualità niente affatto remota di un ritorno alle urne, mettano insieme un partito di persone oneste e capaci. Dovessero arrivare loro a governare, riusciremo ad abituarci a respirare aria pulita?
“Comunque vada, è inevitabile che un ministro della salute ci dovrà essere. Caratteristiche di minima del nostro “dipendente” dovranno essere una solida cultura medica e scientifica basata sui fatti e non sulle chiacchiere, la pazienza di ascoltare serenamente le parti e la capacità di capirne le ragioni. Ma, soprattutto, si dovrà essere certi della totale assenza di qualunque conflitto d’interessi ivi compreso, in primis, quello di avere stretto accordi di qualunque tipo con l’industria farmaceutica. Non ci sarebbe bisogno di sottolineare queste ovvietà, ma io lo faccio ugualmente.” Temevo finisse per proporre la sua candidatura, possiamo tirare un sospiro di… Leggi il resto »
RISPOSTA a Davide Donnini – No, stia sereno: io ho già dato fin troppo. Per fare il “politico” con le virgolette io non sono proprio tagliato e, in aggiunta, ho un caratteraccio che schifa i compromessi, vale a dire l’essenza della politica dei farabutti, ovvero quella correntemente accolta dal popol bue. Tanto per illustrarle quanto sono fatto male io e quanto incompatibile sono perfino con le minuzie insignificanti di questa società, consideri che ho appena riposto ad una telefonata con cui si tentava di farmi accettare le distorsioni che una nota università italiana, una di quelle di cui l’italiota si… Leggi il resto »
Sempre tranchant…. ammetto che vedrei bene Stefano al ministero della sanità, anche se da suo affezionato lettore da oramai 10 anni, in un mio governo lo preferirei alla pubblica istruzione.
RISPOSTA a Francesco Michelacci – Il professor Donnini e non solo lui ne sarebbe terrorizzato. E, in fondo, anch’io lo sarei. Se lo immagina Montanari circondato da funzionari che da decenni si fanno crescere il muschio addosso nella loro parte orientata a nord?