Gentile Dott. Montanari,
sono il Dott. Bruno Rapallo, di Legambiente Liguria e colgo l’occasione per salutarla cordialmente; ci siamo conosciuti a Genova presso la sede dei Verdi (presente anche il Dott. Fabrizio Fabbri, capo della Segreteria Tecnica del Ministero dell’Ambiente) e occasionalmente incontrati anche in manifestazioni pubbliche a Sestri Ponente e Genova-Centro, organizzate dal "meet-up" di Beppe Grillo e da vari Comitati di cittadini contro il mega-inceneritore proposto nel sito genovese di Scarpino (sulle colline dietro Sestri Ponente, poco lontano dai bacini idrici del Gorzente). Le scrivo a seguito di un articolo pubblicato sul suo "blog" dal Sig. Pietro Friso, il quale mi attribuisce, credo e spero in buona fede ma erroneamente, idee e/o dichiarazioni sbagliate che non ho mai espresso e che non mi appartengono. A seguito di un mio precedente intervento pubblico a Bolzano contro la scelta del nuovo inceneritore (che motivai con numerose argomentazioni non solo ambientali, ma anche socio-economiche, tecnologiche, occupazionali, programmatorie, gestionali) e a proposito dei sistemi di “campionamento in continuo” delle diossine, applicati sistematicamente dal 2003 sul vecchio inceneritore di Bolzano, il Sig. Friso, riferendosi a un successivo incontro pubblico del 22 giugno al quale non ero nemmeno presente, scrive quanto segue: “…il dott. Werner Tirler (Eco-Research di Bolzano) precisò che il controllo in continuo delle diossine non era tecnicamente possibile, pertanto il loro asserito controllo in continuo consisteva in una sonda posizionata in continuità per un certo periodo di tempo che poteva variare da 6 ore a 6 settimane, sonda che poi veniva portata in laboratorio per analizzare le diossine immagazzinate. Controllo che durava tre giorni. In ultima analisi, a Bolzano si fanno 8 controlli all’anno, altro che controllo in continuo….La cosa era stata così ben gestita, che lo stesso dott. Rapallo era convinto del “controllo in continuo”, a Bolzano unico esempio al mondo…..”
Non posso sapere con precisione “..chi abbia detto che cosa..” all’incontro pubblico
del 22 giugno a Bolzano, non avendo potuto presenziarvi, ma sicuramente non ho mai
detto né pensato quanto mi attribuisce il Sig. Friso (probabilmente avendo frainteso
o ricordando male qualche mia frase nell’incontro pubblico molto precedente) e la
pregherei pertanto di pubblicare sul suo “blog” questa mia precisazione e smentita:
- 1) da molti anni so benissimo che le “analisi o misurazioni in continuo” (e quindi
il “controllo in continuo”) delle diossine non sono state sinora possibili e quindi
per iscritto o a voce sto sempre molto attento ad usare l’espressione corretta
“campionamento in continuo” o meglio ancora in “semi-continuo” (con chiaro
riferimento al fatto che ad intervalli di tempo prestabiliti le “cartucce di
adsorbimento” dell’efficiente e assai sensibile sistema austriaco di campionamento
“DMS”, utilizzato a Bolzano, vengono smontate e portate in laboratorio per le
analisi, per sostituirle con le cartucce del campionamento successivo); al massimo
si può parlare di “monitoraggio in continuo dell’impianto” (che è altra cosa dalle
“analisi o misurazioni in continuo”), con chiaro riferimento al fatto che,
applicando campionamenti di durata solitamente settimanale o quindicinale per
l’intero anno d’esercizio, le prestazioni ambientali dell’impianto vengono tenute
sotto controllo con elevata
attendibilità statistica, rispetto ai due-quattro campionamenti occasionali di sole
8 ore normalmente applicati sulla maggioranza degli inceneritori esistenti (a
seguito di Leggi obsolete che andrebbero modificate in tutto il mondo, in quanto
due-quattro campioni l’anno non sono statisticamente significativi né
rappresentativi delle prestazioni ambientali sull’intero anno d’esercizio);
- 2) non so chi abbia detto che “...Bolzano è l’unico esempio al mondo...”, ma è
un’emerita fesseria; da molti anni so bene che il metodo austriaco DMS (il migliore,
a mio parere) e quello tedesco AMESA (entrambi messi a punto tra i primi anni ’90 e
il 2000) sono utilizzati su base volontaria (o su norme impositive locali, es. in
Fiandre-Belgio) da almeno il 5 – 6 % degli inceneritori europei (austriaci,
tedeschi, belgi, più recentemente anche italiani, ecc.) e anche da alcuni impianti
extra-europei; caso mai era corretto dire che a Bolzano per primi in Italia hanno
applicato su base volontaria sin dal 2001 (in via sperimentale sino al 2003) e poi
sistematicamente dal 2003 ad oggi il metodo DMS; pur non condividendo la scelta
dell’incenerimento, che ritengo oggi superata, quanto meno giudico meritorio che i
gestori di Bolzano si siano sobbarcati costi aggiuntivi notevoli, per una corretta
gestione del loro impianto a tutela del territorio e della salute dei cittadini;
- 3) ho conosciuto personalmente il Dott. Werner Tirler, che, sino a prova
contraria, giudico un ricercatore e uno studioso di squisita cortesia,
intellettualmente aperto e onesto, di grandi competenze (su queste tematiche lavora
anche per l’U.E., per l’estensione dei campionamenti in semi-continuo non solo su
diossine e metalli pesanti, già oggi praticabile e praticata da alcuni gestori
europei, ma anche sugli IPA, molto più difficile); col Dott. Tirler (oltre che con
altri esperti) ho scambiato documentazioni, idee e pareri su queste metodologie e
sulla loro applicazione a Bolzano e in Europa; mi risulta che a Bolzano la durata
dei singoli campionamenti sia normalmente di due settimane e quindi vengano
effettuate sino a 26 analisi all’anno (inclusi periodi di malfunzionamento e
transitori d’accensione e spegnimento, che spesso sono i più critici per le
emissioni); con il metodo DMS il limite di rilevabilità delle diossine I-TEQ nei
fumi (in femtogrammi/Nm3), con un margine
d'errore ancora accettabile e per campionamento-fumi di due settimane consecutive,
è dell'ordine di qualche decina di fg/Nm3 (se invece si effettuano le rilevazioni
con campionamenti singoli di sole 8 ore, come consentito dalle obsolete Leggi
attuali, il limite di rilevabilità è di circa 1 picogrammo/Nm3, considerando che in
8 ore si "adsorbono" nelle cartucce i micro-inquinanti di 8 Nm3 di fumi e in
laboratorio con i migliori spettrometri di massa non si riescono a rilevare meno di
8 - 10 pg totali); ciò consente di rilevare attendibilmente anche quantità molto
piccole, che i normali campionamenti di Legge considerano zero: campionare per una
o due settimane consecutive è quindi un buon compromesso tra la necessità di
ottenere misure molto più accurate e statisticamente attendibili per l’intero anno
d’esercizio e l’esigenza di allarme sul brevissimo termine in caso di
malfunzionamenti gravi sui quali intervenire al più presto; si consideri che in
parallelo le “misure in con
tinuo” di svariati parametri di esercizio e controllo-processo, oltre che dei
macro-inquinanti come ossido di carbonio, ossidi di azoto, ecc., possono far
sospettare anomalie gravi di funzionamento, suggerire caso per caso l’interruzione
del campionamento delle diossine in corso, attivare un nuovo campionamento ad hoc
di 8 – 16 – 24 ore e in soli tre o quattro giorni avere i risultati di laboratorio
di eventuali picchi di emissioni molto anomale ed elevate (con le metodologie e le
strumentazioni attuali, meglio di così non si riesce ad operare); anche se la
durata del singolo campionamento può variare da 6 ore a 6 settimane e quindi si
possono applicare durate di campionamento variabili in funzione degli altri
parametri di controllo-processo, il Sig. Friso deve avere erroneamente estrapolato
che a Bolzano si facciano solo 8 analisi all’anno (7 giorni per 6 settimane per 8
fa proprio 336 giorni, ossia poco più di 8000 ore/anno, giusto il tempo d’esercizio
al netto delle ferma
te per grandi manutenzioni o guasti accidentali molto gravi che costringano a
fermare l’impianto);
- 4) se anche non venissero attuate procedure di campionamento più flessibili e
variabili nell’anno d’esercizio (come indicato al punto precedente), ma solo
campionamenti sistematici di durata costante (una o due settimane consecutive),
benché con un certo ritardo i funzionamenti molto anomali verrebbero comunque
individuati semplicemente per confronto tra due campioni consecutivi, permettendo
l’intervento di messa a punto dell’impianto in tempi ancora ragionevoli; mi fa molta
più paura non sapere come stia funzionando l’impianto per tre mesi consecutivi (o
addirittura per sei mesi di seguito, visto che Leggi obsolete lo consentono) e
dovermi fidare completamene “al buio” di 2-4 campioni l’anno di 8-16 ore ciascuno;
spero che il Sig. Friso colga la profonda differenza nella serietà della gestione in
un caso e nell’altro (pur nella “disgrazia”, anche economica oltre che ambientale,
di avere un inceneritore in città) e concordi con quanto ho esposto; uno o due
“sforamenti” all’
anno (persino oltre i limiti di Legge di 100 pg/Nm3) per pochi giorni o anche per
un paio di settimane, mediati con valori unitari molto più bassi e attendibili per
tutto il resto dell’anno, possono garantire un’emissione complessiva annua
enormemente inferiore rispetto a un impianto non accuratamente monitorato, per il
quale invece, onestamente i gestori e le Istituzioni dovrebbero solo dire che non
sanno come abbia funzionato per anni né come stia tuttora funzionando né come
funzionerà in futuro;
- 5) quindi non vedo nessun “complotto” per imbrogliarmi, nessuna “trappola” nella
quale io sia cascato ingenuamente quando venni a Bolzano a discutere pubblicamente
di questi temi, a meno che non si voglia farmi credere che in Eco-Research siano
tutti una banda di delinquenti e truffatori, compreso l’ottimo Dott. Tirler che mi
sembra invece una degnissima persona, con la quale ragionare pacatamente scambiando
idee, informazioni e dati utili, pur con opinioni diverse sulle varie tecnologie e
modalità gestionali migliori da applicare nel ciclo integrato dei rifiuti; se per
caso mi fossi sbagliato e fossi stato un pò troppo “credulone” (ma mi sembra assai
improbabile, dopo oltre trent’anni in siderurgia, impiantistica, portualità,
logistica, questioni ambientali, in Italia e all’estero, inclusa l’infida ex-Unione
Sovietica e l’ex-Jugoslavia, ove ne ho veramente “…visto di ogni colore…” tanto da
sentirmi ormai abbastanza “navigato”), mi si deve dimostrare con argomentazioni molt
o ma molto forti e rigorosamente documentate.
Grazie per la cortese attenzione e cordiali saluti,
Bruno Rapallo