Perché io non ci sono

Trovo ovvio che la gente cominci a farsi sentire nei riguardi della prima dittatura al mondo che non si limita a rubare la libertà di parola e di pensiero ma si porta via la salute. I politicuzzi dovevano aspettarselo: hanno tirato la corda un po’ troppo e ora il rischio per loro è che la corda si spezzi e che finiscano tutti per battere il sedere in terra.

In questi ultimi giorni migliaia di persone cariche di dignità e di speranza scendono nelle varie piazze per mostrare ai politicuzzi che occupano abusivamente, cioè contro la Costituzione, ricche e comode poltrone, che non tutti gl’italiani sono ovini cerebrolesi. È fin troppo tardi: dovevamo accorgercene quando si cominciarono a calpestare i diritti fondamentali che i padri costituzionali ci garantirono decenni fa. Ma, come si suol dire, meglio tardi che mai.

E, allora, perché io non ci sono?

Non ci sono perché, come spesso, troppo spesso accade, ci sono i furbetti e con quelli io non ho niente da spartire oggi come mai l’ho avuto in passato. Nulla in comune con chi, furbescamente, è salito sul carro approfittando del passaggio e mirando ad ottenere qualcosa che non è quello per cui si deve lottare.

E aggiungo un avvertimento a tutti: NON DATE SOLDI A CHI RACCONTA DI RACCOGLIERLI PER LA RICERCA. Ci siamo già cascati troppe volte. Chi vuole contribuire sa come fare (https://www.stefanomontanari.net/sito/sostienici.html )

Non chiedetemi spiegazioni. I furbetti non lasciano prove documentali delle loro mascalzonate e, dunque, tutto quello che ho visto e che vedo non può essere provato.