Per lavare più bianco

Qualche giorno fa pare che Rete 4 abbia mandato in onda una trasmissione per la quale l’Italia non possa andare fiera. Lo dico non perché io l’abbia vista (Rate 4 non rientra fra le mie frequentazioni) e, dunque, con beneficio d’inventario, ma semplicemente per quanto mi hanno riferito separatamente alcuni amici.

Pare che uno dei protagonisti dell’esibizione sia stato lo “scienziato” Silvio Garattini. Se ho usato le virgolette è a ragion veduta. Per poter essere definito scienziato è indispensabile aver scoperto qualcosa ma la condizione, per necessaria che sia, non è sufficiente. Per essere scienziato occorre essere intellettualmente onesti, aperti e curiosi.

Alcuni anni fa Luigi Pelazza (programma Le Iene) mi chiese di accompagnarlo all’Istituto Mario Negri di cui Garattini è, credo, il fondatore, per mostrargli le nostre immagini di microscopia elettronica in cui si vedono con chiarezza le particelle inquinanti, particelle di cui è fornita pure la composizione chimica. Qualunque persona che ambisca al titolo di scienziato sarebbe stata quanto meno incuriosita e avrebbe discusso con interesse e con tutta la scientificità del caso i dati. Ma lo “scienziato” (virgolette) Garattini ammise al suo augusto cospetto solo Pelazza tenendomi per un’ora fuori della sua porta.

Prescindendo dalla palese malacreanza che forse, ma azzardo solo, si deve ad un’educazione opinabile, è evidente che Garattini era perfettamente cosciente del fatto che sarebbe uscito massacrato dal confronto. L’Istituto Mario Negri, infatti, non può permettersi di rendersi antipatico a Big Pharma e, dunque, deve semplicemente far finta di niente.

Ora il regime annaspa un po’. C’è chi si sta svegliando e, quanto meno, pretende risposte non offensive di fronte all’obbligatorietà di un trattamento sanitario indiscriminato. C’è chi si sta accorgendo della violenza fisica e psicologica adottata per motivi sulla cui nobiltà è inutile addentrarsi. E, allora, il regime, invece di cercare di mettere insieme qualcosa di ragionevole, sta intensificando la campagna di ipnosi collettiva.

Se gli scienziati fra virgolette non bastano più, ecco i testimonial come quelli che, da attori, si trasformano in esperti lavandai assicurando la signora Maria che il bucato uscirà bianchissimo usando un certo detersivo, non importa se assolutamente identico al concorrente perché, magari, prodotto dallo stesso fornitore. La schermitrice, il pallavolista e ora l’allenatore di calcio vengono ingaggiati, probabilmente a fronte della sola lode di regime che scaturirà dal loro volontariato. Che diavolo sappiano questi dei vaccini resta ignoto. Io, però, che qualcosa ho scoperto e che sono aperto e curioso, aspetto con ansia che quei personaggi rendano pubbliche le loro scoperte, in mancanza delle quali pretenderò credibilità quando mi esprimerò pubblicamente sulle parate di ceduta, su come si organizza un muro in posizione due con un mancino e su come si faccia la diagonale di difesa.