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No alla centrale! O sì?

Chi percorre l’autostrada lungo il mare del Ponente ligure non può non notare uno dei mille miracoli del genio italiota: la raddoppianda centrale a carbone di Vado Ligure, posizionata strategicamente alle porte di Savona.

I bresciani saranno pure detentori

dell’inceneritore (termoutilizzatore nel dialetto locale) più autopremiato del mondo con un camino che, serenamente azzurro come il cielo (anche se forse non di Brescia), spande  i suoi effluvi preziosi (etimologicamente dalla parola prezzo) a decine di chilometri di distanza, assicurando il pieno di salute a chi ha la fortuna magari non impagabile ma certo pagabile di cascarci sotto, però a Savona sono arrivati prima. Anche lì, sul mare che i greci antichi aggettivavano come incorruttibile, quei rompiscatole degli ecologisti pretendono di avere un tasso di cancri doppio di quello del resto d’Italia, il che è palesemente falso, visto che lo stesso record è vantato indistintamente da tutte le città, i villaggi e le isole piccole in cui io sono chiamato a ripetere le mie noiosissime conferenze. Solo a Brescia non se ne accorgono, e questo è uno dei vantaggi della disinformazione di regime, una tecnica che rimbecillisce terapeuticamente i pazienti di quella sindrome chiamata “carne da voto e da tasse”. E, costerà pure salato, ma a Brescia si vive felici e il cuore si gonfia di commozione quando si alzano gli occhi verso il monumento.

 

Ma, tornando alla centrale di Savona, oggi leggo la notizia di una manifestazione popolare mirata a contestare la centrale a carbone. E perché? Non vi accorgete, savonesi, che avere quella tecnologia in casa equivale all’orgoglio dei campani di avere Pompei ed Ercolano nel loro territorio? Il carbone fa parte da tempo immemorabile dell’archeologia e si rischia che cada nell’oblio. Negli Stati Uniti le centrali vengono smantellate per il risibile motivo che accoppano la gente e rendono i bambini cretini. E voi che potete conservarne una in casa ve ne lagnate?

Credo, però, che stiate scherzando. L’aver invitato il comico Grillo a sostenervi è segno inequivocabile dello scherzo. Il comico Grillo è una certezza: basterebbe dare un’occhiata a come non molto meno di due anni fa ci sottrasse il microscopio elettronico con cui facevamo le ricerche a carattere internazionale (CE, FAO, NATO, ISO, FBI, ecc.) che dimostravano al di là di ogni discussione la patogenicità di quegl’impianti. E’ evidente che chi sta alle spalle del comico con gli abiti di scena del fustigatore di costumi – abiti di scena che, sarà un caso, consistono in un’evocatrice camicia nera – è non poco infastidito dalla nostra ricerca e, perciò, era indispensabile ucciderla. E così il Nostro ha fatto. I suoi balilla sono un’altrettanto rocciosa certezza: il loro grado di anestesia è tale da farli incapaci di rendersi conto di come siano utilizzati e, da bravi soldatini, sono funzionali con grande efficienza al progetto, un progetto che solo un decerebrato di regime non riconoscerebbe come specularmente opposto a quanto pubblicamente strombazzato.

Ecco, allora, cari savonesi, che io mi tranquillizzo. In fondo anche voi siete orgogliosi dei vostri camini che non mollereste per tutto l’oro del mondo e, come il grande poeta, apprezzate l’onore e la dolcezza di morire per la patria (Orazio, Odi, III, 2, 13),

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gelu
13 anni fa

CommozioneCommozione=rabbia!!mio marito ha da due anni una bronchite che si manifesta tutte le volte arrivano temperature similinvernali, e io non ho pensato per tempo che potevamo andare ai austria (dove i sintomi spariscono!) questo week end! era l’unica cosa che potevo fare: ci si prova con le respirazioni yoga e le sudate, ma altro non c’è da fare, se non incazzarsi nel vedere il camino azzurrocielo, i blocchi del traffico bresciani e la continua presa per il sedere.Ahinoi, Gemma RISPOSTA Cara Gemma, forse non si ricorda più che la bronchite è un toccasana per il nostro cachettico PIL? Anticatarrali, bechici,… Leggi il resto »