Non mi ricordo più com’ero venti o trenta o quarant’anni fa. Forse ero più paziente. Oggi, da vecchio, non m’importa più niente della pazienza perché quella, se mai c’è stata, è finita da un pezzo.
Quest’anno, rinverdendo un’ormai annosa tradizione, i nostri boschi vanno a fuoco. E non solo i boschi, ma anche un bel po’ di coltivazioni, qualche vigna, qualche uliveto, specie se questi si estendono fino ai margini di una strada, meglio se un’autostrada.
Autocombustione? No: non esiste.
I piromani sono classificabili in varie specie, tutte patologiche, a partire dal fumatore deficiente che getta il mozzicone della sua ben poco gloriosa abitudine dal finestrino dell’automobile in corsa. Anche un ominide vissuto un paio di milioni di anni fa avrebbe potuto insegnare a questi cerebrolesi dei tempi nostri che una brace, specie se lanciata in aria in modo da raccattare ossigeno e ancor di più se lasciata cadere su erba secca come è spesso il caso ai margini delle strade, diventa l’innesco di un incendio. Ecco, allora, gli asfalti bordati di una striscia nera devastata più o meno profonda. Che fare? Propongo pene corporali adeguate e da eseguire in pubblico per i colpevoli.
Un po’ di anni fa mi capitò di essere evacuato da un albergo francese perché non lontano da lì c’era un piccolo poligono di tiro militare in cui si erano appena svolte delle esercitazioni. Uno dei giochi di guerra consisteva nel prendere a cannonate un vecchio camion il quale, chissà perché lasciato con il serbatoio pieno di gasolio, prese fuoco. Che fecero, allora, i militi? Semplice: se ne andarono lasciando che diversi chilometri si boscaglia andassero in fiamme. Che fare? Niente: la guerra esiste per provocare del male ed è giusto che chi si prepara per un’attività così nobile impari il mestiere. Il fatto che l’episodio non abbia avuto per palcoscenico la nostra Italia è elemento di conforto.
Rimpatriando, altra specie è quella dei piromani che traggono godimento dallo spettacolo delle fiamme. Per questi non c’è che un trattamento sanitario obbligatorio.
Poi ci sono quelli, credo la maggioranza, che appiccano il fuoco per ottenere terreno da pascolo o terreno che, prima o poi, diventerà edificabile con la complicità dei nostri politicuzzi. E, se non sarà ufficialmente edificabile, che importa? Una bella casetta abusiva non si nega a nessuno e chi dovrebbe controllare mica può essere dovunque. Dopotutto, nessuno può accorgersi che si stanno scavando delle fondamenta, arrivano camion e betoniere, arrivano muratori, si erigono muri, si mette il tetto, si scavano fogne, magari ci si allaccia scherzosamente ai cavi dell’altra tensione… Tutto in un lampo: spesso addirittura in meno di un anno.
Infine, tralasciando altri gruppi minori, ci sono i campioni del mondo: quelli che appiccano le fiamme ai rifiuti. Basta andare in qualche discarica abusiva (il Belpaese ne vanta una galassia e sono tutte visibilissime) o lungo strade ben note agl’indigeni, specie nel Sud, per assistere all’attività febbrile di questi personaggi e per vedere camion, furgoni, automobili, perfino pedoni che fanno la spola per rimpinguare di materiale i falò. I controlli da parte delle forze dell’“ordine”? Al di là di qualche commediola, nessuno. Le conseguenze? La devastazione per omnia saecula saeculorum di campagne, non di rado con le falde acquifere a fior di terra, l’intossicazione lenta e inesorabile di chi vive nei dintorni (diversi chilometri) e l’attacco alla genetica di chi non è ancora così sfortunato dall’essere stato partorito. Uomini e animali allo stesso modo.
L’identikit di questi delinquenti è pertinenza di uno psichiatra e non mia. Quello che posso dire io è che si tratta di assassini senza alcuna attenuante ma, anzi, con l’aggravante di essere gli esecutori di vere e proprie stragi che valicano la generazione presente oltre a condannare per sempre un territorio. Io sono contrario per filosofia alla pena di morte, ma la società ha il diritto naturale se non di punire almeno di difendersi verso chi attenta alla vita in tutte le sue forme.
Fuochi d’artificioA tutto quanto da lei esposto, anche se non c’entra direttamente col tema di questo post, vorrei aggiungere una riflessione sui fantomatici fuochi d’artificio. Nella mia regione, la Campania Infelix, basta il pretesto di un compleanno, un battesimo, una comunione, per non parlare poi di un matrimonio, per scatenare la corsa ai fuochi. Dunque non solo nel periodo natalizio, ma tutto l’anno e soprattutto nel periodo estivo, si ha modo di assistere a copiose aspersioni di sostanze che, come lei ben sa, sono la tavola periodica delle schifezze. La cosa che fa più rabbia è che il destinatario di… Leggi il resto »
sappiamo fare di meglio!
che vuoi che sia qualche fuoco d’artificio!!!
… noi sappiamo fare di meglio !!!
[i]”…Un ambiente saturo di particelle chimiche disgrega le formazioni nuvolose con una conseguente diminuzione delle piogge. Inoltre, la luce solare viene bloccata da questi metalli riflettenti provocando una diminuzione dell’evaporazione, peggiorando ulteriormente l’intero scenario. …”[/i]
http://www.stampalibera.com/?p=50673
RISPOSTA
Noi sappiamo dominare la Natura. Da decenni spariamo in cielo particelle di ioduro d’Argento antigrandine e queste ricadono allegramente a suolo non prima, però, di aver galleggiato in atmosfera per un bel po’ ed essersi infilate nei nostri polmoni.
e anche L’F.D.A. (Food And Drug Administration USA) ha TENUTO NASCOSTE le PROVE della PERICOLOSITÀ dei CIBI TRANSGENICI e di molti Farmaci e Vaccini [i]…” L’FDA ha ammesso di aver operato sotto una direttiva “per favorire” l’industria biotech americana sulla base del presupposto che i cibi bioingegnerizzati sono essenzialmente uguali agli altri.” ……”La salute è un affare, un mercato con cifre colossali. Un malato, o un supposto malato è una fonte di reddito quasi inesauribile.Più una/o di noi è malata/o e più procura guadagni.Il sistema economico in cui operiamo ha come riferimento il PIL, il prodotto interno lordo, la somma… Leggi il resto »
quale prevenzione?ma guarda come tutti questi scienziati si impegnano a cercare soluzioni!!! visto che [i]”I ricercatori ipotizzano che l’attivazione cronica del sistema immunitario innato in risposta sia a un’infezione momentanea sia a una persistente del sistema nervoso centrale possa portare a un’eccessiva produzione di A-beta e al suo conseguente accumulo.”[/i] forse non sarebbe più interessante fare un po’ di sana PREVENZIONE PRIMARIA e proteggere l’organismo da ciò che può provocare l’infezione!? Alzheimer, ecco il meccanismo “autopulente” del cervellohttp://www.informarexresistere.fr/2012/08/18/alzheimer-ecco-il-meccanismo-autopulente-del-cervello/#axzz23uzLvbLvIl ruolo immunitario della proteina beta amiloidehttp://www.lescienze.it/news/2010/03/04/news/il_ruolo_immunitario_della_proteina_beta_amiloide-556887/ PS sbaglio se dico che:se è vero che la proteina beta-amiloide è una normale componente del… Leggi il resto »