Da tempo tutti i giorni ricevo telefonate e mail di genitori alle prese con gli effetti collaterali dei vaccini, e sto meditando l’opportunità di raccogliere in un libro quelle testimonianze.
Deve essere chiaro: io non ho nessun potere, non faccio diagnosi e non somministro cure.
Ciò che posso dire è che, lasciando da un canto politici e giornalisti, troppi medici si comportano in maniera totalmente contraria a quel Giuramento d’Ippocrate che dovrebbe costituire il binario lungo cui corre la loro professione, una professione che dovrebbe essere sorretta dalla vocazione. Come abbiamo visto da qualche giorno, però, i binari possono avere delle falle.
È un dato di fatto: tantissimi vaccinatori non controllano ciò che sono obbligati a controllare, vale a dire la condizione del soggetto da vaccinare. Se questo è allergico ad almeno uno dei componenti dei vaccini, non lo si può vaccinare. Se, poi, chi è candidato alla vaccinazione ha già sofferto della malattia, non può assolutamente ricevere il farmaco perché da quello non riceverebbe alcun beneficio, sempre che i vaccini qualche beneficio lo diano, e incorrerebbero solo nel rischio di imbattersi negli effetti collaterali. Raccontare che, vaccinandosi in quelle condizioni, si acquisirebbe una sorta di “superimmunità “ significa solo due cose: o essere imbevuti di una ridicola ignoranza o essere dei delinquenti senza possibilità di attenuanti. Quando, poi, il soggetto abbia già mostrato effetti avversi, sottoporlo ai cosiddetti richiami è demenziale.
Detto tra parentesi, continuo a ricevere messaggi di genitori i quali mi dicono di essere convocati per far vaccinare i figli contro il Papilloma virus. Sia chiaro: quella vaccinazione non rientra affatto nell’obbligo di una legge che speriamo gl’italiani, con il prossimo voto, facciano decadere punendo chi l’ha emanata.
Occorre anche chiarire un punto importantissimo: i medici sono OBBLIGATI a denunciare tutti gli effetti indebiti comparsi cronologicamente dopo la vaccinazione. Non spetta assolutamente a loro l’azione di censura, giudicando se l’effetto sia o no dovuto al vaccino, perché a quello è demandata un’altra figura. I medici si devono limitare ad inviare la denuncia perché è loro dovere farlo e basta. Se agiscono diversamente, si arrogano un potere che non hanno e devono essere puniti. Malauguratamente l’Ordine dei Medici non interviene mai in quei casi e, anzi, sembra gradire le mancate denuncie. Se sbaglio, sarò lieto di essere corretto.
Ora, emendando il testo dai nomi, pubblico la mail che ho appena ricevuto. Si tratta, tutto sommato, di qualcosa di assolutamente minore perché ciò che mi arriva di regola è di ben altra gravità. Ma, giusto a titolo di esempio di quello che è la “normalità”, ecco ciò che mi è arrivato:
“Buonasera. Se posso rubarle del tempo vorrei raccontarle la mia esperienza.
Sto temporeggiando a procedere con le vaccinazioni di mio figlio di 13 mesi. Premetto che la stessa reazione avversa sotto descritta l’ha avuta mia figlia di 8 anni con il pneumococco, stoppato immediatamente su consiglio del medico presente alle vaccinazioni (mio medico di base)…
Ho iniziato con le vaccinazioni a mio figlio:
Esavalente (sperimentale) + pneumococco a 2 mesi:
a distanza di 4 ore dal vaccino il bambino che stava dormendo tranquillamente si sveglia e inizia a lamentarsi, poi piano piano ad urlare. L’ho immediatamente adagiato sul fasciatoio, procedendo con tachipirina (consigliata in fase di vaccinazione), ricordando l’esperienza con mia figlia. Il bambino continua ad urlare come un pazzo con occhi sbarrati e lingua tremante. La gambina sinistra immobilizzata, non si poteva muovere. Io sopra di lui per fargli capire la mia presenza e cercare in qualche modo di tranquillizzarlo non potendolo né allattare né prendere in braccio per il gran dolore. Poi dopo mezz’ora crolla in un sonno di 4 ore. Al telefono il medico presente alle vaccinazioni (mio medico di base che anni prima aveva detto di stoppare la vaccinazione), dice che queste urla non sono normali e che si tratta di nevralgia. Tante coccole con la speranza che la reazione passi e che poi non torni con il passare dell’effetto della tachipirina. La notte febbre fino all’indomani mattina.
Meningococco B a 3 mesi, spostato al massimo di una settimana per lasciare al bambino un po’ di tempo in più per recuperare dopo la reazione al primo vaccino. Ovviamente sono andata con grande paura, “rassicurata” dall’infermiera mentre mi diceva che il meningococco dà più facilmente reazione avversa. Ed infatti…. dopo 4 ore dal vaccino la stessa identica cosa rispetto alla precedente, però con durata di un’ora anziché mezz’ora. Non c’è stata febbre ma un forte rossore e gonfiore nella parte dove è stato iniettato il vaccino.
Segnalo alle infermiere la due reazioni avverse, scoprendo poi durante un colloquio con loro che sul computer hanno scritto…. Nevralgia, pianto inconsolabile. Specificando loro che la descrizione non coincide con la mia, mi viene risposto… “Se preferisce scriviamo urla…..” e ancora… “forse piangeva perché non lo prendeva in braccio”…
Racconto tutto alla pediatra. Lei cade dalle nuvole, dicendo che non ha mai sentito questo tipo di reazione avversa e che avrebbe parlato con il medico (mio di base) che avevo sentito telefonicamente. Mi richiama dicendo che non sussistono i presupposti per ulteriori accertamenti, analisi o visite, quindi mi rimanda ad un altro medico per un ulteriore parere.
Anche quest’ultimo dice di non aver mai sentito questo tipo di reazione avversa nonostante sia proprio lui a raccogliere le più importanti, ma che non è stato certamente il vaccino … forse l’ago o il modo in cui è stato spruzzato il liquido. L’unico comune denominatore dei due vaccini che hanno fatto reazione è l’alluminio. Quindi consiglia di riprovare in sede protetta. Ovviamente se dovesse ri-succedere qualcosa si occuperebbe direttamente lui della segnalazione.
Prendiamo appuntamento con due medici privati i quali ci consigliano di non sottovalutare la reazione avversa e di prendere tempo.
Un mese fa la pediatra decide finalmente di comunicare la reazione avversa precisa, facendoci l’impegnativa per il codice verde. Siamo in attesa di essere chiamati.
Ringraziandola per il tempo che mi sta dedicando, chiedo gentilmente se mi può dare un suo parere,
cordiali saluti.”
“forse l’ago o il modo in cui è stato spruzzato il liquido”
O forse la fase lunare in quel giorno.
RISPOSTA ad Aurelio
Come il noto Professore e la nota Statista possono confermare, i responsabili della situazione (certo esagerata da una mamma isterica) sono il segno zodiacale con tanto di ascendente e quadratura occasionale con Saturno, la squadra calcistica del cuore, il titolo di studio (più è alto, peggio è), il numero di scarpe del nonno paterno e il giorno della settimana. Per fortuna il vaccino ha attenuato il colpo. Non fosse per lui, il bambino sarebbe esploso.
“Esavalente (sperimentale) “. L’esavalente non è “sperimentale”. Se si tratta (come immagino) dell’ Infanrix Hexa, la Data della prima autorizzazione è 23 Ottobre 2000; la data dell’ultimo rinnovo è 31 Agosto 2010. Dunque e’ utilizzata da 17 anni dall’80% almeno dei bambini in Italia (più tutte le altre nazioni). “Nevralgia, pianto inconsolabile. Specificando loro che la descrizione non coincide con la mia,”. Certo: “pianto inconsolabile” è il termine che si usa di routine per descrivere un bambino che piange e urla (difficilmente i pambini piangono in silenzio); “nevralgia” corrisponde a “dolore irradiato a un arto” cono senza impotenza funzionela. ”… Leggi il resto »
Può anche darsi che il bimbo soffrisse di reumatismi prima del benefico vaccino, e per colmo di mala sorte l’iniezione sia andata ad interessare proprio la parte dolorante. Di qui, il pianto inconsolabile.
Il pianto inconsolabile affligge anche me quando vedo che razza di agglomerati casuali di neuroni di quart’ordine esce dalle nostre università con una laurea. Senza voler fare graduatorie, laureare in medicina certi decerebrati con l’aggavante della mascalzonaggine (Socrate dirtebbe che le due caratteristiche vanno a braccetto essendo un mascalzone sempre un decerebrato senza, però, che sia vero l’opposto) equivale a mettere un mitra in mano ad uno scimpanzè ubriaco. L’immagine non è mia ma di un avvocato americano. Io mi limito ad essere totalmente d’accordo quando leggo certi parti.
Sono lieto di apprendere che chi inietta quella roba provocando le, ahinoi, comunissime reazioni avverse è un incapace, dalla giovane infermiera al medico “navigato”. Magari qualcuno potrebbe trovare allarmante il numero elevatissimo di questi personaggi.
Gentile Chiara, la persona che racconta il fatto parla di “esavalente”, senza specificare il nome del farmaco. Se lei legge il bugiardino per esempio dell’esavalente Hexyon, trova, proprio all’inizio, questa frase, preceduta da un triangolo nero rovesciato: “Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale. Ciò permetterà la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta. Vedere paragrafo 4.8 per informazioni sulle modalità di segnalazione delle reazioni avverse”. Non so se sia corretto definire tale farmaco “sperimentale”, ma la questione del monitoraggio addizionale allude a qualcosa di simile, come si apprende leggendo sul… Leggi il resto »
RISPOSTA a Paride Un tale chiamato Arthur Schopenhauer scriveva: “Di fronte agli sciocchi e agli imbecilli esiste un modo solo per rivelare la propria intelligenza: quello di non parlare con loro.” Sciocchi e imbecilli si può certo non nascere, ma sciocchi e imbecilli si può diventare. Esistono tecniche di grande efficacia in questo senso e forse mai come oggi queste tecniche trovano facile e diffusa applicazione. È notizia di ora che un medico ha rifiutato di vaccinare due fratelli autistici e i genitori hanno chiamato la forza pubblica per far rispettare i loro diritti. Io non commento. Ognuno, se ne… Leggi il resto »
La citazione di Schopenhauer è presa dai “Colloqui”?
Rilancio con questa citazione da Thackeray (La Fiera delle Vanità): “Quest’ultimo era un bambino molto debole, e Lady Southdown era riuscita a tenerlo in vita solo somministrandogli prodigiose quantità di calomelano”.
Non ricordo da dove venga l’aforisma. Per quanto concerne il calomelano (cloruso mercuroso) e il suo uso protratto per secoli, si tratta dell’ennesima, inutile testimonianza di quanto di scientifico sia sempre esistito nel meraviglioso mondo della medicina.