Lo so: è inutile

Da quando ho scritto ancora che non do consigli a nessuno le mail che mi arrivano ogni giorno sono quasi raddoppiate. Ve l’ho chiesto innumerevoli volte ma, stando all’evidenza, pare non ci sia nulla da fare. Comunque, ci riprovo:

1. Per quanto possa apparire strano a chi si pasce di TV e di Internet e si è assuefatto alle zucche parlanti, io non sono un tuttologo. Il poco che so di prima mano (che è quello che conta) riguarda le malattie da micro- e nanoparticelle e tutto quanto ruota intorno a quelle polveri. Dunque, ambiente, alimenti, farmaci, rifiuti… E, allora, è perfettamente inutile che mi poniate domande su argomenti che non conosco a sufficienza o che non conosco affatto.

2. Io non sono l’ufficio informazioni. Inoltre, non posso rendere pubblici risultati di analisi svolte per qualcuno.

3. Sugli argomenti  di mia competenza ho scritto libri scientifici e libri divulgativi. Prima di scrivermi o di telefonarmi, leggeteli.

4. Io non do consigli a nessuno. Perciò non chiedetemi che cosa dovete fare se il pediatra di vostro figlio pretende che lo bombardiate con i vaccini più fantasiosi. Fate ciò che vi pare senza coinvolgermi e, se vi fidate del pediatra, fate ciò che vi dice. Poi, però, non venite a piangere da me come pare sia diventato il rito quotidiano.

5. Io sono un professionista. “Un’occhiata” a questo e a quello, “un consiglio” o “un parere” per me sono lavoro e, come per chiunque, il mio lavoro va retribuito. Se non vi va di spendere quattrini, semplicemente tenetevi le vostre curiosità o rivolgetevi agli “esperti” di cui l’Italia pullula.

6. Non offendetevi se non vi rispondo.