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Lo Sbroccaitaglia, ovvero la corsa dei somari

Di 5 Settembre 2014 2 commenti

Come sul capo al naufrago

l’onda s’avvolve e pesa,

l’onda su cui del misero,

alta pur dianzi e tesa,

scorrea la vista a scernere

prode remote invan…

 

Ma se il naufrago manzoniano sapeva almeno nuotare, tanto da potersi permettere di cercare con gli occhi una riva, può essere che chi casca in acqua non se la cavi bene con il nuoto. Così, annaspando, si aggrappa a tutto ciò che galleggia e che è a portata. A volte va bene, a volte no. Ecco qua l’immagine degl’italiani.

Nel caso specifico il mare

procelloso ce lo siamo creati noi, incapaci come siamo stati di ricostruirci una verginità sociale e morale dopo il 1945 quando l’occasione ci stava spalancata davanti. Furbetti come siamo sempre stati, abbiamo applicato in ogni occasione la filosofia dell’“io speriamo che me la cavo.” Io: non noi. Chi se ne frega degli altri?

 

Uno dei risultati è stato quello di crearci intorno, o lasciare che ci si creasse intorno, una ragnatela ormai diventata inestricabile di burocrati idioti quanto disonesti quanto potenti e una classe politica di pari qualità.

Dopo questa lunga premessa, vengo al dunque.

In uno scenario globale che rivela tutta l’indegnità dell’Homo sapiens di condividere il Pianeta con le altre specie, l’Italia brilla per riuscire a sprofondare ogni giorno di più in una distesa di sabbie mobili dove noi italiani (o, meglio, italioti) siamo vittime e testimoni all’un tempo. Se si dovesse individuare qualche cosa d’istituzionale che funziona, ci sarebbe davvero del bello e del buono a sforzarsi, e temo che, alla fine, il risultato sarebbe zero. È così che noi, naufraghi della nostra stessa barca, allunghiamo la mano verso qualcosa che, vedi mai, ci potrebbe sostenere almeno per un po’, ed è così che si spiegano fenomeni oggettivamente demenziali come il successo del grillismo. Ma a vincere la tappa della corsa dei somari è stato Matteo Renzi, un personaggio che in altri tempi e in altri contesti difficilmente avrebbe superato la classificazione di macchietta.

Prescindendo dalle sue promesse roboanti da venditore di pacchi – promesse mai mantenute, naturalmente, un po’ per la sua incapacità e molto perché impossibili – l’uomo è pure pericoloso.

Io ebbi la ventura d’incontrarlo nel 2009, quando, candidato alla poltrona di “sindaco di tutti i fiorentini”, era ancora un semplice democristiano con la falce e il martello a fargli da lasciapassare, e in quell’occasione lui si denudò in tutta la sua ignoranza e la sua presunzione dipingendo in termini beceramente entusiasti l’incenerimento dei rifiuti quale soluzione di due dei problemi che stanno devastando il mondo: immondizia ed energia. Insomma, due piccioni con una fava.

Non voglio qui dilungarmi su ciò che i fatti gridano da anni e che la Scienza conosce almeno da fine Settecento. Voglio solo esprimere tutto il mio disappunto per qualcosa che, in fondo, era scritto in programma. Da quello che è, il giovane Matteo, fatta trionfale irruzione da apprendista stregone nella stanza baluginante di lucette colorate e con licenza di maneggiarle tutte a suo piacimento e a casaccio, sta preparando l’ennesimo guaio per continuare l’opera verso una specie di soluzione finale per il Paese. Sto parlando del progetto di costruire inceneritori a tutto spiano, incentivando addirittura i falò di porcherie provenienti da fuori area e facendo venire l’acquolina in bocca a un bel po’ di quelli che noi, equivocando sul significato, chiamiamo imprenditori. Quelli che ridono al telefono quando c’è il terremoto, tanto per intenderci.

Saranno altri miliardi spremuti da quello che ai tempi della Rivoluzione Francese era il Terzo Stato, miliardi che saranno convogliati in tasche oggetto di accurata selezione, vale a dire quelle che assicureranno un “ritorno” a chi le mette in condizione di gonfiarsi ancora.

A quel punto Matteo di tutti noi potrà vantarsi di aver fatto lievitare il PIL, quella stravaganza dei macroeconomisti secondo cui se hai un incidente stradale e porti l’automobile in carrozzeria fai del bene alla nazione. Così se ti ammali e compri tante medicine. Così se viene il terremoto e devi ricostruire casa tua. Con Renzi, con il suo Sbroccaitaglia, l’edilizia avrà un po’ d’ossigeno, impegnata come sarà a costruire mostri di cemento; aumenterà la quantità di rifiuti, incentivata dal fatto che più bruci e più fai quattrini, e, quindi, gireranno merci e mezzi di trasporto. E farmacie, cliniche e case farmaceutiche allargheranno la clientela per le cure che si dovranno prestare a chi si ritroverà i veleni dell’inceneritore in corpo… Insomma, sarà una bella festa.

2 Commenti
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pcampoli
10 anni fa

Grazie StefanoCaro Stefano ti ringrazio per l’ottimo e ennesimo post in cui, da abile scrittore quale sei, chiaro e lucido, hai perfettamente descritto come e’ l’italiano medio rincoglionito da 30 anni di lavaggio cerebrale fatto dalle TV della Mafia (come mai in galera Dell’Utri per mafia e non chi grazie al lavoro di Dell’Utri si e’ ingrassato???); Il boy-scout della P2 e’ abile e scavato, un venditore di fumo come il suo predecessore, ma tra qualche mese avra’ pane per i suoi denti…. non ho lavorato per nulla in questi ultimi 20 anni…. tra poco con una mail privata ti… Leggi il resto »

pcampoli
10 anni fa

Dimenticavo……e aggiungo…Mentre il boy-scout della P2 Matteo Renzi si portava a casa circa 50 milioni a lui elargiti dalla TV della Mafia per eccellenza, CANALE 5, il sottoscritto il 12-09-1994 cercava, povero illuso lo ammetto, di esercitare un diritto sacrosanto del cittadino tutelato dall’art. 21 della Costituzione, fatta da gente come De Gasperi, Dossetti, Calamandrei, La Pira che non hanno nulla da spartire con la velina Maria Elena Boschi che forse per il bikini esibito in questa estate cupa e triste, ha mandato in visibilio il popolo del PD presente a Bologna alla Festa Nazionale.L’accoglienza riservata alla velina Boschi dal… Leggi il resto »