– libero mercato o decrescita obbligatoria?a cura di Paolo De Gregorio – 17 gennaio 2008 Bush va in Arabia Saudita (40% della produzione mondiale) e chiede a re Abdullah di aumentare la produzione del petrolio affinché il prezzo si abbassi, poiché gli alti prezzi danneggiano l’economia USA.Alla faccia del libero mercato!Se uno possiede una materia prima molto richiesta, ed è un bene che va ad esaurirsi, è suo interesse estrarre di meno, far aumentare il prezzo e mantenere questa situazione nel tempo per poter affrontare il proprio futuro energetico in modo alternativo.Come si vede, quando si parla di fatti e non di aria fritta, il capitalismo non ha alcuna intenzione di limitare l’uso di combustibili fossili, ma ne chiede di più da bruciare. Ecco le parole di un altro americano, uno scienziato, Barry Commoner:“l’accelerazione dei danni provocati dall’effetto serra è tale che servono misure drastiche, una legge varata dall’ONU che obblighi i governi a rimpiazzare le fonti energetiche attuali col SOLARE, al 100% e ovunque: case, auto, fabbriche. Non scordiamo che ogni forma di energia è prodotta dal SOLE, attraverso le piante che tolgono la Co2 dall’atmosfera e la convertono in energia: legno, cibo. Smettere la deforestazione e piantare alberi: gli unici che possono fermare la catastrofe.” La politica dovrebbe esprimere le differenze di valutazione su questi problemi reali, senza metterci dentro razze, religioni, ideologia.Per me oggi è di destra chi non mette al primo posto la sostenibilità dell’economia con l’ambiente e vuole continuare nel liberismo consumista senza regole.Può dirsi di sinistra (in Italia praticamente nessuno) chi vuole piegare l’economia alla sostenibilità con il nostro ecosistema e adottare immediatamente politiche di riconversione energetica.Sulla attuale emergenza rifiuti in Campania, ma anche nel sistema ordinario di smaltimento, destra e sinistra sono d’accordo su discariche e inceneritori, mentre l’unica scelta per contenere la Co2 è quella della raccolta differenziata al 100% con riciclo di tutti i materiali e trasformazione dell’umido in biogas e fertilizzanti.E’ necessario che la politica non sia più rituale e patetico teatrino di incompetenti e ignoranti che parlano a vanvera di libertà, appartenenze religiose o ideologie, e si vada ad un riposizionamento tra chi vuole continuare a inquinare e distruggere senza guardare al futuro prossimo, e coloro che vogliono la rivoluzione energetica, la sostenibilità, l’abolizione delle spese militari, la decrescita demografica, il contenimento della immigrazione, e agricoltura biologica per tutti.Sarebbe bello DIVIDERSI su questo, senza inciuci e convergenze al centro. Sarebbe la fine della CASTA, che con il suo arcaico e vuoto linguaggio apparirebbe come ferro vecchio, inutile e fuori posto.Se l’antipolitica è questo, io sono antipolitico.Paolo De Gregorio