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Lettera di Umberto Guidoni

I commenti fuori tema saranno cestinati

Ieri sera, per tre minuti, sono stato spettatore di AnnoZero. Si sarebbe dovuto mandare in onda la pubblica cerimonia di autodafé di Michele Santoro contornato da vari chierichetti. Come sia andata, non lo so: ho guardato Udinese – Werder Brema.

Nell’intervallo della partita, spinto dalla curiosità, ho sintonizzato il televisore su RAI2 ed è balzato fuori il faccione rurale di Antonio Di Pietro che, nell’occasione, sosteneva la sua assoluta contrarietà alla costruzione del Ponte sullo Stretto (“un’opera inutile che collega il nulla al nulla.”) A questo punto, ho capito di avere ragione su tutta la linea. Giusto un anno fa, come ho già riportato altre volte, mi trovavo negli studi di una TV calabrese per un dibattito con l’ineffabile al momento dipietrino (fino al momento di cambiare gabbana come al solito) Aurelio Misiti, un esponente del PD e uno del PDL. Tutti e tre strillavano a favore dell’edificazione del Ponte e, dei tre, era proprio Misiti chi strillava più forte e in modo più arrogante.

Adesso, caro dottor onorevole Di Pietro, ci ha davvero stufati. Che ce ne facciamo di lei, vale a dire dell’ennesima fotocopia di personaggi di cui non abbiamo altra abbondanza? Al mattino è bianco, a pranzo nero, poi blu, poi giallo, poi tutti i colori… Ma con chi crede di parlare? Capisco che serietà e coerenza facciano a cazzotti con quella che lei – in verità, dal suo punto di vista, giustamente – è convinto sia la politica, ma mi permetta di provare tutto l’orrore al cospetto di chi pretende in modo così stravagante e offensivo per l’intelligenza di chi le regala attenzione di dirottare il Paese su binari di legalità e di giustizia. Se legalità e giustizia partono da questi presupposti c’è davvero di che disperare.

Di seguito pubblico la lettera che mi è arrivata da Umberto Guidoni (http://www.umbertoguidoni.eu/). Senza firmare cambiali in bianco per nessuno, mi pare che qui ci siamo. Vorrei soltanto capire la posizione su Nichi Vendola, un personaggio non proprio utile per l’ambiente e non proprio trasparente, almeno sull’argomento.

Caro Stefano,

innanzitutto perdonami il ritardo con ti rispondo, ma come potrai immaginare sono giorni molto frenetici.
Ti ringrazio della fiducia circa l’indicazione di voto e capisco la necessità di conoscere meglio le mie posizioni su alcuni dei temi più controversi, anche a sinistra.
Per fortuna, grazie alla mia attività a Bruxelles in questi 5 anni sui temi indicati, non mi è così difficile rispondere ai quesiti che mi poni:
1.    Sugli inceneritori, credo che la vera battaglia sia quella per l’eliminazione del famigerato CIP6. Eliminata la distorsione tutta italiana, che equipara la “spazzatura” a “fonte rinnovabili” in barba alle leggi europee, verrebbero meno molti degli incentivi economici per chi li gestisce e si potrebbe ragionare sull’attuazione della direttiva europea sui rifiuti dove è chiaramente stabilito l’ordine di priorità a cominciare dalle politiche per ridurne l’impatto e favorire il riuso e il riciclo. Diversi paesi, europei e non,  hanno scelto la via di superare gli  inceneritori grazie ad una gestione oculata della filiera dei rifiuti.
2.    Sulla TAV ho espresso più volte la mia contrarietà per grandi opere che richiedono enormi investimenti di capitale e portano danni ambientali senza peraltro contribuire all’aumento di  opportunità di lavoro locali. Meglio sarebbe investire risorse pubbliche su alta capacità e maggiore efficienza dei treni per i pendolari.
3.    Del MOSE  non mi sono occupato in modo particolare, ma esprimo un giudizio negativo sulla base delle considerazioni che le grandi opere portano benefici solo alle grandi imprese.
4.    Analogo  ragionamento vale per il Ponte sullo Stretto dove, alle contrarietà già espresse, va aggiunto il fatto che si tratterebbe di una cattedrale nel deserto, visto che le opere viarie e ferroviare in Sicilia e in Calabria non sono all’altezza e che, come sempre accade con appalti pubblici, il rischio di infiltrazioni mafiose  sarebbe praticamente una certezza.
Personalmente penso che molte delle intenzioni dichiarate dal governo Berlusconi – vedi ponte  di Messina o ritorno al nucleare – servano solo a fini propagandistici e, proprio per questo, occorre prepararsi ad una opposizione ferma e puntuale che sappia entrare nel merito delle questioni e proporre soluzioni efficaci. Solo così si può controbattere la critica di essere un’opposizione sempre “contro”, incapace di offrire soluzioni ai problemi. Una critica che ha pagato anche in termini elettorali lo schieramento di destra.
Ad esempio, sul tema nucleare abbiamo fondato il Comitato “SI all’alternativa energetica NO al Nucleare” (www.oltreilnucleare.it) per controbattere le tesi governative e mostrare in concreto che la scelta nucleare è sbagliata e dannosa per il paese.

Spero di essere stato esauriente ma, al di là della tua decisione sull’indicazione di voto, mi auguro che si possano trovare terreni di azione comune.

Un caro saluto,
Umberto Guidoni

Immagine da: http://www.punto-informatico.it/punto/20080522/ug.jpg