Le vostre domande

LAVANDERIE A SECCO

Buongiorno Dottor Montanari, sono Cristina dalla provincia di Treviso.

Vorrei chiederle se ci puo' essere qualche relazione tra i tumori e l'uso di prodotti per smacchiare a base di cloro che si usano nelle lavanderie a secco. Mia madre lavora da 20 anni in una lavanderia e le e' stato diagnosticato da poco un linfoma. La sua collega ha scoperto un tumore al seno l'anno scorso.

Quante sostanze con cui veniamo a contatto giornalmente nuociono alla nostra salute? Non voglio fare allarmismo, penso che non basti solo questo, ci vuole anche una situazione favorevole allo sviluppo del tumore, ma mi chiedo quante cose non sappiamo perche' ci vengono nascoste. Possibile che nel mio paese non ci sia una sola famiglia che non abbia un componte malato di tumore?

Sto finendo di leggere Il girone delle polveri sottili e mi chiedo se anche negli altri paesi si e' arrivati ad un tale livello di corruzione e disonesta'.

Grazie

RISPOSTA

Io mi occupo di micro e nanopolveri solide, inorganiche e insolubili nell'acqua e nei grassi, il che non è la stessa cosa delle sostanze di cui lei mi chiede. Da qualche decennio a questa parte, i composti chimici che abbiamo creato sono tali e tanti che è praticamente impossibile conoscerli in tutti i loro risvolti, specie per quanto riguarda il  loro impatto con la salute. Ancora più difficile diventa il compito quando queste sostanze convivono nello stesso ambiente e impattano tutte insieme su un organismo. Lo IARC, l'istituto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che ha sede a Lione e che ha avuto per anni come direttore il nostro Lorenzo Tomatis (oncologo onesto e vero, lui, a differenza di qualcun altro) classifica le sostanze in base alla loro cancerogenicità, ma non dà, né potrà mai dare, indicazioni quando queste sostanze s'incrociano in quantità. Insomma, lei non mi dice di quali sostanze si tratta e, se anche me lo dicesse, con molte probabilità non saprei rispondere.