Blog

La sindrome di Cassandra

Di 25 Dicembre 2015 5 commenti

Non sempre accade, ma nella stragrande maggioranza dei casi si raccoglie per quanto si è seminato. Così, se il seminatore è un incompetente e i semi sono quelli di un’erbaccia, è erbaccia che si ottiene. Ed è perfettamente inutile lamentarsi ed accusare la cattiva sorte: dal seme è germogliato ciò che non poteva che germogliare e che Aristotele avrebbe chiamato la sua entelechia.

Ormai da anni assistiamo con aria ebete a cambiamenti climatici che non comportano più incomodi ma tragedie vere e proprie e a spiegarne l’origine preferiamo le tesi di qualche accademico che in altri tempi sarebbe stato invitato senza troppe gentilezze ad occuparsi di professioni molto meno prestigiose. Ormai da anni le nostre città sono avvelenate da polveri e gas a contrastare i quali lasciamo che coloro che abbiamo più o meno consciamente installato ai posti di comando ricorrano a contromisure che, se non fossimo in una situazione di assoluta emergenza, potrebbero ben figurare e farci divertire in un testo satirico alla Swift.

Come ebbe giustamente a dire lo statista Maurizio Gasparri in una diretta TV di un po’ di anni fa, io non posso essere considerato uno scienziato perché alle elezioni politiche ottenni un risultato miserando; e, allora, facciamo che io sono dotato di capacità divinatorie perché quanto sta accadendo oggi lo avevo non solo previsto ma comunicato in ogni possibile occasione.

Dissi ripetutamente dei cambiamenti climatici in arrivo e delle loro conseguenze e un manipolo di professori mi rise ripetutamente in faccia. Proposi più volte una serie di contromisure tecnologiche e i decisori non solo italiani sorrisero e si girarono dall’altra parte. Approntai un libro indicando qualcosa che poteva essere una serie di linee guida per contrastare ciò che stava palesemente arrivando ma nessuno mi diede ascolto.

I professori mi risero in faccia semplicemente perché la nostra accademia è costituita in parte preoccupante di figli, di coniugi, di amanti, di clienti e di chi offre qualcosa di appetitoso in cambio di una cattedra. Preparazione culturale, intelligenza e onestà non rientrano nei requisiti. I decisori politici non fecero nemmeno il primo passo perché le contromisure tecnologiche prevedevano costi per apparecchiature e questo doveva necessariamente includere, per una sorta di galateo non scritto, un passaggio di mance, cosa che non avvenne se non altro perché, al di là di certi miei arricciamenti di naso morali, io non maneggiavo quattrini. Quelle che ho chiamato linee guida non trovarono uno straccio di applicazione perché necessitavano di sangue, di sudore e di lacrime, cioè di sacrifici a carico di tutti, nessuno escluso, e davanti a un fatto del genere trovano di regola credito i venditori di sali antimalocchio e i geni che promettono di risolvere i problemi con un gesto di bacchetta magica.

Ecco, allora, le tempeste che stanno sconvolgendo qualche fetta crescente di pianeta. Ecco, allora, le nebbie avvelenate che inghiottono gli abitanti delle città.

E noi? Noi nella nostra follia suicida continuiamo imperterriti a produrre verbosi documenti di buone intenzioni – buone intenzioni, peraltro, equivalenti a pannicelli caldi su un malato di peste – che nessuno in cuor suo è pronto a rispettare. E nessuno si prende la briga di cacciare a pedate gli amministratori che pensano di mettere una pezza all’inquinamento bloccando per qualche ora qualche automobile e, quando non riescono più a truccare i dati, fanno la danza della pioggia.

Cari venticinque lettori di manzoniana memoria, almeno voi sappiate che stiamo finendo di segare il ramo su cui stiamo in precario equilibrio a cavalcioni. Io non so se il punto di non ritorno sia stato superato, ma temo che lo sia. Comunque, un tentativo per salvare non il Pianeta, perché quello continuerà a cambiare equilibrio senza chiederci il permesso, ma la specie umana dobbiamo farlo.

Purtroppo farlo è difficilissimo perché la cosa richiede un’inversione di rotta senza discussione e l’inversione di rotta richiede la sostituzione di tutti, ma davvero tutti, acqua sporca e bambino, se un bambino c’è, della classe politica. E dobbiamo essere tutti noi a comportarci senza più eccezioni personali e da subito in una maniera che sia la meno intrusiva possibile per la Terra, sperando che anch’essa disponga di un’omeostasi come un essere vivente e che l’obiettivo dell’omeostasi sia l’equilibrio delicatissimo sul quale noi umani basiamo la nostra vita.

Forse io non sono uno scienziato ad un’altezza paragonabile a quella toccata in politica dallo statista Gasparri, ma le cose le vedo chiare. Però, al contrario di quello che accomuna tante persone che azzeccano una previsione, io non godo affatto dei miei “successi”. La chiamiamo “sindrome di Cassandra”?

5 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
parideparis
9 anni fa

auguriVedendo le immagini delle città avvolte da una tenda marrone- bluastra mi viene da pensare che quella roba c’è comunque e sempre, anche quando la pioggia o il vento la sottraggono alla nostra vista, spostandola da qualche altra parte dove produrrà danni alla nostra salute forse solo meno diretti e immediati. Così penso che l’assenza di precipitazioni di questi giorni sia un’occasione per tutti per capire che il nostro sistema di vita non è sostenibile e per pretendere dai nostri governanti delle risposto un po’ più credibili a questi problemi. Un saluto e un augurio di buone feste agli altri… Leggi il resto »

Fabbri A.
9 anni fa

Il punto di non ritorno….Caro professore… io vengo qui spesso a leggerla. Vengo perchè spero sempre che da lei possa giungere una previsione meno infausta di quello che la realtà ci propina ogni giorno.Tempo perso perchè lei nella sua lucidità, che io condivido in pieno, è abituato a dire le cose come stanno e le cose stanno male, anzi malissimo.Io penso proprio che il punto di non ritorno sia stato superato da tempo e anche se fondo questa mia idea solo sulla mia visione ristretta delle cose, ne sono certo.Sarà anche perchè attorno a me, nel mio quartiere, nel giro… Leggi il resto »

Francesco Michelacci
9 anni fa

26° lettoreSono da anni il 26° lettore e non solo on line, ho giusto da poco terminato il ” futuro bruciato”, interessante certo ma in fondo riassuntivo di quanto chi frequenta questo blog conosce ( solo a grandi linee ) da tempo. Quello che mi colpisce è la smisurata ignoranza di tutto il resto degli umani, nessuno ne sa nulla o quasi.Quando però ne accenno, dopo un poco mi si replica, ” non me ne parlare, preferisco non sapere… “Ovviamente moriremo tutti, Gasparri compreso, meglio però sarebbe campare fra meno veleni. Buon 2016. RISPOSTA Sono molto turbato dalla possibile dipartita… Leggi il resto »

Cassino
9 anni fa

Siete più conosciuti di quanto pensiateHo fatto due chiacchiere con un medico e l’argomento vertiva sul fatto che la gente (a mio avviso) tende ad ammalarsi sempre di più. Ho parlato, per quanto possibile stante le mie conoscenze in materia, dell’inquinamento da polveri. La cosa interessante è che mi è stato dato ragione e dunque indirettamente anche anche a voi. Anzi, il medico ha detto che ha sentito parlare di voi. La sua osservazione è che i vostri studi andrebbero compiuti su larga scala per vedere effettivamente a livello quantitativo quanto le malattie originate dalle polveri impattino a livello percentuale.Sonsolatamente… Leggi il resto »

Sauro.S
9 anni fa

Le volpi e l’uva
E venne il giorno in cui, le misure attuate per combattere l’inquinamento, si rivelarono insufficienti. Che altro poteva accadere.
Ora, come nella “famosa” favola di Esopo, le volpi si raduneranno in branco.
[url]http://www.ansa.it/lombardia/notizie/2015/12/27/smog-milano-pm10-sempre-oltre-valore-limite_4dc39441-a072-4ee2-ad60-693d9ca843da.html[/url]

RISPOSTA

Mi pareva di avere scritto della stupidità di certe misure almeno qualche decina di articoli già diversi anni fa. Se continueremo così, con le nostre abitudini e con i timonieri che abbiamo, tra qualche anno finiremo tutti asfaltati.