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La scienza fatta a pezzi

10 febbraio 2008 

E' così deludente vedere la scienza pura fatta a pezzi da funzionari governativi. Sergio Apollonio ha inviato alla Rete NoInc il messaggio che segue, allegando il testo di una lettera, che riferisce di aver ricevuto da Paul Connett.Sergio Apollonio non l'ha tradotta, io l'ho fatto per lui e per noi tutti.Spero che quanto segue venga letto anche dai membri di una nota associazione ambientalista, che, secondo quanto mi viene riferito da più fonti, ha rinunciato ad opporsi alla realizzazione dell'inceneritore del Gerbido, a Torino. 

Dott. Roberto Topino

Specialista in Medicina del Lavoro 

Vi giro questa lunga lettera di Paul Connett, che ha appena lasciato Roma e l’Italia. Lettera molto lunga e molto amara, che configura, accanto all’entusiasmo per le oltre mille comunità che hanno lanciato con grande successo il “porta a porta” in Italia, anche un’enorme, schiacciante questione morale nel nostro paese per la mala gestione del ciclo dei rifiuti. Non la traduco – per mancanza di tempo e della necessaria energia psico-fisica. Ho marcato in grassetto alcuni passaggi di più immediato interesse operativo, come la firma del contratto fra la società tedesca AMESA e la COLARI di Manlio Cerroni, proprietario della discarica di Malagrotta e del gassificatore in costruzione, per l’installazione di un sistema di controllo in continuo delle emissioni del gassificatore stesso. Ma il problema del monitoraggio indipendente del sistema che sarà installato rimane intero!Paul suggerisce anche un modo semplice ed economico per monitorare il livello di inquinamento dell’ambiente

PRIMA dell’entrata in funzione del gassificatore, e cioè procedendo alla raccolta e accurata custodia in frigorifero di licheni – da analizzare per il mercurio. Ricorda un caso in Florida quando, nel 1980, furono riscontrati alti livelli di mercurio nel muschio vicino ad un impianto.Infine, e soprattutto, le nanoparticelle e la nanopatologia, con l’installazione delle necessarie centraline.

Ciao,

Sergio 

Caro Sergio,

Mi hai chiesto di mandarti un commento sulla situazione attuale relativamente a quanto ho visto sulla proposta di realizzare il gassificatore di Malagrotta.Trovo assai penoso e difficoltoso riassumere le mie impressioni su questo argomento. Nelle situazioni come quella di Napoli, io sento che l’intera mia preparazione scientifica e la mia educazione non mi forniscono elementi per affrontare questi argomenti. Io sono abituato a ragionare su un piano diverso, dove l’onestà ed il discorso razionale hanno un significato. Credo che ciò non significhi molto a Napoli e a Roma, dove quelli che vogliono realizzare gli inceneritori hanno l’appoggio dei politici potenti. Sarebbe già generoso definire questi politicanti degli incompetenti. E più verosimile che costoro abbiano collegamenti finanziari. Come si potrebbe altrimenti spiegare la loro completa mancanza di buona volontà al fine di vedere che disastrosa politica sia quella di spendere milioni di dollari per realizzare macchine che semplicemente distruggeranno delle risorse che in futuro dovremo spartirci? Tristemente, penso che queste persone non si curino affatto della sostenibilità. Perciò è molto difficile per me continuare un discorso razionale in questo ambito.  Io sono più che contento quando posso illustrare il mio modo di vedere circa quello che bisognerebbe fare con i materiali di scarto in modo da tutelare la salute, l’economia, i nostri figli e nipoti e il pianeta, così come ho fatto attraverso l’Italia negli ultimi 20 giorni (21 conferenze). Ho trovato ascoltatori molto attenti e molto desiderosi di seguire il discorso, ma mi è sembrato che l’argomento interessasse poco i potenti di Roma o di Napoli.Questo è molto triste, se uno pensa ai grandi passi avanti fatti verso l’obiettivo rifiuti zero in oltre 1000 comunità (grandi e piccole, ad esempio Novara, 100,000 abitanti che in 18 mesi hanno ridotto i rifiuti del 70%) in Italia, che hanno adottato il sistema di raccolta differenziata porta a porta.Invece di essere autorizzati ad esaltare questi comportamenti virtuosi – voi mi chiedete ancora di pulirmi le mani nella toilette e di discutere su come possiamo mantenere uomini disonesti! Come possiamo attualmente controllare scientificamente questo disastroso progetto di Malagrotta? Posso pensare che qualcuno tra i potenti sia interessato alla scienza?  Siamo poi così tanto progrediti da quando il Papa disse a Galileo cosa doveva vedere e pensare?Oggi, al posto dei papi, a dire agli scienziati cosa devono pensare, abbiamo i miliardari che pensano ad aumentare la loro ricchezza a spese della salute pubblica e del futuro del pianeta. Siccome possono comprare tutto quello che vogliono, probabilmente possono comprare facilmente anche la scienza. Così noi possiamo escogitare un piano astuto per farla in barba alla volpe?Secondo Alan Watson il contratto per il sistema di monitoraggio dell’Amesa è stato firmato da Cerroni e la società Amesa. Questo sembra essere per l’installazione ed il funzionamento. E’ tuttora una questione aperta per quanto riguarda quale laboratorio analizzerà le cartucce. Se Cerroni ha accesso a questo laboratorio io temo il peggio. Io penso che sia importante che il monitoraggio sia totalmente separato dall’accesso di Cerroni. Alan sta verificando se Amesa sia intenzionata ad analizzare le cartucce autonomamente o se sia possibile trovare un laboratorio di nostra fiducia per farlo. Egli tornerà su questo argomento.Comunque, anche se queste procedure fossero condotte in modo corretto, in un paese dove sembra che ci sia uno scarso rispetto dell’onestà, ciò non garantirebbe la certezza del diritto e chiaramente non risolverebbe la questione della sostenibilità. Così lontano come la sicurezza, per quanto concerne l’industria dell’incenerimento, è il volo cieco sull’argomento delle nanoparticelle. Le nanoparticelle non sono né regolamentate né controllate. Noi sappiamo che esse non sono filtrate molto bene, sono in grado di percorrere grandi distanze, restano sospese nell’aria per lunghi periodi di tempo e possono raggiungere le parti più profonde dei polmoni, superare facilmente la superficie degli alveoli polmonari e arrivare nel sangue. Dal sangue possono, tramite la circolazione, raggiungere i vari tessuti e persino il cervello. Attendo ancora una risposta scritta dall’industria dell’incenerimento all’articolo di Stephania Cormier e altri, pubblicato a giugno del 2006, sulle prospettive di tutela dell’ambiente. Questi autori hanno rilevato una seria questione che riguarda la formazione di nanoparticelle e il danno che provocano alla salute. Le nanoparticelle non sono una novità, sono formate in tutte le combustioni ad alta temperatura, inclusi i motori dei veicoli e le centrali elettriche. La novità sta nello studio dei loro effetti sulla salute, le nanopatologie. Noi sappiamo che queste particelle prodotte dagli inceneritori di rifiuti (compresi gli impianti di gassificazione) sono le più tossiche di ogni tipo di combustione. Esse contengono metalli molto tossici, radicali liberi, diossine, furani, e centinaia di altri composti a tossicità elevata, che si formano durante le procedure di incenerimento. Ancora una volta non sono regolamentate, non sono controllate. A mio modo di vedere, ci sono solo due vie per scoprire  l’entità del danno che possono causare e sono lo studio dell’ambiente e dell’organismo di coloro, che abitano nelle prossimità di questi impianti. Stefano Montanari e sua moglie Antonietta Gatti hanno dimostrato che è possibile identificare queste particelle nei tessuti umani e anche determinare la loro composizione chimica. Una tale analisi degli elementi può fornire l’impronta digitale di quella che può essere la loro origine. In questo modo i tessuti di coloro che muoiono nell’area interessata, posso essere esaminati durante l’autopsia, come pure possono essere esaminati i tessuti rimossi durante le operazioni chirurgiche e le biopsie.Un altro approccio è quello di analizzare la vegetazione nelle aree dove si depositano le nanoparticelle. Questo è stato stimato un valido sistema da Montanari e adesso possiamo avere una buona scorta di esempi. Egli ha avuto alcune idee su quale fosse il tipo di vegetazione più appropriato al fine dell’indagine.Una tecnica semplice e poco costosa è quella di monitorare i licheni per quanto riguarda il mercurio. Questo metallo vaporizza facilmente ed è molto difficoltosa la sua rimozione da parte dei filtri delle emissioni. Se l’impianto lavora in modo inappropriato e/o se la filtrazione con carboni attivi è disattivata (per tagliare i costi?), allora io mi aspetto un più alto livello di mercurio nelle aree circostanti. Io so che questo è capitato a Lake County, Florida alla fine degli anni ’80, quando grandi quantità di mercurio sono state trovate nel muschio, che si trovava nei paraggi dell’impianto. Ancora una volta vorrei raccomandare di raccogliere i licheni per questo scopo adesso (con un adeguato sistema di conservazione). Per il momento non è necessario fare le analisi se le piante verranno conservate in un contenitore chiuso e in frigorifero.Sarebbe ovviamente molto meglio se le autorità romane fossero intenzionate a fare la cosa sensata e corretta di impedire la realizzazione di questo impianto e al posto incoraggiare il sig. Cerroni ad utilizzare le attrezzature di separazione per il vaglio dei residui o addirittura un impianto per il trattamento meccanico biologico. Unitamente ad una raccolta differenziata porta a porta spinta, specialmente nelle aree periferiche della città, Roma potrebbe essere un leader invece che una pecora.  E’ sciocco affermare che le grandi città non possono raggiungere una forte riduzione dei rifiuti con questo sistema, perché San Francisco lo fa tutti i giorni così come Los Angeles, Chicago, Seattle, Halifax e Toronto. Invece di fare viaggi verso gli inceneritori distruttori di risorse presenti in Europa e in Giappone, sarebbe ora che i vostri  funzionari visitassero luoghi dove veramente si crede nel recupero delle risorse. Sarei felice di aiutarvi a trovare gli opportuni contatti in California, che sarebbero in grado di consigliarvi un itinerario e di presentarvi alle persone giuste per organizzare una visita.   Purtroppo, Sergio, io ho poche speranze che qualcuno di questi suggerimenti possa essere messo in pratica. Come ti dicevo, io vivo in un mondo differente. Se dovessi fare tutto di nuovo, eviterei di entrare nel campo della scienza, perché è così deludente vedere la scienza pura fatta a pezzi, tutti i giorni, davanti ai miei occhi, da funzionari governativi. Oggi, se un funzionario governativo della sanità vuole diventare un eroe, basta semplicemente che faccia il suo dovere e, se non gli è consentito, allora dica almeno la verità.

Buona fortuna

Paul