– la fame all’orizzonte –a cura di Paolo De Gregorio, 7 maggio 2008 Nella questione della necessità di controllare le nascite bisogna stabilire un principio che è questo: chi vuole limitarle, drasticamente, con gli strumenti della scienza, che sono pillole anticoncezionali, preservativi, dà un contributo alla vita sulla terra infinitamente superiore ai difensori d’ufficio della vita, che sono i preti e la destra industriale, che vogliono che le cose continuino così.Tutte le previsioni dei massimi esperti di alimentazione, la FAO in testa, parecchi anni fa avevano previsto che gli affamati nel mondo si sarebbero dimezzati: 6 anni fa invece erano arrivati a 800 milioni, oggi si parla di due miliardi.La scienza, quella vera, la sola che è in grado di valutare la sostenibilità di 6 miliardi di persone sul pianeta, ha già detto che questo impatto è distruttivo, e osserviamo già alcuni effetti del riscaldamento globale, a cominciare dalla maggiore potenza degli uragani che sono generati dal maggior calore dei mari, dal precoce scongelamento di ghiacciai artici e antartici, la desertificazione e la diminuzione dei rendimenti agricoli, e l’abbassamento delle falde acquifere.A fronte di questi disastri, presenti e futuri, gli industriali, quelli che comandano veramente insieme alle multinazionali, ci dicono che l’economia deve crescere, si prevede di raddoppiare in pochi anni i consumi di petrolio, e qui da noi il grande umanista Giuliano Ferrara si duole che negli ultimi 30 anni la terra ha perduto un miliardo di persone per effettuati aborti.Siamo in balia di autentici pazzi, destra economica e religioni in aperto comparaggio, che impediscono qualsiasi decisione politica di decrescita umana e produttiva.Scriveva Sartori in un editoriale del Corriere della Sera del 9 giugno 2002, “ la soluzione non è di aumentare il cibo, ma di diminuire le nascite, e cioè le bocche da sfamare. La FAO, la Chiesa, si ostinano a credere che 6-8 miliardi di persone consentano uno sviluppo ancora sostenibile. No. Più mangianti si traducono oggi in più affamati. I 30.000 bambini che muoiono di fame ogni giorno li ha sulla coscienza chi li fa nascere”Non è più consentito giocare con le parole e con gli equivoci. Dobbiamo mettere un punto fermo, dimostrato dai fatti che, non mettere mano ad una drastica diminuzione demografica significa condannare tutto il genere umano alla scomparsa in tempi brevi.E l’unico paese al mondo che è riuscito a contenere (parzialmente) l’aumento della popolazione è stata la Cina, e ciò è stato possibile perché in Cina la religione non conta niente e invece conta molto lo Stato.L’Islam e i cristiani, che controllano il cervello di 3 miliardi di persone, sono la palla al piede del mondo, sono i più prolifici e oggi non è possibile nemmeno parlare del problema.Tra l’altro sono due religioni aggressive che vogliono espandersi, sono chiese universali, e la crescita dei loro seguaci è una precisa strategia espansionistica, come quella islamica in Europa e quella delle “missioni” in Africa.Dobbiamo amaramente dedurre che i dogmi religiosi pesano enormemente sul futuro del nostro ecosistema, vanno contro ogni ragionevolezza e aprono la strada a carestie e sofferenze.Perfino la grande America ha costruito una cortina di ferro con il confinante Messico, perché l’emigrazione massiccia è insostenibile, e proprio la matrice religiosa di entrambi i popoli ha impedito di usare i miliardi di dollari (spesi per fare il muro di acciaio e la sorveglianza) per finanziare profumatamente le coppie messicane che si fossero impegnate a fare un solo figlio. Acciaio, filo spinato, e dogmi, al posto di una ragionevole e possibile decrescita.Ricordiamoci sempre di quanto siano pesanti i condizionamenti religiosi e quanti problemi ci creano, quante inutili guerre abbiano generato, e quanto impegno abbiano usato contro la scienza, la conoscenza e la razionalità.Paolo De Gregorio